Piccolo tentativo di "vademecum" sul muro che Israele stra costruendo nei territori occupati.
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IL MURO DELL'APARTHIED
Contrariamente a quanto riportato in tutto il mondo, il muro che Israele sta costruendo nella West Bank non segna i confini
del 1967 (anche conosciuti come green line), ma ridisegna nuovamente i confini dei due "stati" ammettendosi nella pratica i
terreni più fertili in Palestina. Il muro quindi non è altro che un'ultima offensiva e provocazione con dall'intento chiaro
di: annesione di più terre e distruzione dell'agricoltura palestinese, rendendo cosi il popolo socialmente ed economicamente
ancora più debole. Con la costruzione del muro infatti un'altro 10% della West Bank sarà materialmente annesso a Israele.
Nel nord della West Bank la prima parte del muro è di circa 115 km. 15 villaggi resteranno rinchiusi tra il muro e la Green
Line, mentre un'altra 15ina di villaggi saranno completamente tagliati da fuori da una grandissima parte dei loro territori,
in quanto posti al di la del muro.
Il riferimento nei media internazionali ad una semplice rete posta per separare i due lati/stati ha del cinico, visto che
anche una semplice rappresentazione dell'imponenza del muro e una collocazione geografica di esso fa compredere facilmente le
implicazioni che avrà per decine di migliaia di persone. Le "retorica della separazione" e "messa in sicurezza" dei confini
non riflette assolutamente i reali confini geografici o strorici che in genere dividono due stati, ma ancora una volta sono
il frutto di una piano israeliano teso esclusivamente all'espulsione sempre maggiore della popolazione palestinese dai propri
territori.
Non a caso il muro viene chiamato "il muro dell'Aparthied", in quanto riporta alla memoria le "esperienza" di bantunizzazione
avvenute in Sud-Africa. Con questo muro si arriverà a uno situazione in cui la Palestina sarà ulteriormente divisa i
centinaia di piccole entità che non sarrano nemmeno più in grado di sostenersi autonomamente. Avremo quindi piccoli pezzi di
terreno sempre più simili a prigioni, interamente circondati da checkpoints, soldati israeliani e colonie.
La primissima e lampante conseguenza della costruzione del cosidetto muro della sicurezza sta effettivamente cancellando la
reale possibilità e speranza della realizzazione di un vero stato indipendente Palestinese entro il 2006, come previsto dalla
Roadmap.
La mappa illustra l'intero progetto del muro (in accordo con quanto detto dall'esercito israeliano), che a brave raggiungere
600 kilometri completati. La mappa chiarisce in parte tutte le implicazioni legate al muro, sopratutto quella di isolare
grossi tratti di terreni dai loro "proprietari" e creare quindi molti cantoni o enclavi palestinesi, di piccola o media
grandezza.
Oltre 200 comunità saranno direttamente colpite dal muro, sia perchè diverrano molto isolate rispetto al resto del territorio
del proprio "cantone" o sia perchè completamente tagliate fuori dal territorio. I 2/3 del muro comprendono la cerchia esterna
della Cisgiordania (la circondano completamente), mentre 1/3 di esso dovrebbe essere costruito all'interno della West Bank,
per la precisione nella cosidetta "zona israeliane" dei territori (illegalmente controllata). In questa zona l'espansione
delle colonie e/o la costruzione di nuove dovrebbero drammaticamente crescere, proprio a causa dell'occupazione di fatto da
parte degli israeliani di questi territori.
Ulteriori informazioni sul muro e sulla campagna internazionale contro il muro:
http://www.stopthewall.org http://www.pengon.org http://www.palsolidarity.org/wall/wall.htm
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