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Breve cronistoria di segnali preoccupanti
by indyvidui antifa Monday, Dec. 01, 2003 at 10:39 AM mail:

Anche a Sud di Roma, nella cintura dei Castelli romani, la “nuova destra” dà segnali di ripresa delle proprie attività. Dopo lo scioglimento del Movimento Politico Occidentale e la conseguente chiusura della sede di Frascati, non si erano più manifestati episodi da far presupporre la presenza di una forza organizzata.

Il primo vero segnale preoccupante fu quando nelle cronache locali comparve la notizia che Boccacci Maurizio aveva fatto irruzione nel consiglio comunale di Albano Laziale (comune in cui risiede) rivendicando l´assegnazione degli impianti sportivi di Villa Doria alla sua associazione sportiva. Ne seguì un clima di aggressione, tanto che sui muri di Albano Laziale venne affisso un manifesto, a firma Maurizio Boccacci, in cui faceva le sue rimostranze per la mancata assegnazione, lasciando intendere di un accordo non rispettato da parte dell´ attuale sindaco di Forza Italia. Alla fine Boccacci ottenne il suo spazio servendosi anche di una cooperativa di recupero per ex detenuti, la Coop. L´Allodola. Siamo nel Giugno 2003, quasi a due anni dall’inizio della vicenda. Nel mentre rifà la sua comparsa la sigla Base Autonoma, una vecchia sigla già sciolta nel ´93, con un primo attacchinaggio, sulla direttrice dell´Appia tra Albano e Genzano, per la commemorazione della Marcia su Roma, del 28 Ottobre 2002 a Piazza Vittorio. Compaiono sui muri delle due cittadine castellane le prime scritte inneggianti al Socialismo-Nazionalismo a firma Base Autonoma col fascio littorio stilizzato. Poi il 18 Gennaio 2003, dopo aver annunciato un presidio fasullo a Roma a Piazza Esedra, si presentano, schierati a falange romana, nella Piazza principale di Genzano di Roma inscenando un presidio a difesa dell´identità europea. Seguono momenti di tensione, visto che dall´altra parte della piazza, nel mentre, si era formato spontaneamente un presidio antifascista. L´imponente schieramento di polizia e carabinieri fa in modo che non si verifichino scontri, anche se tra il presidio di Base Autonoma sono ben visibili a tutti catene e bastoni. Tra loro anche il consigliere locale di Alleanza Nazionale. Uno degli aspetti oscuri della vicenda riguarda come ha ottenuto l´autorizzazione a manifestare Base Autonoma e perché la Questura di Roma, nonostante il Sindaco abbia più volte sollecitato la non disponibilità a far svolgere la manifestazione, abbia comunque provveduto alla militarizzazione del paese dando modo così a Base Autonoma di inscenare la propria provocazione. Seguono un altro paio di attacchinaggi di cui uno nella ricorrenza del 25 Aprile 2003. Compaiono, sempre tra Genzano ed Albano, manifesti con l´immagine di Pavolini e una corona di fiori sotto il monumento ai caduti di Genzano con su scritto: "in onore dei camerati caduti". In vicinanza delle elezioni provinciali invece compaiono manifesti a sostegno della lista Giovani per Moffa, lista col simbolo del trifoglio, lo stesso dell´organizzazione Gioventù Europea. Lista tra l´altro appoggiata e lanciata anche dal Nucleo Trieste-Salario. Dopo mesi di silenzio, si arriva, come detto sopra, a quest´estate con l´inaugurazione del centro sportivo Villa Doria. Non organizzano attività particolarmente rilevanti fino a quest´autunno dove prima preparano una festa di dieci giorni (Oktoberfest VillaDoria, sul manifesto tra gli organizzatori compaiono la Coop.L´allodola e la palestra Mandingo e tra gli sponsor il giornale Rinascita, quotidiano dell´omonimo movimento) in cui invitano a suonare i ZetaZeroAlfa. Poi, insieme ad Azione Giovani di Cecchina (fraz.ne del Comune di Albano) lanciano una campagna contro la giunta Veltroni per l´assegnazione di alcuni alloggi del quartiere di Pavona. Partecipano a un presidio organizzato dal sindaco di Forza Italia a fine Ottobre lanciando poi un comizio per questo 22 Novembre, in cui partecipano un centinaio di militanti. Evento questo lanciato con un articolo, a firma Giuliano Castellino sul quotidiano Rinascita. La composizione dei militanti, oltre qualche vecchio elemento del Movimento Politico Occidentale, è per lo più composto da giovani "contattati" all´interno delle curve di Roma e Lazio, motivati da una retorica razzista e xenofoba. Basti pensare che spesso alle scritte di BA si sono accompagnate quelle di Banda Noantri, gruppo di ultras laziali di estrema destra. Diverso invece il discorso per Forza Nuova. Non presenta un forte radicamento sociale se non nella zona prenestina tra Cave e Palestrina. Tant´è che il 4 Ottobre di fronte a un ottantina di persone, interviene lo stesso Roberto Fiore all´inaugurazione della sede di Palestrina. Si caratterizzano oltre che sui soliti temi legati all´immigrazione, anche per la difesa dell´ambiente con la costituzione di comitati cittadini contro l´elettrosmog. Oltre poi a qualche attacchinaggio tra Grottaferrata e Frascati, quest´anno hanno aperto la sede anche a Velletri e costituito un nucleo giovanile a Ciampino che grazie all´aiuto di alcune associazioni locali ha a disposizione alcuni locali del comune.

