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Ferro, nuovo comitato
by Comitato di base Thursday, Oct. 02, 2003 at 2:11 PM mail: comitatodibase@email.it

Siamo stati cacciati dalla Ferro Italia ma siamo in cassa integrazione. MAGIA (prego cambiare la lettera G con la F)degli accordi sindacali. Violato nella sua totalità l'accordo sindacale e quello istituzionale. Ci stiamo riorganizzando per terene alta la tenzione.

CASSA INTEGRAZIONE
Da Lunedì 6 Ottobre 2003 lo stabilimento di Isola di Cannara (PG) chiude.
Chiude, nel senso che manda a casa tutti i dipendenti e rende lo stabilimento non produttivo.
Prime riflessioni: gli accordi istituzionali per la riconversione di proprietario o di produttività dove sono andati a finire?
Risponde il sindacato, che ha sempre ostacolato l’intervento delle istituzioni nella vertenza, della prima verifica ratificata nell’accordo (per dare un futuro all’area industriale o al sito produttivo) ne daremo notizia il 3 Novembre 2003.
DA QUI LA TRATTATIVA TUTTA SINDACALE E LO SCENARIO SEMPRE PIU’ “MAFIOSO”
Torna quindi tutta sindacale la trattativa, tutti i soggetti istituzionali, dopo quelli dell’informazione, sono stati cancellati ( e sicuramente ha fatto comodo anche a loro sparire) dalla vicenda Ferro Italia.
Rimangono i grandi attori, quelli che passano facilmente di ruolo, da lottatori a notai, da rivendicatori a commercialisti, diremo mercenari.
A noi del comitato di base hanno tolto il saluto, ci hanno utilizzato ( e questa è stata una nostra grande ingenuità) quando l’assemblea dei lavoratori doveva prendere una decisione e ci hanno fatto scegliere il meno peggio. Ora telefonano al Sindaco per dirgli “che il tizio del comitato di base ha stufato nell’esercitare pressioni su di noi”.
Ma c’è di peggio. E vogliamo dirlo, vogliamo parlare fuori dai denti.
Si tratta di 96 dipendenti che perdono il posto di lavoro (e un indotto di circa 50) e gli uffici dei Confederali , che invece, incrementano il lavoro e gli affari. Hanno tenuto un assemblea dopo un mese e a due giorni dalla uscita dei lavoratori dal proprio posto di lavoro, hanno lasciato discriminare una decina di lavoratori, hanno lasciato produrre l’azienda senza rispetto degli accordi, dei mansionari e delle leggi sulla sicurezza. Stiamo esagerando? No!!!
Agli attacchi di chi sta mattina gli ha rivendicato di essere stato discriminato, hanno risposto dando garanzie per la azienda, avete capito bene!!!!! Loro si assumono la responsabilità di aver vigilato che tutte le cose andassero come da regole e accordi. Sicuramente si sono sbagliati, volevano dire che le cose sono andate secondo copione. Quello che, programmato per Luglio, il comitato ha fatto saltare e che ora, invece, può avere definizione; con solo l’aggiunta di alcune ingerenze non digerite.
Abbiamo partecipato in silenzio ad una assemblea di commercialisti. Consulenti, portatori sani e gestori dell’ammortizzazione della perdita di lavoro. Che si sono rimangiato tutto quello che avevano detto; non sei libero di andare in mobilità e inserirti in un nuovo lavoro chiedendo alla Ferro di cessare la cassa integrazione, ma devi aspettare che il sindacato raggruppi un po’ di persone per avviare le procedure; non hai diritto ha lavorare nella Ferro anche se nello stabilimento di Modena assume ma devi stare in cassa integrazione; sei dipendente Ferro perché in cassa integrazione ma non hai più un posto di lavoro. Quindi, la Ferro detiene i tuoi istituti maturati (TFR, Ferie, Etc etc) ma non sei alle sue dipendenze e mai più potrai esserlo.
Le COSE sembrano molto incasinate, quasi vengono intuite come complesse e quindi meritevoli della consulenza e della gestione da parte di un patronato, come gli stessi padronati hanno suggerito.
