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Manifestazione sabato 22
by csa barattolo Tuesday, Nov. 18, 2003 at 10:50 PM mail: barattolo@libero.it

Sabato 22 novembre manifestazione studentesca con piattaforma che segue

LA PACE TRA GLI OPPRESSI

Non siamo in missione di pace: spacciare una missione di guerra per “operazione” di pace è una grande menzogna. L’Italia è in guerra e oggi piange i suoi caduti ipocritamente mandati al fronte. Partecipare a questa guerra per compiacere gli alleati americani, e averne in cambio briciole di vantaggi economici per le aziende italiane, nella grande rapina dell’Iraq, è umiliante ed è contro i sentimenti di pace espressi dal mondo del lavoro, dagli studenti, dalle donne e dagli uomini che per mesi si sono opposti alla guerra.

La violenza: la risposta ai sentimenti di pace del “movimento” è stata una campagna ossessiva di stampa volta a legittimare la violenza come “strumento lecito” da parte degli stati imperialisti come gli USA e a demonizzare gli oppositori: chi si oppone con le armi alla politica di potenza imperiale è terrorista, chi cerca di ragionare sulla legittimità dell’uso della violenza è amico dei terroristi. In nome della lotta al terrorismo si stanno riducendo gli spazi di democrazia e i diritti civili.

Il terrorismo: gli eserciti non hanno mai vinto il terrorismo. La storia recente, anche italiana, ha dimostrato che la violenza terroristica si vince con l’unità di tutte le forze sociali, con il dialogo, con la coesione su un progetto di superamento delle motivazioni delle azioni terroristiche. La repressione militare dà motivazioni alla violenza e genera una spirale di odio che non ha fine. Chiamare terrorismo la violenza con cui gli iracheni si oppongono all’occupazione del loro paese è una menzogna che gli USA, e noi italiani in quanto partecipi all’occupazione, stiamo pagando in termini di dolore e vittime.

Siamo belligeranti: l’ossessivo martellamento di questi giorni, da parte dei media e del governo, sui temi della pietà, del dolore e dell’onore nazionale non possono nascondere le responsabilità di chi ha mandato a morire i nostri soldati con superficialità e approssimazione. Occorre una forte e chiara presa di coscienza: dobbiamo inquadrare la missione di pace per quello che è: un puntello alle truppe di occupazione USA.

Non portiamo democrazia: ci è stato detto che l’operazione Iraq aveva il fine di portare la democrazia in quel paese: quale democrazia? L’Iraq è governato da un governo fantoccio che rappresenta le aziende americane: una delle prime leggi emanate abolisce il divieto per gli stranieri di avere proprietà in Iraq; così i capitali americani, e con qualche difficoltà quelli europei, si sono lanciati nell’acquisto, a prezzo di saldi, delle industrie di stato e del petrolio iracheno. Quando e se l’Iraq tornerà agli iracheni la loro economia, le loro aziende, il loro petrolio, saranno per la totalità saldamente e legalmente in mano alle aziende straniere.

Facili profeti: questo scenario era stato ampiamente disegnato e previsto dall’enorme movimento per la pace che si era sviluppato per scongiurare la guerra. Occorre riprendere, oggi, i temi e le motivazioni del movimento e continuare a lottare per costruire un altro mondo possibile basato sulla coesione fra popoli a pari dignità. Costruire, costruire e ancora costruire la pace è la via obbligata per battere gli egoismi degli stati imperialisti e del capitalismo ipocrita e senz’anima.

“Per conservare la vostra umanità, dovete riconoscere quella delle persone il cui paese state occupando, e sapere che siete tutti vittime di quegli schifosi ricchi bastardi che sono al comando”.
(dalla lettera alle truppe di Stan Goff, soldato dell'esercito USA in pensione)

BASTA GUERRA, NEANCHE CONTINUATA DALL’ONU
VIA LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL’IRAQ
MANIFESTIAMO SABATO 22 NOVEMBRE ORE 9
CONCENTRAMENTO PIAZZA DELLA STAZIONE - PAVIA

PACE ORA !

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