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Torviscosa (Ud) sabato 1 novembre manifestazione contro la mega centrale
by Ecologia Sociale Monday, Oct. 27, 2003 at 7:46 PM mail: info@ecologiasociale.org

Appuntamento alle ore 14.30 davanti al Municipio Volantino della manifestazione

No alla Mega Centrale di Torviscosa

Con una furbesca operazione politica, basata sulla complicità dei Sindaci
della zona, la Caffaro ha ottenuto l’autorizzazione Ministeriale per la
centrale (nel novembre 2001) che ha poi venduto alla Edison per incassare
denaro fresco. Siamo riusciti a tenere bloccata la costruzione della
centrale per due anni ed ora viene annunciato l’inizio lavori con la
benedizione del Ministro "San Marzano". Oltre ai motivi di enorme impatto
ambientale che si determineranno (500 m cubi di vapore /ora emessi in
atmosfera, la quintuplicazione degli ossidi di azoto rispetto alla
situazione esistente, l’utilizzo dell’acqua di falda per il raffreddamento…)
anche se si tratta di una turbo gas, si è ora aggiunto il problema che il
sito della centrale ha il sottosuolo inquinato ! Questo fatto rende
criminale la scelta di continuare con questo progetto.
Per questo e per i motivi generali di opposizione alle scelte irrazionali
in termini di politica energetica

MANIFESTAZIONE-corteo
SABATO 1 NOVEMBRE A TORVISCOSA
ore 14.30 davanti al Municipio
(in caso di maltempo nel Centro Sociale dietro il Municipio)
Contro le mega centralI
Contro la politica terroristica dei black out
Contro il Decreto Marzano
Per l’autosufficienza elettrica regionale attraverso la
“micro-cogenerazione”
cioè la realizzazione di centrali di piccola/media taglia (con il turbogas è
possibile fare anche impianti da 10 megawatt), in tutti i siti industriali
con la conseguente ottimizzazione anche del recupero del vapore.
Nota. per esempio è in fase di costruzione una centrale da 49 megawatt nella
zona artigianale di Gorizia.

Coordinamento di Difesa Ambientale della Bassa Friulana
Cip 18 ottobre 2003

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volantino + ipertesto
by es Friday, Oct. 31, 2003 at 4:18 AM mail:


http://www.ecologiasociale.org/pg/1novembre.html

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Articolo del Messaggero Veneto del 31 ottobre
by es Friday, Oct. 31, 2003 at 6:45 AM mail:

Articolo del Messagg...
mv_turbogas_man_31_10_03.jpg, image/jpeg, 261x390

(Nota perfino esagerato)
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VENERDÌ, 31 OTTOBRE 2003

Pagina 16 - Udine

Sono attesi manifestanti da tutta Italia, che esprimeranno dissenso per i blackout. Previsto un corteo per le vie del paese

Ambientalisti in piazza contro la centrale

Torviscosa: domani manifestazione di protesta per il nuovo impianto Caffaro



TORVISCOSA. Grande manifestazione ambientalista domani a Torviscosa contro la costruzione della mega centrale a turbogas da 800 Mw che la Caffaro/Edison sta realizzando nel sito torrezuinese. I manifestanti non si opporranno solo alle centrali, ma anche «contro la politica terroristica dei black-out: contro il Decreto Marzano; per l’autosufficienza elettrica regionale attraverso la micro-cogenerazione».
La manifestazione, organizzata dal Coordinamento di difesa ambientale della Bassa friulana, e per la quale sono attesi manifestanti provenienti da tutta Italia, si snoderà attraverso le vie della cittadina dirigendosi poi davanti all’area in cui sorge il nuovo impianto per la produzione energetica, dove sosterà e dove prenderanno la parola i responsabili del Comitato di difesa ambientale della Bassa friulana. Nell’invito informale a partecipare c’è un attacco durissimo alle istituzioni ree di aver permesso, «con furbesca operazione politica, basata sulla complicità dei sindaci della zona», alla Caffaro di ottenere l’autorizzazione ministeriale per la centrale, quella Caffaro che poi «ha venduto alla Edison per incassare denaro fresco».
«Siamo riusciti - continua la nota - a tenere bloccata la costruzione della centrale per due anni ed ora viene annunciato l’inizio lavori con la benedizione si “San Marzano” (Ministro per le Attività Produttive)».
Gli ambientalisti sostengono che, oltre ai motivi di enorme impatto ambientale che si determineranno (500 mc. di vapore/ora emessi in atmosfera, la quintuplicazione degli ossidi di azoto rispetto alla situazione esistente, l’utilizzo dell’acqua di falda per il raffredamento...) anche se si tratta di una turbo gas, «si è ora aggiunto il problema del sito della centrale che ha il sottosuolo inquinato» e che renderebbe di fatto impraticabile la continuazione di questo progetto. «Sono scelte irrazionali in termini di politica energetica, quelle che si stanno operando - sostengono gli ambientalisti -, mentre si dovrebbe invece attuare l’autosufficienza elettrica regionale attraverso la realizzazione di centrali di piccola media taglia (con il turbogas è possibile fare impianti anche da 10 mw) in tutti i siti industriali con la conseguente ottimizzazione anche del recupero del vapore (come sta accadendo nella zona artigianale di Gorizia con la realizzazione della centrale da 49 mw).
Francesca Artico

