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4 OTT-ROMA MANIFERTAZIONE EUROPEA..!
by disobbedienti romani Wednesday, Sep. 24, 2003 at 4:47 PM mail:

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4 OTT-ROMA MANIFERTA...
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A quante e quanti dal Vecchio Mondo si levano in piedi nella lotta per l'umanità contro il neoliberismo, per un'altra Europa contro l'Europa dei potenti e dei loro muri,
al movimento dei movimenti,
alla società civile italiana ed europea

Fratelli e sorelle, compagni e compagne, cara Signora: vi informiamo che il movimento delle e dei disobbedienti si mobilita da tutta Italia accanto alle reti ed ai movimenti del Foro sociale europeo per contestare la Conferenza intergovernativa convocata dal presidente di turno dell'Unione e (purtroppo) presidente del Consiglio dei ministri italiano, il ben noto cavalier Silvio Berlusconi, per il giorno 4 di ottobre a Roma.

Questa Conferenza vorrebbe essere la sede di ratifica della bozza di Trattato costituzionale elaborata dalla Convenzione che ha come presidente il signor Giscard D'Estaing, già noto come brillante sostenitore del dottor Bokassa.

Un Trattato, non una Costituzione. Che non prevede la decisione delle popolazioni, ma solo l'accordo dei governi e il consenso dei potentati. Che non sancisce nuovi diritti, ma limita persino quelli antichi. Che non costituzionalizza i principi d'una cittadinanza e d'una democrazia più aperte, ma quelli dei Trattati che hanno già portato l'Europa al declino e al ripiegamento nelle sue storie peggiori: Maastricht e Schengen, cioè il dominio della Banca e dei profitti sulla decisione politica e sui bisogni sociali, e l'innalzamento di nuovi Muri su quella che è già stata la barbarie europea. Un Trattato che non ci riconosce la garanzia della pace, d'un tetto, dell'acqua, di un cibo sano, d'una conoscenza libera, di comunicare al meglio, di muoverci, d'un reddito, dei nostri diritti quando lavoriamo, d'essere cittadini perché veniamo a chiederlo in terre di potere fuggendo da terre in cui ci è negato per gli interessi di quel potere: ma garantisce il diritto dei potenti di fare strage dei nostri diritti. Un Trattato costituzionale, che fa rimpiangere le nostre Costituzioni.

Noi vogliamo un'altra Europa. Noi riteniamo d'esserla già, in gran parte: nelle nostre esperienze di autogestione e di decisione diretta, nella nostra opposizione alla guerra permanente, nelle nostre battaglie per aprire spazi di partecipazione, nelle nostre lotte per riappropriarci dei beni comuni sequestrati e degradati dalle privatizzazioni, nelle occupazioni dei senza casa, nelle reti del precariato, del non lavoro e degli studenti, nell'abbattimento e nell'invasione dei lager contro i cittadini migranti. Infine, nella comunanza del nostro cammino con quelli di quanti in tutto il globo si battono contro il potere della menzogna e dell'oblio, scontrandosi con i suoi centri, dal G8 al Fondo Monetario al Wto.

Per tutte queste ragioni e molte altre, noi non riconosciamo legittimità alcuna alle decisioni che si vorrebbero prendere in quella Conferenza il 4 ottobre. Vogliamo disturbarla, contestarla, contrastarla, farci sentire più fortemente che sia possibile. Perché siamo, tutte e tutti insieme, un'altra Europa in marcia: e perché vogliamo i nostri Stati Generali, che dibatteremo nell'assemblea europea del 3, contro una prevaricazione cieca ed un ennesimo abuso.

Il 4 di ottobre a Roma sarà una giornata di azione. La stessa manifestazione convocata all'Eur, dove è stato collocato un vertice blindato perché gestito da chi affronta il consenso solo con la paura, sarà un momento di contestazione collettiva: noi intendiamo viverlo fino in fondo, con il linguaggio e i comportamenti della disobbedienza, civile e sociale.

Non consideriamo legittime le decisioni che la Conferenza e chi la presiede si arroga, non consideriamo legittimo che vengano schierati eserciti di polizia a garantirle da quanto il potere considera un disturbo, cioè la voce e la protesta della cittadinanza. Non accetteremo d'essere soffocati da chi deve ancora rispondere della sospensione d'ogni diritto nelle giornate di quel luglio del 2001 a Genova. Non accettiamo di dimenticare, mentre decine di noi pagano con la limitazione dei diritti o addirittura la detenzione tutto quanto abbiamo invece subito. Pensiamo che tutte e tutti coloro che si definiscono "opinione democratica" dovrebbero pensarla allo stesso modo, ed agire perché ingiustizia e brutalità siano bandite e i loro responsabili non abbiano nulla a che fare con una piazza di mobilitazione civile.

In ogni caso, una cosa vi garantiamo: noi affermeremo il rispetto delle persone e quello delle cose comuni, in faccia a chi è abituato a sequestrare a mano armata i nostri diritti. Siamo sempre ribelli, per la democrazia la giustizia e la dignità. In marcia per costituire un'Europa diversa, in un mondo diverso possibile.

Da Roma, Italia, Europa, Pianeta Terra, settembre/ottobre del 2003, Anno secondo della guerra globale permanente

Movimento delle e dei disobbedienti di Roma

APPUNTAMENTO ORE 14 METRO-LAURENTINA

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