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[Milano] Repubblica sul sabotaggio delle videocamere
by copia e incolla Saturday, Dec. 13, 2003 at 2:40 PM mail:

Raid notturno nelle strade contro gli "occhi elettronici" di banche, teatri e sedi politiche.

Nuova tappa della battaglia “antagonista” contro il Grande Fratello: nelle strade milanesei, la notte tra giovedì e venerdì, una mano misteriosa ha oscurato e messo fuori uso 69 telecamere di sorveglianza.
Un gesto rivendicato con un e-mail all’Ansa e ad altre testate e sul sito d’informazione antagonista Indymedia.org da un gruppo che si è battezzato “69 vcc, video-voyeur contro il controllo”.
Le telecamere, dal centro alla periferia, appartengono a banche, teatri (come lo Strehler), università, stazioni del metrò (compresa la fermata di Maciachini, inaugurata lunedì) e anche al Presidente del Consiglio: nella rivendicazione si parla di “casadiberlusconi”, riferendosi alla sede di rappresentanza del Cavaliere, in Via Rovani 2, dove uno dei due occhi elettronici è stato coperto di vernice e l’altro danneggiato.
I motivi del gesto si leggono nel proclama, in cui si finge che siano le telecamere a parlare: “Con la collaborazione di tecnologie avanzate svolgiamo il nostro noioso incarico di creare una fitta rete di tracce informative su te e chi ti sta attorno, creando un puzzle voluto da politiche locali e internazionali di tolleranza zero e controllo cento, anche se siamo mediaticamente descritte come paladine della vostra sicurezza”.
Insomma, consapevoli di essere una delle cause dell’invivibilità di Milano, le telecamere avrebbero deciso di “spegnere la luce rossa che brilla nel nostro occhio voyeur, ribadendo la nostra volontà di non essere più video a circuito chiuso, ma videocamere contro il controllo”.
Uno sciopero, così viene chiamato nel proclama che fa seguito a un altro dello scorso Ottobre, quando erano state 101 le telecamere accecate in tutta la città, senza però che il gesto venisse rivendicato e pubblicizzato. Ma la lotta al Grande Fratello che tutto vede e che tutto sa continua da tempo: su Internet non mancano i siti anarchici e antagonisti dove si spiegano nei dettagli le tecniche di distruzione delle tv a circuito chiuso.
E’ la Digos a indagare su questi sabotaggi, accertandone finora meno di quelli rivendicati. A complicare il lavoro il fatto che per questo reato (danneggiamento aggravato) non si può procedere d’ufficio, ma solo se i proprietari delle telecamere sporgono denuncia: per gli spegnimenti di Ottobre sono state presentate 15 querele, per quelli di oggi ancora nessuna.
I sospetti degli investigatori, comunque, sembrano appuntarsi sull’area più anarchica e creativa del mondo antagonista.

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