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Comunicato in merito alle ambiguità della manifestazione per la resistenza irachena
by Info Antifascista Friday, Nov. 07, 2003 at 8:21 PM mail:

Comunicato in merito alle ambiguità della manifestazione di appoggio alla resistenza irachena del 13 dicembre a Roma

Comunicato in merito alle ambiguità della manifestazione di appoggio alla resistenza irachena del 13 dicembre a Roma

La manifestazione nazionale a Roma in solidarietà alla resistenza irachena indetta per il 13 dicembre prossimo (inizialmente il 6 dic.) non si può certo dire che abbia portato lustro alla lotta contro l’invasore in quel martoriato paese. Nata in apparenza per rendere visibile l’opposizione al progetto di dominio “americano” sul medio oriente, è risultata ben presto svilita dalle troppe ambiguità che si sono addensate su coloro che l’hanno promossa e su come si è svolta e continua a svolgersi la sua costruzione.
Non si era mai verificata finora una adesione così consistente di attivisti della destra ad una iniziativa “di sinistra”. Ed aldilà di questo fatto già sospetto abbiamo assistito ad un comportamento ambiguo da parte del “campo antimperialista”. Se da un lato nega l’evidenza e cancella poche firme (le più impresentabili) dall’altra conserva tutt’ora numerose adesioni di intolleranti.

Al di là dei nomi, e qualcuno lo faremo, troviamo squallide e pericolose alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Moreno Pasquinelli del Campo, dove riferendosi al dibattito interno a certi settori nazional-rivoluzionari (nazisti!) italiani come la rivista “Italicum” o il quotidiano “Rinascita Nazionale” interviene sulla lista antiamericanista dicendo che: “Mai fare spallucce a fenomeni minoritari, poiche domani potrebbero non esserlo. Mi riferisco in particolare a due testate della destra radicale, il quotidiano Rinascita e Italicum. Quest'area, per chi non lo sapesse, si schiera contro l'imperialismo americano, considera Berlusconi il nemico principale, e l'Ulivo il male minore”.

Poco avvezzi alla criminalizzazione costruita sul pettegolezzo, non abbiamo ritenuto opportuno intervenire all’epoca delle “chiacchiere” sulla presenza di intolleranti al campeggio estivo del Campo. Ora però ci appare chiaro che alcune organizzazioni della sinistra rivoluzionaria ( per quanto deboli e minoritarie) stiano percorrendo un crinale sbagliato, quello di concedere legittimità politica ad alcuni ambienti della destra neofascista, attuando nella pratica le elaborazioni che parlano di superamento dei confine tra destra e sinistra, che hanno i loro teorici sia a sinistra (pochissimi, Preve per esempio) che a destra (numerosi, tra tutti Terracciano e Marco Darchi).

Se ora interveniamo direttamente è perché crediamo che il movimento antifascista, capace negli ultimi anni di costruire forti e significative mobilitazioni, e che costituisce certamente parte viva e attiva dei movimenti attuali di opposizione al capitale, debba esprimersi in prima persona. Così come in passato si è usata cautela su situazioni “chiacchierate” è bene che nella presente situazione si sia invece chiari e determinati: nessuna collusione né ideologica né organizzativa con quelle propaggini nazional-socialiste ammantate di sinistrismo! Che stiano fuori dai movimenti sociali, e che nessuno commetta l’imprudenza e la scelleratezza di sdoganarli.
Prestare orecchio a queste destre che da decenni almeno predicano il superamento delle differenze ideologiche per fare fronte comune non costituisce certo una scorciatoia praticabile per una opposizione anticapitalista credibile. Nessun fronte comune con i Maurizio Neri, con gli Enrico Galoppini, con i Biagio Cacciola, con i Tiberio Graziani o gli Alberto Ostidich. Niente a che spartire con gli ambienti di Rinascita Nazionale, di Italicum, o delle edizioni di Ar.

Invitiamo gli antifascisti e le antifasciste a vigilare su questa ed altre possibili derive. E ad tutti i compagni/e di lotta rammentiamo che se non saremo immediatamente reattivi a subirne le conseguenze sarà tutto il movimento, che perderà in credibilità, unità e sarà vittima di un'altra strumentalizzazione repressiva.
Organizzare la resistenza anticapitalista è compito già arduo, screditarla politicamente con queste operazioni ambigue è criminale.
Che il Campo Antimperialista dimostri la sua buona fede con i fatti e non con il “parolume” mediatico.

Contro il fascismo non un passo indietro!

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