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Rassegna stampa/M.V. 2 novembre
by es Sunday, Nov. 02, 2003 at 10:58 AM mail:

Nota.
Manifestazione praticamente annullata a causa della pioggia battente. Si è comunque svolta una bella assemblea a cui ha partecipato oltre un centinaio di persone, densa di contenuti e di elaborazione su questi scottanti temi di attualità locale e generale.

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Messaggero Veneto cronaca della bassa friulana

DOMENICA, 02 NOVEMBRE 2003

Pagina 16 - Udine

Preoccupazione per le conseguenze sul territorio: «No alla mega-centrale, no al polo chimico»

Gli ambientalisti: stop alla centrale

A Torviscosa cento persone hanno protestato contro la Caffaro






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TORVISCOSA. Stop alla nuova centrale della Caffaro: è l’appello lanciato ieri da un centinaio di ambientalisti, giunti da tutta Italia. «Questa manifestazione - ha detto il friulano Paolo De Toni – è una sfida per porre in maniera forte di fronte alla politica regionale e nazionale un’azione che abbia una forte risonanza: per dire no alla mega centrale e no al polo chimico europeo».
Una manifestazione, è stato sottolineato, «contro la realizzazione della centrale, contro la politica terroristica dei black out, contro dil Decreto Marzano», e rivolta soprattutto all’autosufficenza elettrica regionale attraverso la microcogenerazione. L’incontro è stato seguito anche dalle forze dell’ordine, presenti anche alcuni agenti della Digos.
Dopo l’introduzione di De Toni, ha preso la parola Mareno Settimo, consigliere comunale torrezuinese, il quale nel ricordare lo slogan con cui il sindaco di Torviscosa ha annunciato l’arrivo dell’impianto («la centrale sanerà l’ambiente») e ha ripercorse le tappe della realizzazione dello stabilimento chimico dal 1937, effettuata senza le dovute autorizzazioni, a oggi evidenziando che nulla è cambiato.
Mareno Settimo ha ricordato che sono stati realizzati impianti “altamente inquinanti” vicini alle case, sempre annunciandoli «come nuovi impianti di chimica pulita», evidenziando l’incidenza di tumori degli anni ’90.
Riferendosi alla nuova centrale, il consigliere comunale ha affermato come questa non sia in realtà da 800 Mw, ma abbia una potenza da 1500 Mw, di cui 800 in linea e 700 in aria e acqua. Ha sottolineato inoltre che non è ancora certo l’inizio della palificazione per realizzare l’impianto in quanto si trova in un terreno che, fino a 20 metri di profondità, è impregnato di sostanze inquinanti.
De Toni ha quindi criticato la passata e l’attuale amministrazione regionale, ma ha avuto anche parole dure per Legambiente e il WWf. L’ambientalista friulano ha quindi evidenziato che l’impianto sorgerà all’interno del perimetro di sito inquinato, e di non aver ricevuto risposta in merito alla bonifica dell’area. C’è quindi il timore, ha sottolineato, «che i lavori di palificazione mettano in connessione le falde sotterranee provocandone l’inquinamento».
L’ambientalista ha sottolineato che il futuro per l’autosufficenza energetica dregionale sarà costituita dalla microcogenerazione (si tratta di centrali in grado di produrre dai 10 Mw in su).
E’ intervenuto, infine, anche il neopresidente regionale dei comitati riuniti, Luciano Zorzenone, che ha sottolineato come questa Regione sia priva di regole, piani in materia egergetica: «Siamo nel Far-West».
Francesca Artico

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Rassegna stampa. Il Gazzettino 2 novembre
by es Sunday, Nov. 02, 2003 at 2:51 PM mail:



