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Palestina: storie di muro e apartheid, Hebron
by ilnonsubire da Kathy Kamphoefner - CPT Hebron Tuesday, Sep. 09, 2003 at 2:21 AM mail:

IL MURO DELL'APARTHEID CHE VUOLE DIVIDERE HEBRON, PER ''PRENDERSI'' LA TOMBA DI ABRAMO

Palestina: storie di...
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Il muro dell'Apartheid, ora completato solo nel nord della Cisgiordania, è arrivato a Hebron e progetta velocemente di dividere completamente la città, annettendosi completamente l'area fino alla Tomba di Abramo (quindi includento Haram Ibrahimi e la Cava di Machpela). In accordo a svariate fonti, tra cui acluni cartografi di Hebron, è già in progettazione una nuova modifica del progetto del muro che dovrebbe portare a collegare le colonie israeliane di Harsina e Kiryat Arba con le quattro colonie israeliane dentro Hebron (Tel Rumeida, Beit Hadassah, Beit Romano e Avraham Avinu), annettendosi cosi di fatto anche tutta la Città Vecchia.
L'intera Città Vecchia sarà cosi tagliata completamente tagliata fuori dal resto della città, cosi come la Moschea di Ibrahimi e le Cave di Machpela, sacre alle tre maggiori religioni presenti nella zona. Da tempo oramai ai Mussulmani è spessissimo impedito l'accesso alla Moschea per pregare. Questa separazione, vedendola nel dettaglio, fa pienamente parte del piano più generale della completa costruzione del muro dell'Apartheid, il cui obbiettivo non è altro che quello ci circondare e chiudere completamente le città Palestinesi e le aree maggiormente abitate della Cisgiordania.

E' in questa situazione che il muro dell'Apartheid progettatto, se completato, circonderà completamente l'intero Distretto di Hebron, che da solo è un terzo della Cisgiordania.

Esisterà un solo piccolo passaggio, come uscita, a nord del Distretto, simile a un collo di bottigila, all'altezza del checkpoint di Gush Etzion. Checkpoint che per l'appunto vuole essere ricostruito sul modello del checkpoint di Erez (per entrare a Gaza), con torrette, reti elettrificate e muri che rendono completamente sotto controllo ogni entrata o uscita.

UN PO DI STORIA SU HEBRONU...

Nel ''Protocollo di Hebron'', che fa parte degli Accordi di Oslo, la città di Hebron fu divisa in due aree: H1 e H2. H1 era l'area che doveva essere sotto il controllo della Autorità Nazionale Palestinese, mentre Israele poteva mantenere la completa occupazione nell'area H2. In ques'ultima vi sono 4 piccolissime colonie israeliane (costituite da 4 casermoni) che comprendono 450 coloni al massimo. Circa 4000 soldati sono stazione dentro l'area di sicurezza per ''proteggere i coloni''. Molti di questi sono oggi accusati di far parte di organizzazioni terroristiche ebree come Kach, il Comitato per la Difasa delle Strade e la ''Gush Emonim'' (Blocco della Speranza). Circa 35.000 sononinvece i Palestinesi che vivono in quest'area, mentre l'intera popolazione Palestinese a Hebron raggiunge circa il numero di 150.000 persone.

Attraverso il peso combinato delle quotidiane violenze e sopraffazioni dei coloni israeliani, i coprifuochi quasi fissi, i checkpoints e il muro nella vecchia città, le due parti di Hebron sono ora completamente divise. Tutto ciò ha causato un ulteriore esodo di Palestinesi fuori dalla Città Vecchia, portando la popolazione dentro la Città Vecchia a diminuire del 43% nei soli ultimi tre anni.

Fin dalla primo colonia israeliana costruita dentro la città alla fine degli anni '70, i coloni hanno costantemente e violentemente spinto i propri ''vicini a traslocare''... con le buone o con le cattive. Negli anni, volontari del CPT hanno testimoniato che svariati coloni hanno fatto uso quotidiano di lancio di oggetti (dalla spazzattura a ferragglia varia) verso le case palestinesi o hanno direttamente invaso le case palestinese, picchiando e umiliano gli abitanti o hanno ferito moltissimi bambini mentre provavano a raggiungere la scuola o hanno attaccato direttamente la scuola... e ovviamente negli anni uccisi tantissimi abitanti Palestinesi di Hebron.

Nella lontana pianificazione per la città del 1984, gli israeliani hanno identificato come obbiettivo primario quello di costruire un'intero quartiere ebreo da Tel Rumeida fino a Kyrat Arba. La chiusura di Shuhada Street a tutti (eccetto ai coloni), è stato un importante passo verso questo obbiettivo. Cosi come molti coloni hanno ripetutamente e costantemente occupato le terre attorno a Wadi Nassare, che loro chiamano "Worshipers' Way". Loro vogliono trasformare tutta la Città Vecchia nella ''Città Ebrea di Hebron'', e le azioni militari hanno aiutato moltissimo nel raggiungimento di questo obbiettivo.

