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[Milano] Da Radio Popolare: la città imprevista
by da radiopop Monday, Oct. 27, 2003 at 12:03 PM mail:

Interessante trasmissione questa mattina su Radio Popolare.


In una metropoli votata solo al consumo si sviluppano sempre più spesso degli "imprevisti".
Imprevisti rappresentati da forme di risposta dal basso a bisogni e necessità trascurati delle istituzioni e dal potere.
Questa mattina si sono portati due esempi.
-Gli storici orti di Via Rizzoli che da tempo il Comune vorrebbe distruggere.
-L'ultima arrivata tra le realtà autogestite di Milano e cioè Casa LOCA.

Casa LOCA sorge in Bicocca, storico quartiere operaio della città.
Nell'ultimo decennio la Bicocca ha subito una radicale trasformazione.
Dopo la ristrutturazione industriale degli anni '80 le fabbriche sono state chiuse una dopo l'altra.
La Pirelli, proprietaria dell'area ha dato vita ad un mastodontico progetto edilizio che ha generato la nascita del Polo Universitario ed il Teatro degli Arcimboldi.
Naturalmente la Pirelli ha pensato bene di costituire una grossa società immobiliare il cui regno è appunto la Bicocca.
Il grosso problema è che nel quartiere non c'è nulla, assolutamente nulla.
La stessa università sembra studiata e costruita scientificamente per impedire momenti di aggregazione e socializzazione tra gli studenti.
Casa LOCA interviene sulle contraddizioni della Bicocca.
Lo stabile in cui sorge era in origine un dopolavoro per gli operai della Pirelli successivamente venduto all'ISU.
L'ISU voleva adibire lo spazio a residenza per gli universitari, ma il progetto è saltato (chissà perchè...?).
Lo stabile è stato tenuto abbandonato dal 1999 e nel Luglio del 2003 è stato rivenduto (incredibile ma vero!!!!) alla Pirelli.
Il progetto di Casa LOCA prevede l'apertura di una mesa e di aule studio più la creazione di uno sportello di Action per il diritto alla casa in una città costosa come Milano.
La Pirelli si è detta interessata al progetto, ma....
Ma ovviamente gli occupanti se ne devono andare dallo spazio occupato, poi se ne parlerà.

Questo è uno dei tanti casi di questa città.
Tutto ciò che esce dal dogma del consumo deve essere normalizzato. Da qui la psicosi securitaria.
C'è una generale incapacità di valorizzare le idee ed i progetti generati dal basso.
Il rischio è un'assuefazione sempre più marcata ai ritmi ed alle regole della città dep produci-consuma-crepa.

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