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Gaza, cinque raid israeliani: quattordici morti, circa 100 i feriti
by da repubblica Tuesday, Oct. 21, 2003 at 10:44 AM mail:

Tre persone uccise in tre attacchi nella mattinata. In serata altre due incursioni provocano undici vittime.


GAZA - Cinque attacchi aerei israeliani nel corso della giornata: quattordici morti e un centinaio di feriti a Gaza. Nella mattinata l'aviazione dello Stato ebraico ha compiuto tre raid a distanza ravvicinata. Il quarto è stato messo a segno invece a sera ed è stato il più sanguinoso: sette persone sono state uccise. Poi ce n'è stato anche un quinto, ma per ora non ci sono notizie su eventuali vittime.

Nella prima operazione sono rimaste ferite 12 persone tra le quali quattro donne e e quattro bambini. Il secondo attacco, avvenuto un'ora e mezza più tardi, ha fatto almeno tre morti e cinque feriti: un elicottero da assalto ha sparato un missile contro un'automobile, due delle vittime sarebbero membri di Hamas, mentre il terzo sarebbe un ragazzo che si trovava nelle vicinanze dell'esplosione. Un terzo raid aereo ha colpito un piccolo capannone in un campo a nordest della città.

L'aviazione israeliana è tornata in azione in serata. Secondo fonti del posto, sono state colpite due automobili all'ingresso orientale del campo profughi di Nusseirat, presso Gaza. L'identità e la eventuale affiliazione politica degli occupanti delle vetture non è per il momento nota. Il bilancio è di sette morti e un numero imprecisato di feriti, almeno quaranta.

Secondo alcune fonti, l'obiettivo del primo attacco del mattino, compiuto da un cacciabombardiere F-16 e da alcuni elicotteri d'attacco Apache, era la casa del leader della Jihad islamica a Gaza, Abdullah al Shami. Il missile lanciato dal caccia ha mancato però il bersaglio e ha colpito e distrutto un edificio vicino.

Ma un portavoce militare israeliano, pur confermando il raid, ha negato che l'obiettivo fosse il leader islamico. L'esercito, ha detto, voleva colpire e vi è riuscito, un'officina utilizzata da Hamas per la produzione di armi. Nel laboratorio colpito, nel rione Sajjaya di Gaza, si producevano, ha aggiunto il portavoce, razzi anticarro.

Lo stesso Shami ha smentito l'esercito israeliano e ha detto in un'intervista televisiva che in quell'edificio non si producevano armi. Poi ha aggiunto: "L'obiettivo vero del raid ero io. Oggi più che mai riteniamo che per i palestinesi l'unica strada da seguire sia quella della resistenza ad oltranza".

Noto come un sostenitore degli attacchi suicidi contro Israele, Shami nelle scorse settimane aveva annunciato le dimissioni dalla Jihad islamica in polemica con la decisione presa a giugno dalla organizzazione integralista di aderire alla tregua proclamata da tutte le fazioni palestinesi e terminata a fine agosto. Di recente aveva tuttavia ripreso le sua funzione di portavoce del gruppo islamico. Shami aveva espresso soddisfazione per l'attentato suicida del 4 ottobre ad Haifa in cui sono rimasti uccisi 21 israeliani.

Il più recente episodio di attacco mirato israeliano risaliva al 4 ottobre, quando in Siria fu bombardato un campo di addestramento della Jihad come rappresaglia per un attentato in un ristorante di Tel Aviv costato la vita a 21 persone. Si trattò del primo raid in territorio siriano da quasi 30 anni.


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