Domenica, 2 Novembre 2003




TORVISCOSA Vasto schieramento di forze dell’ordine per la manifestazione contro la Caffaro-Edison. Anche i dirigenti comandati in servizio
Protesta anti-centrale, tanto allarme per pochi


Torviscosa
La presenza di polizia e carabinieri, schierati compatti sotto i portici di piazza del Popolo ieri pomeriggio, parlava chiaro: ci si aspettavano grandi numeri per la manifestazione contro la centrale Caffaro-Edison, ma la pioggia insistente ha ridimensionato l'evento. Così il lungo corteo previsto si è trasformato in un dibattito di due ore e mezzo, cui ha partecipato un centinaio di persone, all'interno del centro sociale (dove, peraltro, la pioggia è entrata comunque dalle numerose falle della copertura).

Un esito lontano anche da quelle che erano le preoccupazioni dei vertici milanesi della Caffaro che ieri, nonostante il giorno di festa, hanno imposto ai dirigenti di rimanere in sede. Quali che fossero le preoccupazioni, il messaggio di Paolo De Toni e Mareno Settimo è comunque arrivato chiaro: no alla centrale a turbogas.

Un no dettato dalla constatazione che la centrale sorgerebbe su un sito inquinato fino a venti metri di profondità con sostanze provenienti dall'ex impianto di caprolattame. Un no che gli ambientalisti locali (politicamente in rotta di collisione con le grandi associazioni ambientaliste, a partire da Legambiente, che accusano di essere "sponsorizzata" dalla Sondel per l'iniziativa "Treno verde") dirigono anche alla politica energetica regionale e nazionale.

«Invece di mettere mano alla disastrosa rete di trasporto energetico nazionale - ha spiegato De Toni - i politici danno via libera alle logiche di profitto dei gruppi imprenditoriali, usando il ricatto energetico e la paura dei black out». Non si contesta la tecnologia utilizzata, ma il fatto che la centrale sia sovradimensionata rispetto alle esigenze del sito industriale (800 megawatt di resa, 1500 di valore nominale) e non vi siano benefici diretti alla città (ad esempio un sistema di teleriscaldamento).

La controproposta va nella direzione della microcogenerazione: piccole centrali per ogni zona industriale che coprano il deficit energetico senza danni all'ambiente. Altra proposta giunge da Luciano Zorzenone, presidente dell'associazione che riunisce 25 comitati cittadini in tutta la regione: creare un'opinione pubblica in grado di premere sulle istituzioni perché eseguano interventi a salvaguardia della salute.

Silvia Savi


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Bilancio dell'iniziativa
by es Sunday, Nov. 02, 2003 at 7:21 PM mail:

http://www.ecologiasociale.org/pg/bilancio1novembre.html

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Centrali a turbogas micidiali per la salute
by es Tuesday, Nov. 04, 2003 at 4:25 PM mail:

Notizia sconvolgente oggi 4 novembre sul Corriere della Sera a pagina 19

"CNR le centrali a turbogas sono micidiali per la salute"

"Altro che fiamma azzurra e pulita. Anche le nuove centrali a turbogas, sua quelle già in esercizio sia quelle che si voglion o costruire, sono altamente inquinanti e riempiono l'atmosfera di particelle ultrasottili, micidiali per la salute
-
...
"Tanto sottili secondo l'OMS da passare direttamente dai polmoni al sangue...."
......
Tutto ciò in un articolo scientifico pubblicato sull'organo ufficiale della Società Chimica Italiana ("La Chimica e l'industria n. 85)


appena ho tempo pubblicherò l'articolo intero sul NW. Per il momento do la notizia.

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Il resoconto su U.N.
by uno che c'era Tuesday, Nov. 04, 2003 at 4:34 PM mail:

ecco il resoconto che apparirà su Umanità Nova in uscita questa settimana.


