G8 di Genova. I giudici firmano 73 «avvisi» per dirigenti e funzionari di polizia.

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Le denunce, i filmati, le testimonianze, i dossier. Alla fine, barlumi di verità cominciano ad emergere. Al termine di una difficilissima indagine, la Procura di Genova ha concluso il suo lavoro sui drammatici episodi di violenza poliziesca che accompagnarono il G8 del duemila. E la Procura ha firmato settantrè «avvisi». Trenta riguardano diguardano dirigenti, funzionari capisquadra di polizia che la notte del 21 luglio guidarono il sanguinoso blitz nella scuola Diaz e nell'irruzione alla scuola Pascoli. Gli altri «avvisi» riguardano le violenze a Bolzaneto.

E ancora: nell'inchiesta sulla Diaz, altri dirigenti e funzionari della polizia sono stati indagati per la vicenda delle due molotov finte. Bottiglie incendiarie trovate in un'aiola, vicino alla scuola ma che erano state portate lì dagli agenti per utilizzarle utilizzate come prove nei confronti degli occupanti.

Sempre per la viucenda Diaz e Pascoli, al termine dell'indagine è spuntato anche un altro reato: ora i giudici parlano di «abuso d'ufficio».

Nel capitolo che riguarda, invece, le violenze subite dai ragazzi che erano stati fermati e portati alla Caserma di Bolzaneto, per i giudici le ipotesi di accusa riguardano le «lesioni gravi, falso e abuso su detenuti».