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Videosorveglianza
by Stefano Mansi Tuesday, Oct. 07, 2003 at 5:05 PM mail:

Articolo sulla videosorveglianza e gli strumenti di controllo.

DOSSIER VIDEOSORVEGLIANZA

Sorridete, c´è una telecamera puntata su di voi

Sommario: Tuffatevi con noi nel magico mondo del `Grande Fratello´. Un sistema di telecamere che viinquadra 24 ore su 24 in ogni momento della vostra vita, spostando il confine tra sicurezza e diritto alla riservatezza. Cosa sono, chi le gestisce e tutti i dettagli tecnici delle telecamere in commercio.

Ormai sono ovunque. Decine di migliaia nella sola Italia. Occhi che stanno diventando sempre più invisibili, obiettivi puntati 24 ore al giorno in tutti i luoghi pubblici. Osservano, scrutano, controllano. Alcune videocamere possono registrare anche la nostra voce a centinaia di metri di distanza. Sembra fantascienza vero? E invece è la realtà. Tutti i centri urbani ormai sono invasi da un numero impressionante di videocamere istallate sia dalle imprese private che da enti pubblici. Una rete di videocontrollo a cui non facciamo caso se non per le videomulte, salatissime, che hanno invaso gli uffici postali di tutta Italia negli ultimi mesi.
La videosorveglianza è diventata parte della nostra cultura, un aspetto con il quale tutti devono fare i conti prima o poi. Come descritto dallo studioso inglese Nic Groombridge, sociologo all´Università del Surrey, nel suo ultimo libro `Sourveillance Society´, la maggioranza della gente ormai accetta il videocontrollo come un dato di fatto.
Nonostante ciò tra addetti ai lavori, studiosi, universitari e amministratori, infuria il confronto tra due istanze difficilmente conciliabili. La prima è quella pratica, suggerita dalla criminologia che vede nella registrazione video la prova incontrovertibile di un atteggiamento criminoso o di un crimine, deterrente e insieme strumento essenziale nella giustizia del futuro. L´altra è quella relativa ai diritti civili e alle libertà civili, fortemente limitate dalla videosorveglianza e dalle conseguenze del suo utilizzo in sede legale.
Le ricerche condotte dal professor Grombridge, utilizzando un campione di cittadini, casi giuridici, giornali e servizi pubblici, hanno evidenziato come le telecamere funzionano nella prevenzione e nella individuazione di un crimine. Le stesse ricerche però hanno anche dimostrato che la prova televisiva nasconde tutta una serie di aspetti che potrebbero essere fondamentali ai fini del giudizio. Ad esempio chi è la persona che sta compiendo il crimine, da dove viene e soprattutto perché lo ha compiuto? Domande che il solo ausilio della telecamera rende insolubili, e che riguardano aspetti più ampi che non il crimine in se stesso, quali le condizioni sociali dove si è prodotto, il contesto spazio-temporale e molti altri particolari indispensabili per comprendere realmente l´accaduto. Il sociologo afferma che nel solo Regno Unito ogni settimana vengono registrate immagini per oltre 17 milioni di ore. Le telecamere, afferma il sociologo in `Sourveillance Society´, offrono allo Stato una più penetrante e forte forma di controllo, in quanto offrono una verità che non è assoluta, come abbiamo visto, ma che viene percepita come tale da chi la vede. Stesso discorso vale per il giornalismo e la sua deontologia, messa gravemente a rischio sia dalla possibile manipolazione delle immagini, resa ancora più facile dal digitale, che da quello che Groombridge ed altri sociologi inglesi definiscono il Police camera Action, ossia la simulazione di interventi di polizia in diretta per fini giornalistici. Una pratica già messa in atto in Italia, come si può osservare nei casi di arresti e perquisizioni in `finta´ presa diretta, trasmessi durante i Tg nazionali. Le immagini trasmesse dalle telecamere vengono percepite come vere dalla maggioranza, in quanto percepite come prive di intermediazioni, esenti da manipolazioni e quindi puramente descrittive.
Il sociologo conclude il suo libro con una considerazione. Il diritto alla riservatezza deve essere garantito con nuovi mezzi, adeguando gli strumenti giuridici per limitare l´invasività delle nuove tecnologie di controllo.
Lo studio si è avvalso anche di numerosi film come Matrix, Minority Report, Truman Show, e di programmi come Candid Camera, Il Grande Fratello, e Survivor, conosciuti anche dal pubblico italiano.