A TORVISCOSA CONTRO LE MEGA CENTRALI

Torviscosa è una piccola cittadina in provincia di Udine da sempre segnata da una fortissima e selvaggia industrializzazione. Dal fascismo in poi, scempi di ogni tipo contro il territorio sono stati compiuti nella totale mancanza di rispetto delle popolazioni locali che ne hanno sempre risentito in termini di salute e qualità della vita (per anni la percentuale di tumori qui è stata ben più alta della media nazionale). Negli ultimi vent’anni e più si sono formati vari comitati popolari che nel tempo hanno conseguito numerose vittorie che hanno fatto sì che la situazione quantomeno non precipitasse. All’interno di questi comitati era ed è importante il ruolo dei compagni anarchici della bassa friulana.
Uno dei prossimi obbrobri ambientali che l’industria chimica vorrebbe imporre è una mega-centrale a turbogas. Dietro questo maxi-progetto come al solito vi sono interessi economici miliardari. Contro questa centrale il Comitato di difesa ambientale della bassa friulana ha indetto una manifestazione il primo novembre scorso. Purtroppo un diluvio ha impedito lo svolgersi del corteo e così si è tenuta un’assemblea pubblica al chiuso, per spiegare comunque alla popolazione le ragioni di contrarietà dei comitati. Da un lato i lavori dovrebbero interessare un’area fortemente inquinata e rischierebbero di portare ulteriore inquinamento nelle falde acquifere; dall’altro l’enorme quantità di vapore acqueo rilasciato nell’aria porterebbe gravi squilibri nel già provato ecosistema locale. Tutto questo verrebbe evitato privilegiando un sistema di piccole centrali diffuse sul territorio basate sulla stessa tecnologia della megacentrale ma tarate sui bisogni locali. Come ovvio però questa soluzione non porterebbe miliardi nella tasche dei soliti noti e perciò non viene neppure presa in considerazione. Si è parlato inoltre del recente blackout e delle menzogne raccontate dai mass-media a riguardo. Nonostante il pessimo tempo e il giorno festivo un centinaio di persone ha seguito interessato gli interventi. Da segnalare la nutrita presenza di compagni anarchici non solo locali ma anche da Udine, Pordenone, Gemona e Trieste.
Per il momento i lavori non sono ancora iniziati grazie agli esposti del comitato, ma tutti si sono impegnati a continuare la lotta per impedire l’ennesimo delitto contro l’ambiente.

Uno che c’era

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INTANTO NELLA CENTRALE DI MONFALCONE DI BRUCIA LA MUCCA PAZZA!!
by pianeta verde Sunday, Dec. 28, 2003 at 12:21 AM mail:

MONFALCONE RIONE ENEL LANCIA UN APPELLO: DIFENDETECI DALLA CENTRALE
Piogge nere, boati notturni, futuro con prospettive inquietanti: lettera a Illy, Brandolin, Pizzolitto, Arpa e Ass firmata da 160 abitanti
Il 2003 è stato un anno nero per il rione Enel.
Nel vero senso della parola, assicurano 160 residenti del quartiere, date alla mano, nella lettera inviata al presidente della Regione Riccardo Illy, al presidente della Provincia Giorgio Brandolin, sindaco Gianfranco Pizzolitto, oltre che a l'Arpa e all'Azienda sanitaria Isontina.
Le ricadute di ceneri si sono verificate, scrivono gli abitanti del rione Enel, a metà marzo, dal 6 al 10 agosto, all'inizio di settembre, il 13 ottobre.
Al di là «delle quotidiane fuoriuscite di minore entità».
Un capitolo a parte merita, secondo i firmatari della lettera, l'inquinamento acustico su cui -nel 1999 fu svolta un'indagine da cui i valori di rumorosità risultarono fuori norma», ma che non portò ad alcuna sanzione.
Dopo l'arrivo di Endesa, stando ai residenti, la situazione è addirittura peggiorata e l'ultima estate l'avrebbe confermato. Fischi e boati hanno resi insonni le notti del 21 e 30 luglio, del 2, 12 e 14 agosto.
"In uno di questi casi - spiegano i firmatari - fischi e sfiati durarono dalle 6 alle 20. Questi episodi si ripetono quasi quotidianamente: l'ultimo è avvenuto il 3 dicembre alle 6.30"
I residenti puntano il dito anche, se non soprattutto, sulle deroghe concesse dal ministero elle Attività produttive al rispetto dei limiti fissati per le emissioni dei due gruppi funzionanti a olio conibustibile. Oltre che sulla combustione di farine animali a rischio Bse mescolate a carbone.Un'attività che continuerà fino al 2007 -grazie a un provvedimento dell'amministrazione provinciale di Gorizia-.
"Per tutti questi fatti abbiamo chiamato più volte l'Arpa, la polizia municipale, i vigili del fuoco e i carabinieri - scrivono i residenti - Sappiamo che sono in corso delle indagini: ci aspettiamo che la pubblica amministrazione agisca in nostra difesa, si doti di forza e strumenti adeguati a perseguire a termini di legge chi fa del cittadino solo un acquirente del proprio prodotto".

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