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La guerra psicotronica
by Child Wednesday, Jan. 07, 2004 at 12:13 AM mail:

Regolarmente, quando apro la connessione col ‘web’, mi arriva addosso una scarica di virus che mi scannerizzano l’elaboratore per indagare sulla mia persona. Un conto è indagare in modo pulito, alla Polizia è lecito per il bene della comunità, ma non nel privato senza validissimi motivi; un conto inviare virus, che intoppano il buon funzionamento dell’elaboratore, causano perdite di tempo notevoli e soldi in quantità. Lo Stato non ha alcun diritto di danneggiare l’utente, il libero cittadino. Solamente negli stati totalitari esistono i reati d’opinione. Chi si comporta così non tutela la Legge, la viola. Anche se l’impugna. E viola pure la Costituzione, facendo perdere fiducia nell’autorità costituita.



1) L’Orecchio del Grande Fratello

Nata in Nuova Zelanda fin dal ’47, la rete di spionaggio satellitare chiamata ‘Echelon’ ( forse un termine ebraico significante ‘Hello’, è solo un’ipotesi ) è stata adottata negli Stati Uniti dalla ‘National Security Agency’ fin dagli Anni Settanta. Il fine primario era quello di svolgere dello spionaggio di tipo industriale, ma successivamente gli furono affidati compiti di pedinamento elettronico a danno dei politici ed infine è divenuto un mezzo per controllare la popolazione con la scusa della sicurezza nazionale. La base di questo dispositivo pare sia un grande dizionario chiamato ‘Memex’ (1), in cui si utilizzano delle parole-chiave. Dopo aver individuato le fonti, si affidano le procedure eventuali alle autorità competenti. Ma è chiaro che così facendo si possono pigliare lucciole per lanterne. Ogni cosa ha il suo riferimento in un particolare contesto, non si può estrapolare troppo liberamente. Per es., se qualcuno inneggia alla Resistenza irachena, lo fa credendo magari a determinati ideali di autodeterminazione dei popoli. Se si stabilisce a priori che chiunque si opponga in qualche modo ai voleri nefasti dell’Amministrazione Bush e alla politica angloamericana è un terrorista, in questa lista potrebbero finirci tanti di noi e molti altri: Chirac, Schroeder, Beppe Grillo, Padre Benjamin, il prof. Strada, il prof. Cardini ecc. Persino il Papa. Certo con tale sistema vi sarebbero persone tendenzialmente portate a rigare diritto, o meglio secondo le richieste delle autorità. Sicché avremmo ai vertici della sfera sociale una classe oligarchica viziata, dedita a ogni genere di turpitudini ma con la fedina penale pulitissima, e dall’altra una classe di persone di servizio ai margini della legalità nonché ridotta in schiavitù dal consumismo contemporaneo ed orientata verso una vita da capponi.
Evidentemente non si può ragionare così. Oltretutto non è consigliabile a coloro che detengono il potere di agire in questa maniera, perché forse riusciranno a creare un ‘Nuovo Ordine’, ma sarà coi piedi d’argilla. Similmente al ‘Grande Veglio’ descritto da Dante nel suo ‘Inferno’. E si sgretolerà prima ancora d’essere portato a termine. Tutto è passeggero nel mondo, inevitabilmente. A che serve vivere una vita da leoni per fare poi una brutta fine? La gente è stanca di soprusi, si sta finalmente risvegliando. E coloro che oggi si comportano da impertinenti non è detto che in un domani non dovranno soffrirne. Nessuno di noi sa bene cosa l’attende in futuro, dunque sarebbe meglio astenersi dal dare giudizi frettolosi. Forse sembrerà che la cosa faccia al caso mio, ma io non pretendo di avere la verità in tasca. Cerco solo di capire il mondo che mi circonda.