A noi ha colpito solo un lato della vicenda (ci hanno fatto schifo molti e su troppi ci sarebbe da scriverci un libro, non è escluso, non abbiamo un cazzo da fare, siamo cassaintegrati e con un piccolo lavoro in nero, tempo ne avanza) la sfacciata gestione dei soldi e delle vite professionali dei lavoratori. I Lavoratori della Ferro Italia da Lunedì 6 Ottobre 2003 sono Cassa Integrati di una Azienda che non c’è più, ma la Ferro vuole speculare sul capitale dei lavoratori come fa su tutti i fornitori al quale deve liquidare i servizi prestati; la Ferro vuole smembrare le professionalità della azienda e la forza lavoro per fare tabula rasa e rende inappetibile la continuazione dell’attività; la Ferro deve far calare il silenzio sull’area industriale per poi avviare la speculazione edilizia.
Per altri due mesi alcuni dipendenti saranno presenti in azienda, solo allora saranno messi in Cassa Integrazione.
Chi ha seguito la vicenda Ferro Italia ha chiaro cosa sta accadendo, quello che sospettavamo!!!
MAFIA MULTINAZIONALE
Ora i picciotti, non quelli delle liste e altri servucoli poco degni di nota, ma quelli veri spuntano e si scoprono. Oramai la maschera è troppo piccola per coprire tutta la faccia.
Ma chi crede di aver chiuso la partita e aver sistemato i lavoratori si sbaglia; chi crede che nessuno si prenderà cura del destino di uno stabilimento che è stato, ed è, una ricchezza per i dipendenti e per il territorio si sbaglia.
IL COMITATO DI BASE DEI LAVORATORI FERRO si costituirà in COMITATO PER LA DIFESA DEL SITO PRODUTTIVO. L’idea che parte dai Lavoratori, inviterà la cittadinanza e tutte le forze politiche, istituzionali e sociali ad attivarsi. Raccoglieremo tutte le violazioni individuali che non sono poche e che da sole sono in grado di sputtanare l’esercizio industriale perpetrato a danno della legittimità da parte della Direzione Aziendale della Ferro italia negli ultimi anni.
Stiamo preparando un documento su tutti gli aspetti che facevano parte degli accordi e sono stati violati.
Ultime singolari note che rendono l’idea di come si muovono i Confederali, sono stati (sia loro che la Direzione Aziendale) sbugiardati da un dipendente che essendo in infortunio, gli era stato detto che non poteva protrarlo dopo il 6 Ottobre 2003, è bastata una telefonata di un avvocato per farli recedere da tali affermazioni.
Lasciano che l’azienda metta annunci minacciatori a chi non restituisce gli oggetti dati in dotazione, (che cazzo ci facciamo con il budget per marcare o con le chiavi degli armadietti?) ma gli permettono di entrare nei cassetti personali e trafugare tutto, e anche questo avviene con la supervisione della RSU, quei tizi che sono stati eletti a non consumare le ferie durante l’ultimo mese.
Ma dichiarano che è tutto regolare, mica i padroni, la delegata CISL della FULC.
E’ regolare aver tenuto in produzione interi reparti senza responsabile, infatti, alla vista della pubblicazione dell’ordine di servizio su Indymedia, indovinate che cosa hanno fatto? La nuova lista di dipendenti chiamati a lavorare quest’ultima settimana è stata chiusa a chiave nella bacheca della direzione aziendale.
Sono spariti, come avevamo anticipato, tutti gli oggetti storici conservati in azienda, hanno deturpato quindi un patrimonio culturale che era del paese e non di cicciobombo o dei mafiosi dirigenti della Ferro.

Domani, salvo imprevisti, alcuni lavoratori racconteranno la vicenda Ferro Italia e le violenze subite durante la trasmissione CRIMINI INVISIBILI su Radio Onda Rossa.

BACIAMO LE MANI

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