Calcio e telecamere
Gli stadi di calcio sono gli impianti sportivi dove più si è sperimentato l´utilizzo di telecamere. Fermi d´immagini, ingrandimenti, moviole e ingrandimenti ottici sono utilizzati nel calcio da oltre 20 anni, ed hanno preparato il pubblico ad una sostanziale accettazione del sistema della videosorveglianza. Groombridge ha studiato il caso del Manchester United, il club inglese acquistato da Rupert Murdoch, magnate australiano della comunicazione, proprietario di giornali, sistemi televisivi, satelliti e società pubblicitarie. I legami già molto evidenti tra videocontrollo, calcio e imprenditoria, in questo caso sono resi ancor più stretti dal concentramento nelle mani di un privato di tutti gli ambiti della comunicazione. Sia attiva, quindi l´invio di immagini, la ricerca di pubblicità, la creazione di un evento, che passiva, l´acquisto di un contratto per la tv digitale, la fruizione di spettacoli e immagini, la pubblicità e i messaggi subliminali inviati. Un aspetto molto interessante e una ricerca che potrebbe essere importata anche in Italia, vista la recente entrata in scena della televisione digitale di massa, Sky Tv.

Gli ipermercati

Un altro luogo dove la videosorveglianza è impegata largamente è il supermercato. Il luogo dove più di ogni altro si soddisfano i bisogni tramite i consumi viene sorvegliato da numerose telecamere. Mentre passiamo con il carrello da una corsia ad un'altra, mentre guardiamo i prodotti sugli scaffali, mentre ci dirigiamo in un settore piuttosto che in un altro, i nostri movimenti sono registrati e studiati. In questo caso le telecamere non servono solo alla sicurezza ma ad analizzare i comportamenti dei consumatori in un luogo chiuso e protetto, testarne le preferenze e provare nuove strategie di marketing spesso molto complesse. Altro impiego delle telecamere nei supermercati è quello della videosorveglianza dei lavoratori. In questo caso la legge italiana, ed in particolare lo Statuto dei Lavoratori vieta espressamente la videosorveglianza, rinviando la materia all´accordo con le organizzazioni sindacali.

Le stazioni di polizia, le manifestazioni e gli eventi pubblici

Altri luoghi studiati da Groombridge sono le stazioni di polizia. Qui tra i corridoi e le stanze dove vengono tenuti in attesa di decisioni i fermati, si trovano numerose telecamere che ne studiano i movimenti. Nel caso preso in considerazione, quello della stazione di Kilburn, anche i bagni venivano videocontrollati. Le immagini poi potevano essere viste sia da agenti uomini che da agenti donna, dando vita ad un chiaro esempio di limitazione delle libertà civili denunciato espressamente nel libro.
Anche nel corso di eventi quali manifestazioni ed eventi pubblici di grande importanza, il videocontrollo dispiega il suo potenziale. I summit europei di Nizza, Praga, Goteborg e Genova, hanno visto il dispiegamento di migliaia di telecamere ad opera di polizie nazionali, nuclei operativi europei, servizi di sicurezza, guardie del corpo presidenziali e servizi segreti. Occasioni rare di impegare telecamere e realizzare i presupposti di ciò che viene considerato il prossimo passo del concetto di sicurezza: il riconoscimento facciale biometrico.

Parchi, stazioni, luoghi pubblici, aeroporti

Le telecamere fanno ormai parte del concetto di sicurezza in molti luoghi pubblici. Mille occhi si aprono mentre state prendendo il treno o mentre siete in fila per il controllo bagagli in attesa dell´aereo. Alle necessarie misure di sicurezza aumentate negli aeroporti dopo l´11 settembre 2001 si sono sommate iniziative di telecontrollo del tessuto urbano. A Milano, Roma, Firenze, Bergamo esistono ormai oltre 300 telecamere utilizzate non solo per controllare eccessi di velocità e divieti di accesso ma parchi, luoghi di frequentazione pubblica, e interi quartieri periferici considerati `a rischio´. Si moltiplicano inoltre i casi di telecamere invisibili, come gli esemplari posti dell´azienda elettrica milanese (http://www.aem.it) nell´impianto di illuminazione dei parchi.


Box Siti internet, libri e info sulla videosorveglianza
Siti:
http://www.crime.com
http://www.privacyinternational.org
http://www.notbored.org
http://www.darpa.mi/iao
http://www.spialaspia.org


Libri :

`Sourveillance Society´, 2002, Nic Groombridge, Londra
`La società sorvegliata´, David Lyon, Feltrinelli

Associazioni
Statewatch europa
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