DOPO L'UCCISIONE DI 6 CONTADINI, PROCLAMATO LO SCIOPERO GENERALE, SI ESTENDE IL FRONTE DEL NO ALLA SVENDITA DEL GAS

La settimana scorsa è stata caratterizzata da intense e ramificate lotte in tutto il territorio boliviano, dove si è radicata con fermezza la battaglia per impedire che il gas delle cospicue riserve venga esportato alle attuali condizioni contrattuali.

Il movimento di protesta presente in tutti i centri urbani e suburbani della Bolivia, spinge per la cacciata dell'industriale liberista che occupa la Presidenza della repubblica, e per rescindere il contratto di SVENDITA del gas da questi firmato con una multinazionale USA.

Le proteste erano abbinate al blocco della rete stradale e, di fronte all'imminente pericolo di scarsità nel rifornimento di La Paz, il governo ha ordinato la repressione armata: 6 contadini uccisi.
Ma anche la risposta ferma: da lunedì sciopero generale illimitato dichiarato da 32 organizzazioni nella città mineraria di Huanuni.
Le organizzazioni sindacali si unicono con la protesta dei movimenti contadini, e rafforzeranno il blocco delle strade statali.