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Ferro. sconsiglio comunale
by Comitato di base Monday, Oct. 27, 2003 at 8:28 PM mail: comitatodibase@email.it

Il primo cittadino di Cannara ha esordito dicendo che ha imparato una cosa, l'Associazione Industiale fa politica, l'asso nella manica che diceva di avere per il futuro dello stabilimento era fumo negli occhi, MA VA!!!!! Intanto abbiamo perso due mesi.

Abbiamo raccolto 400 Firme per far impegnare l’Amministrazione del Comune di Cannara e della Regione Umbria, nella ricerca di soluzioni che diano continuità alla attività del sito produttivo di Isola di Cannara e il mantenimento dei livelli occupazionali. Venerdì sera siamo andati in quindici ad assistere al Consiglio Comunale, dove la minoranza ha portato interpellanze e interrogazioni sullo stato delle trattative in corso e sul ruolo dell’Amministrazione. Lo spettacolo è stato grottesco, a tratti insultante e ambiguo.
Hanno iniziato a parlare consiglieri, mai visti durante tutta la vicenda, con arringhe sul grande supporto dato alla trattativa da parte della Amministrazione, dicendo fesserie e inciampando su cose tecniche di non poco rilievo. Di fatto hanno lasciato trasparire quello che noi temevamo: l’area è appetibile, ma non solo per imprenditori interessati a rilevare l’attività storica dello stabilimento ma anche per le Amministrazioni.
Se fino ad oggi i soliti noti del comitato, ora anche indagati, hanno taciuto in attesa di sensazioni più attendibili, ora è arrivato il momento di mettere sulla bilancia alcuni aspetti che potrebbero determinare tutta la vicenda. Dalla bocca del Sindaco: “nel giro di due anni ci saranno 150 posti di lavoro, ma non necessariamente della stessa tipologia di lavoro”, gli fa eco un Consigliere, imprenditore reso famoso da Striscia la Notizia per essere titolare di una distilleria che crea enormi problemi e sotto inchiesta della magistratura, lui con piglio arrogante ci ricorda: “ i lavoratori hanno firmano un accordo per andare in cassa integrazione e nel quale era annunciata la chiusura dell’azienda, ora non possono pretendere di determinare il futuro dell’area produttiva”. Altro capitolo oscuro sono gli articoli dove i sindacati parlano di accordi per la cessione dello Stabilimento, utilizzati dalla amministrazione per dichiarare che così si butta a monte tutto; forse è vero, e proprio per questo, l’amministrazione dovrebbe farci capire perché non si attiva un tavolo dove tutti si prendono le proprie responsabilità davanti al comitato costituito dai lavoratori.
La storia sembra un gioco dove tutti si danno da fare ma nulla si muove.
Perché nulla si muove? Qualcuno ha messo gli occhi sull’area e ha intenzione di farci una speculazione?
Chi vuole speculare sull’area è lo stesso che crea le fughe di notizie sui giornali, per far recedere dalla decisione di cessione dello stabilimento la Ferro?
Ci sono, oltre agli stabili esistenti, altri 33000 metri quadri edificabili ma c’è anche un area da bonificare.
Conviene, facciamo questa domanda come se fossimo davanti al fatto compiuto, che la Regione acquisti una area per trasformarla in un centro che potrebbe contenere molteplici attività ma che necessità di una bonifica ambientale? Si possono fare magliette o merendine dove si lavoravamo prodotti chimici come il Piombo, il Cobalto, il Cadmio etc etc?
Noi vigiliamo, attendiamo notizie dell’incontro che si terrà in settimana tra tutti gli attori: Assindustria di Perugia, Direzione Ferro Italia, Regione dell’Umbria, Comuni di Cannara e Bevagna e il signori Confederali.
Intanto continuiamo a reperire imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento per continuare l’attività produttiva e non crediamo possano bruciare tutte le carte.
Lunedì 3 Novembre si dovrebbe tenere un Assemblea indetta dai Confederali, servirà a raccogliere le richieste di chi vuol passare dalla cassa integrazione alla mobilità.
Abbiamo detto molto ma non tutto. Ci andiamo cauti perché i potentati stanno iniziando a giocare le carte più subdole, le denuncie contro ignoti per diffamazione.
Fottuti e bastonati.

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