Il gruppo israeliano per i diritti umani B'Tselem ha riportato che le azioni dell'esercito Israeliano attorno alle attività delle colonie e dei coloni sono risultate come ''progetti pianificati e ben studiati per arrivare al raggiungimento dell'obbiettivo di espandere le colonie Ebree dentro Hebron e di spingere i Palestinesi a lasciare le loro case nell'area H2.

Una quasi totale assenza di appoggi e iniziative legali hanno lasciato i Palestinesi senza speranza davanti all'impatto della violenza dei coloni. Il colonnello israeliano Noam Tibon, capo del reggimento di Hebron, è persino arrivato a dichiarare (attraverso il giornale israeliano Ha'aretz) che:''La legge qui non ha nessuna intenzione di limitare la violenza dei coloni; e io non intendo cacciare gli 'hooligans' da qui'' (3 aprile 2001).
Negli ultimi due anni, la maggiora parte della Città Vecchia di Hebron dentro la zona H1 è stata sotto coprifuoco per più di 600 giorni.Nessuno poteva lasciare la propria casa per l'intera giornata quando l'esercito israeliano imponeva il coprifuoco. Nessuno poteva muoversi in città per alcun motivo: che fosse andare a lavoro, a scuolo o persino all'ospedale. Questo ha causato anche il crollo della situazione economica. Persino in giornate di non coprifuoco, forse solo 15 negozi riuscivano ad aprire, visto che molti abitanti hanno iniziato a trasferirsi altrove per sopravivvere. Ogni mese poi l'esericito imponeva a decine e decine di negozi di restare chiusi. Tutto ciò a portato a una situazione in cui persino la Banca Mondiale ha estimato che in Cisgiodania la disoccupazione ha raggiunto picchi del 70% e. mentre la malnutrizione è in crescita, la povertà ha toccatto altissimi livelli nella zona H2, sopratutto da quando alla popolazione erano impedito di raggiungere il proprio lavoro. La Casbah o ''old souq'' usava essere il centro commerciale di Hebron, ora invece il centro commerciale si è spostato in una nuova parte della citta attorno Bab iZaweyya, dentro la zona H1.

Negli ultimi anni, l'esercito israeliano ha bloccatto tutte le uscite a est della Città Vecchia, chiuso e recintato completamente Shuhada street (la strada principale) e ristretto completamente l'accesso all'intera Città Vecchia attraverso i checkpoint di Beit Romano e Bab al-Baledeyya.
Come se non bastasse, sono stati imposti coprifuochi continui e totali entro i 50 metri attorno alle quattro piccole colonie. Tutti i negozi Palestinesi nelle vicinanze sono stai via via obbligati a chiudere e completamente murati, inclusi tutti i 130 negozi nella parte alta di Shallala Street, una delle due maggiori arterie dentro il vecchio mercato. Infine il checkpoint è fortemente determinato a impedire ai Palestinesi di raggiungere i negozi nell'area per fare spese in quella che era la zona commerciale più attiva della città fino a due anni fa. La Città Vecchia ora quasi completamente chiusa appare come una città fantasma e non più come un mercato affollato.

Quando i palazzi pericolanti della Città Vecchia vengono lasciati vacanti, anche se per un brevissimo periodo, i coloni israeliani subito vi si piazzano dentro prendendone il controllo e annettendolo alla colonia più vicina. In uno sforzo di fermare questo esodo e di preservare anche la storica Città Vecchia, il Comitato di Riabilitazione di Hebron a ricotruito e sta ricostruendo o ristrutturando molte struttere pericolanti. Gran parte della città risale infatti a oltre 700 anni fa, mentre una parte è vecchia di circa 2.000 anni. L'esercito ha comunque fin dall'inizio tentato di boicottare e bloccare questi tentativi. Nel Maggio scorso l'esercito dello stato ebraico ha persino fatto esplodere alcuni palazzi appena restaurati, con la scusa della presenza (dentro) di un paio di terroristi non identificati. Con l'imposizione del coprifuoco nella zona H2 l'esercito ha quindi impedito ai lavoratori di raggiungere i cantieri, fino a che non è stato imposto un'ordine di interrompere completamente i lavoro stessi.

E' in questa situazione che il muro dell'Apartheid progettatto, se completato, circonderà completamente l'intero Distretto di Hebron, che da solo è un terzo della Cisgiordania.

Esisterà un solo piccolo passaggio, come uscita, a nord del Distretto, simile a un collo di bottigila, all'altezza del checkpoint di Gush Etzion. Checkpoint che per l'appunto vuole essere ricostruito sul modello del checkpoint di Erez (per entrare a Gaza), con torrette, reti elettrificate e muri che rendono completamente sotto controllo ogni entrata o uscita.

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