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Intermittenti sgomberati
by dal manifesto Saturday, Jan. 03, 2004 at 7:34 PM mail:

Per la prima volta la polizia italiana entra nell'Academie. Quaranta i fermati, ma non rassegnati. Poca solidarietà Gli assessori al lavoro e alla cultura del comune di Roma difendono l'occupazione dei precari francesi. Mancano gli «intermittenti» italiani.

Sgomberati. Finisce così l'occupazione degli intermittenti francesi dell'accademia di Francia a Villa Medici. La polizia italiana irrompe verso le undici del mattino, dopo la richiesta di sgombero da parte delle autorità francesi. Quaranta fermati e denunciati per occupazione, trenta dei quali, mentre scriviamo, sono ancora in stato di fermo presso l'ufficio stranieri della questura. La giornata di giovedì era tutto sommato scivolata via tranquilla in un clima particolarmente disteso ad eccezione dell'estenuante trattativa con la vigilanza ed i responsabili dell'Academie. L'ultima assemblea si era conclusa nella notte con l'intimazione, da parte del direttore, a lasciare l'edificio entro le otto del mattino seguente, in cambio della promessa di incontrare l'ambasciatore.

Poi alle 11 è arrivato lo sgombero, creando anche una sorta di precedente storico visto che le forze dell'ordine italiane non sono mai entrate a Villa Medici, neanche nei momenti più bui della storia del nostro paese. Proprio il fatto che quasi tutti i fermati fossero francesi ha creato non poco imbarazzo nei funzionari della questura. Come hanno raccontato i ragazzi rilasciati, i funzionari sembravano più confusi di loro nel dover gestire gli «ospiti». Nella conferenza stampa improvvisata, all'interno della galleria Colonna, gli ex-occupanti hanno ribadito le proprie proposte, richiedendo la solidarietà di artisti e istituzioni. All'appello hanno risposto diversi parlamentari e anche il comune di Roma, attraverso l'assessore alla cultura Gianni Borgna, che in un comunicato sottolinea l'importanza delle battaglie per l'accesso ai saperi e alla cultura degli intermittenti francesi. Forse è venuta un po' a mancare la controparte italiana, visto che ad eccezione di alcuni precari romani, la risposta dei lavoratori dello spettacolo è stata molto debole. Purtroppo non c'è stato il tempo di realizzare il «forum sulla cultura», che era tra le principali idee degli intermittenti, ma non è escluso che si possa avviare oggi in una spazio messo a disposizione dalle istituzioni di Roma. Quella di oggi, nonostante dal primo gennaio si siano modificate le leggi di protezione lavorativa, non è certo la fine di un ciclo di mobilitazioni cominciate da mesi. I lavoratori dello spettacolo ricordano infatti come nei prossimi mesi in Francia si assisterà a eventi culturali come il festival di Cannes, Clermont-Ferrand ed i Césars, dei quali vorrebbero essere i veri protagonisti.



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