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Biometria sotto accusa
by otted Monday, Jan. 05, 2004 at 9:02 PM mail:

tratto da http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2743&numero=999 La tecnologia biometrica che di recente è stato deciso di introdurre nella nuova carta d'identità nel Regno Unito è stata contestata dalla stampa scientifica.

La prestigiosa rivista New Scientist ha sostenuto che la tecnica di scansione dell'iride non è così perfetta e infallibile come il Ministero degli Interni britannico vorrebbe fare credere.

L'articolo in questione sostiene che la tecnologia rischia di dimostrarsi un fallimento, e che la sua efficacia è impossibile da garantire nel caso si decida di adottarla su scala nazionale. Secondo il New Scientist, il problema principale è da ricercarsi nella "limitata affidabilità dei sistemi basati su biometria applicati a un numero cospicuo di persone da identificare. Le ipotesi più ottimistiche per i sistemi di riconoscimento basati sull'iride vedono un margine d'affidabilità pari al 99 per cento. Quindi su 100 scansioni, ci sarà almeno un errore".

"Il dato è accettabile per database relativamente piccoli, ma quello proposto conterrà 60 milioni di file. Cio' significa che ogni scansione dovra' essere confrontata con 600 mila file registrati nel database, rendendo impossibile fermare chi decidesse di assumere identità multiple. Anche se questi fossero già registrati una o più volte nel database, infatti, i dati scomparirebbero, subissati dalle centinaia di migliaia di corrispondenze false".

La rivista ha anche citato Simon Davies, direttore di EDRI, che sostiene che la tecnologia non è destinata a migliorare in un futuro prossimo. E The Guardian ha portato la critica di Davies a un livello ancora piu' complesso: "Un sistema con un'affidabilita' pari a 0,999999 commetterebbe un errore, in media, una volta su un milione".

"Questo puo' andare bene per la verifica; ma quanto all'identificazione, le probabilità che il sistema verifichi correttamente contro il proprio database intero puo' venir calcolata secondo la sua media di successi elevata alla potenza della dimensione del database. Se si tratta di due, seguendo l'esempio sopra avremmo 0,999999 al quadrato, ovvero 0,999998. Cio' significa che se 100 persone portano a una media di 0,9999 successi, 100 mila producono una media di 0,9048 successi. Un database che contenesse l'intera popolazione inglese (50 milioni) porta a un successo medio di uno su cinquemila miliardi; in altre parole, è inutile".

I media hanno dato grande rilievo all'articolo, primi fra tutti Reuters e International Herald Tribune. Le accuse hanno anche fatto scoppiare un vivace dibattito via e-mail tra Davies, l'inventore della tecnica di scansione dell'iride John Daugman e i maggiori esperti mondiali di biometria. New Scientist pubblichera' a breve parte della corrispondenza elettronica.

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