Finora, quanto successo a sud di Roma; ma a nord le cose non sono molto migliori…

La nuova ondata dell’estrema destra nella zona di Tivoli, dopo quella degli anni ’70, risale all’inizio degli anni novanta. Oltre alla presenza di gruppi ultras laziali, da sempre fascisti ma poco inclini al lavoro politico, intorno al ’95 cominciano a comparire scritte razziste e xenofobe con la firma Tibur Skinhead. I Tibur Skinheads (T.S.) erano diretta emanazione dell’ex sede missina di Acca Larentia , diventata dopo la svolta di Fiuggi associazione "culturale", nonché del disciolto Movimento Politico di Maurizio Boccacci e dell’ organizzazione internazionale neonazista Hammerskin. I materiali propagandistici della loro organizzazione, i libri inneggianti al Nazismo fino a cd musicali di formazioni nazi rock si diffusero rapidamente soprattutto tra i più giovani che frequentavano le sale giochi nei quartieri periferici. Riuscirono a contare tra le loro fila fino a 15/20 unità, con un’età che andava dai 16 ai 23 anni. Le prime aggressioni verbali verso compagni avvennero ben presto, inaugurando così un periodo contrassegnato da provocazioni continue che spesso portarono anche allo scontro fisico. Tra il ‘95 e il ‘97 si verificarono anche due attentati incendiari contro la sezione locale di Rifondazione Comunista. Nel ’97, in seguito all’operazione della Digos contro Hammerskin, in cui vennero arrestati due militanti dei T. S., il gruppo comincia a sfaldarsi. Molti di loro trovandosi con la Digos che gli dava il buongiorno la mattina ritennero opportuno rimettere in discussione il loro stile di vita. Fatto sta che gli attentati alla sede del PRC restano tutt’oggi impuniti, visto che le indagini della Questura di Tivoli non hanno portato ancora a nessun esito. Parallelamente al fenomeno dei Tibur Skinheads, si assiste alla radicalizzazione di Azione Giovani, movimento giovanile di Alleanza Nazionale, che non avendo digerito bene la svolta di Fiuggi, dopo una serie di contrasti con la dirigenza di A.N., decide di staccarsi e creare un nuovo gruppo, la Gioventù Nazionalpopolare (GNP). La GNP si appoggerà logisticamente alla sezione locale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, supportandolo anche nelle elezioni amministrative. A differenza dei Tibur Skinheads, la GNP si ricollegava direttamente all’estrema destra anni ’70. La loro attività principale era produrre e affiggere necrologi dedicati ai loro "martiri", caduti per difendere l’Europa dal comunismo. Ma non fecero mancare nelle loro continue affissioni riferimenti all’ "eroismo" di Rudolf Hess, alla denuncia del "complotto giudaico massonico", per non parlare poi dell’ "onore" che attribuivano al naziste Erik Priebke . L’amministrazione comunale raramente si fece promotrice della rimozione dei quei manifesti infami, e spesso erano i singoli compagni che si facevano carico di staccare dai muri della città quelle porcherie. Intorno al ’98 anche la Gioventù Nazionalpopolare si scioglie, una parte dei militanti aderirà a Forza Nuova, che si era già radicata nel comune di Guidonia, gli altri invece, avvalendosi anche della collaborazione di ex Tibur Skinheads, decidono di mettere in piedi un progetto alternativo. Questo progetto prende il nome di Comunità Militante Tiburtina (C.M.T.), una sigla, quella di Comunità Militante, che ricorre spesso nell’attuale arcipelago dell’estrema destra. L’obiettivo della C.M.T. era quello di costituire un nucleo di intervento sociale e politico, che si possa avvalere della collaborazione non solo di tutti i "camerati", a prescindere dallo schieramento partitico, ma anche di tutti quei soggetti attenti a vedere il sociale sotto una determinata angolazione. Alla destra, sia a quella istituzionale sia a quella extraistituzionale, è sempre mancata una grande rete di associazioni culturali sociali e ricreative, e proprio negli anni novanta, con lo sdoganamento dei neofascisti, con l’entrata al governo di AN, si creano le condizioni, anche per la destra più estrema, di uscire allo scoperto e vomitare le loro immondizie con più disinvoltura, e soprattutto con un numero maggiore di coperture istituzionali. Del resto anche la vigilanza antifascista si era notevolmente