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Droga, approvato il ddl Fini. Linea dura sugli stupefacenti
by imc Saturday, Nov. 15, 2003 at 1:02 AM mail:

Consumo e spaccio diventano la stessa cosa.

Droga, si cambia. Il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge firmato dal vicepremier Gianfranco Fini che cancella la modica quantità e dice stop alla "fuorviante" distinzione tra spinelli e droghe pesanti. "Questo ddl - dice Fini - si colloca al di fuori della contrapposizione fra proibizionisti e antiproibizionisti. Quella che il governo propone è una via diversa". In tre parole: "prevenzione, repressione e recupero".

La novità più significativa è l'equiparazione tra consumo e spaccio di droga. Fino ad ora la punibilità scattava solo nel secondo caso. Il ddl Fini invece cambia le regole: "Il nuovo articolo 72 - avverte il vicepremier - contiene la chiara affermazione di principio del divieto di uso e di impiego di sostanze stupefacenti". Ciò significa che il testo licenziato dal consiglio dei ministri "reintroduce la punizione della detenzione di droga e fissa la linea di confine - insiste il vicepremier - fra la detenzione che rappresenta illecito amministrativo e la detenzione che costituisce illecito penale". Salta, insomma, la modica quantità o la dose media giornaliera. D'ora in poi sarà punito anche l'uso. Il tetto è fissato in 250 mg di cannabis e derivati, 500 mg di anfetamina. Fino a queste quantità scatta solo la sanzione amministrativa, oltre quella penale. Si tenta di fissare un limite quantitativo di 300 mg anche per le droghe sintetiche (ecstasy e pasticche). Infine cade la distinzione tra droghe leggere e pesanti.

Il governo dice di "puntare con fiducia" sulle pene alternative. In presenza di un programma terapeutico l'esecuzione della pena è sospesa, ma "mentre oggi il limite di pena che consente la sospensione è di 4 anni di reclusione, il nuovo limite - afferma Fini - viene elevato a 6 anni".

Infine, le novità sul fronte delle comunità di recupero. A partire dalla "possibilità, che per la prima volta - rivendica Fini - è riconosciuta alle comunità, di certificare la dipendenza da droga e di predisporre il piano terapeutico" risolvendo ritardi e contrasti con i sert. Poi, l'istituzione di albi regionali, ai quali le comunità che abbiano determinati requisiti si iscrivono ottenendo l'abilitazione a stipulare convenzioni con le regioni e con il ministero della giustizia.

Mentre il Consiglio dei ministri approvava il disegno di legge di Fini contro la droga, il centrosinistra alla Camera presentava la sua proposta alternativa, firmata da deputati che vanno dalla Margherita a Rifondazione comunista. "Tre i capisaldi della proposta - spiegano i promotori - la depenalizzazione per il consumo, le misure alternative alla detenzione, la riduzione del danno". Durissimi i radicali: "Quella del governo è una proposta degna di un paese totalitario".

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