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BOLIVIA, RITRATTO D'UN BOIA
by anubi Thursday, Oct. 16, 2003 at 6:57 PM mail:

traduzione dell'articolo
L'ANGELO DELLA MORTE DELLA BOLIVIA
di Angel Rodríguez
da "La Nacion"di Santiago del Cile, edizione odierna


IL MINISTRO DELLA DIFESA, CARLOS SÁNCHEZ BERZAÍN, E' IL RESPONSABILE DELLE SANGUINOSE REPRESSIONI

Considerato l'uomo forte nell'obmra del governo boliviano e il fiduciario degli USA nel paese, Carlos Sánchez Berzaín ha tratto giovamento dai suoi eccellenti legami con le Forze Armate per evitare la caduta del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada.

Come ministro della Difesa, Carlos Sánchez Berzaín è il grande responsabile della sanguinaria repressione che ha caratterizzato la crisi boliviana.

In Bolivia si dice che da come agisce sembra l'angelo della morte. Il solo pronunciare il suo nome genera una sensazione di timore nell'opposizione ed egli è, senza dubbio, il personaggio più odiato e impopolare del governo del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada. Ma ciò non fa paura al ministro della Difsa boliviano, Carlos Sánchez Berzaín.

Ha le sue ragioni. Usando un'abilità appropriata ad un navigato esponente del più puro machiavellismo, questo avvocato di 44 anni ha finito per diventare l'uomo forte del governo di "Goni", una specie di Vladimiro Montesinos "versione boliviana" che esercita il potere nell'ombra. Ma più importante di ogni altra cosa, egli è la figura in cui confidano gli Stati Uniti in quel paese.

Sánchez Berzaín fu protagonista a partire dagli anni '80 di una rapida scalata al vertice diigenziale del governativo Movimiento Nacionalista Revolucionario (MNR), di cui attualmente è segretario esecutivo nazionale.

Amico personale di Sánchez de Lozada, "la volpe Berzaín" - come è chiamato - ha accompagnato "Goni" come ministro nei suoi due governi (1993-97 y 2002-?). La sua influenza sul governante è così forte, che tutte le decisioni importanti che questi adotta gli vengono prima sottoposte.

Il realtà, il presidente deve a lui la sua permanenza al potere malgrado la acuta crisi che vive il paese. Approfittando dei suoi buoni rapporti con le Forze Armate, Sánchez Berzaín è riuscito ad evitare lunedì la caduta del governo convincendo la "cupola" dei comandi generali militari ad emettere un comunicato di sostegno al governante.

Pur essendo un abile manovratore politico, il ministro della Difesa non ha avuto dubbi nell'usare la forza al momento di ristabilire l'ordine, malgrado l'alto costo di vite umane.

Così si era già comportato a febbraio, quando coordinò la repressione contro una sollevazione sindacale nella polizia a La Paz, con un saldo di 32 morti e più di 200 feriti.

Di fatto, Sánchez Berzaín è stato colui che ha preso le redini della crisi attuale. Il 19 settembre, ha diretto personalmente una "liberazione umanitaria" di turisti stranieri isolati dai blocchi nel villaggio di Warasita, dove lasciò 7 morti. Ed è stato anche colui che ha diretto le ultime repressioni a El Amto e La pAz, che in tre giorni di scontri hanno lasciato 57 vittime.

Malgrado abbia le mani sporche di sangue, Sánchez Berzaín ha un importante alleato esterno a proteggerlo: Washington. "La volpe" non soltanto ha allacciato stretti legami con l'Amministrazione di George W. Bush (è amico personale dell'ambasciatore statunitense a La Paz, Davis Greenlee), ma è anche il più fedele collaboratore della Casa Bianca nei piani di sradicamento delle colture di coca nella zona del Chaparé.

Inoltre, egli è un ferreo difensore degli interessi delle multinazionali nordamericani, a tal punto da ordinare il presidio militare delle loro sedi. COsì, il protetto di Washington ha imposto un potere quasi assoluto in Bolivia: un intoccabile con patente di fare e disfare la fortuna del suo capo.

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