abbassata. La C.M.T. quindi diviene l’attore principale per la costruzione di una forte destra sociale nel territorio della Valle dell’Aniene. I militanti della C.M.T. per prima cosa rinsaldarono i rapporti con A.N., operazione che non fu difficile considerato che parte di loro aveva legami di tipo famigliare con iscritti e dirigenti di Alleanza Nazionale, cercano anche contatti con i settori più retrogradi dell’associazionismo cattolico, particolarmente presenti nei paesi limitrofi, e, cosa alquanto particolare, cominciano a ammiccare anche verso i compagni. Gli ammiccamenti a sinistra, come buon senso vuole, non hanno avuto risposta, se non fermi invidi a togliersi dai coglioni, ma i militanti della C.M.T. non si fanno problema alcuno ad affiggere manifesti che proclamano solidarietà all’EZLN e al Subcomandante Marcos, al popolo palestinese, agli squatter torinesi e, dopo i fatti di Seattle del ’99, al movimento No Global. Avendo presente la storia del neofascismo italiano, questo atteggiamento non è del tutto inedito, si iscrive nella vecchia logica terzaposizionista, ma anche nella semplice prassi di una cooptazione di soggetti estranei per improbabili quanto deliranti convergenze. Questo atteggiamento causò inizialmente un’accesa polemica con Forza Nuova, molto più caratterizzata da un anticomunismo viscerale e da un integralismo cattolico senza compromessi, che si era radicata nel frattempo nel comune di Guidonia. Ma la controversia si attenuò da subito, considerato il peso che la C.M.T. stava assumendo nel territorio, soprattutto come cerniera tra la destra istituzionale e quella extraistituzionale. Le loro attività si intensificano nel corso degli anni. Nel gennaio del 2001 organizzano nella località di San Gregorio da Sassola (Rm), il campeggio "Con l’arpa e con la spada" (l’appuntamento viene ripetuto anche l’anno seguente), avvalendosi della collaborazione del parroco locale, noto per le sue posizioni antisemite. In quella sede avviano un ciclo di seminari sulla questione giudaico massonica, a loro avviso, fonte dei mali dell’umanità. Nel marzo 2001, grazie anche a finanziamenti della Regione Lazio, inaugurano nel centro storico di Tivoli la sede del loro centro culturale/libreria, denominata "Associazione Culturale Janos", che diviene ben presto un vero e proprio archivio della pubblicistica della destra radicale, oltre ad offrire ai vari frequentatori la consueta mercanzia nazistoide (busti di Mussolini, croci celtiche, magliette e spillette varie), ma anche libri provenienti dall’editoria di sinistra (nella vetrina della libreria Janos si trova in bella mostra La Banda Bellini, Shake edizioni, per esempio). Sempre nel 2001 si legano con il movimento Rinascita Nazionale e nel quotidiano omonimo pubblicano i loro appuntamenti e i loro interventi. La loro collaborazione si registra anche nell’emittente televisiva locale Tele Tibur e nel giornale Grillo Parlante, testate gestite da personaggi organici al Centro Destra. A tutt’oggi la presenza della C.M.T. nel territorio è costante, iniziative pseudo sociali, come il ripristino della festa della "Befana Tricolore" di missina memoria, si susseguono a presentazioni di libri dichiaratamente antisemiti. Nei muri della città compaiono sistematicamente scritte e manifesti inneggianti al Terzo Reich e a Rudolf Hess, che vengono rimosse dalla giunta solo dopo continue sollecitazioni della cittadinanza indignata. Ultimamente nella città di Tivoli la tensione è salita notevolmente, nella notte tra il 10 e l’11 novembre membri della Cominità Militante Tiburtina, hanno aggredito un compagno di 50 anni, portavoce dell’Associazione culturale "La Città dei Diritti", da sempre impegnato in lotta sociali autentiche. L’aggressione ai danni del compagno è stata la risposta, infame e vigliacca, tipica del loro stile, all’allontanamento che hanno subito dal corteo proPalestina dell’ 8 novembre, in cui tentarono di infiltrarsi. La Comunità Militante Tiburtina sarà presente al corteo del 13 dicembre indetto dal Campo Antimperialista e da personaggi della destra radicale in sostegno alla resistenza irakena. Un motivo in più per boicottare quell’appuntamento.

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