Insomma, è chiaro come il sole che uno strumento quale Echelon ( diffuso nella ‘Grande Inghilterra’: il Regno Unito propriamente detto, gli Usa, il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda nonché nei paesi emissari ) e tutti quelli analoghi già inventati o da ultimare ( il Sorm russo dell’Fsb, Frenchelon in Francia, Enfopol nell’Ue ) si presta a delle incredibili manipolazioni. Chi controlla i controllori? Come si fa a sapere se vengono prese di mira alcune persone anziché altre? Il controllo è uguale per tutti o a chi conta si fanno degli sconti? La verità è che tutti in qualche modo abbiamo delle magagne personali, per il semplice fatto che siamo umani. Se si vogliono incriminare determinate persone, forzando la mano, lo si può fare con strumenti diabolici quali quelli descritti. I risultati però sarebbero disastrosi, perché la gente a poco a poco perderebbe fiducia nella Giustizia e vi sarebbero alla fine guai per tutti. Non so se il gioco vale la candela. Il mondo diverrebbe una giungla, più di quel che è già ormai purtroppo. Sono gli alti ideali, non le punizioni esemplari a generare fiducia nelle autorità. D’altronde come si può pretendere di bacchettare l’intero mondo quando si è più corrotti di quelli che si vorrebbe correggere? La prima regola del buon agire è correggere sé stessi. Il militarismo senza etica è un male per la nazione, anche se esso finge di proteggerla da chissà quali pericoli.. Vedi l’uso improprio della lotta al terrorismo, oggi impiegato per scatenare una guerra mondiale a singhiozzo. Si sa che dietro all’Arabia e ad Israele c’è l’America che finanzia Hamas ecc. Arabia ed Israele sono solamente degli scali-merce per il traffico d’armi, come nel campo della droga e forse altro ( riciclaggio del danaro sporco tramite istituti bancari internazionali ). Ci sono testimonianze dirette che documentano quanto riferito.
Se l’Nsa e i suoi pargoletti nostrani volessero indagare sul terrorismo seriamente, dovrebbe cominciare a indagare nei confronti di coloro dai quali la suddetta agenzia prende ordini. Essa ha peraltro un curriculum poco edificante, se si pensa che perseguitava persino M.L. King e Lady Diana, quest’ultima a causa d’una campagna anti-mine. In altre parole, essendo uno strumento manovrato da militari o affini, si preferisce far indagini su coloro che disturbano gli affari della gente che conta piuttosto che sui proventi del crimine organizzato o cose del genere.
Significativo a tal proposito la storia che raccontano nel loro bel libro il Rapetto e il Di Nunzio su Mrs. Newshman (2). Per la verità sono due autori che provengono dall’ambiente militare, il primo è addirittura un colonnello. Credo però di poter dire a nome di tutti che nessuno ha niente contro chi anche in ambito militare e poliziesco svolge il suo dovere con onestà e dedizione al compito. Anzi, tanto di cappello! Chi scrive proviene da una famiglia di lontana origine militare. Il problema è quando si abusa della propria autorità per fini non limpidi. Ogni abuso è comunque una forma scorretta d’intervento. Non è vero che il fine giustifica i mezzi. Solo un pensatore superficiale come Macchiavelli poteva pensarlo.
So altresì, essendo autore di sceneggiature coinvolgenti tale argomento, che è prassi da parte della polizia cercar d’incastrare le persone sulle quali vertono forti sospetti per qualche reato adoperando la tattica del diversivo. Faccio un esempio. Il famoso ‘Figlio di Sam’ fu arrestato a causa d’una banale multa automobilistica. Per la verità in quel caso non fu voluta la cosa, almeno pare, ma in altri casi lo si fa apposta. Così si mette un po’ di droga da qualche parte e si acquista in tal modo il diritto ad indagare più a fondo. Siccome chiunque di noi ( lo ripeto, anche i poliziotti ) ha dei conti in sospeso con la Legge – piccole cose, s’intende – non è difficile detenere una persona o rovinarla con una pubblicità indirizzata in un certo senso. Il Sabato ( la Legge ) è fatta per l’Uomo, non l’Uomo per il Sabato. Altrimenti si potranno anche eliminare degli avversari scomodi, a livello politico-sociale o meno, ma il metodo ben presto salterebbe agli occhi di tutti per la sua mancanza di dignità umana. Dove sono andati a finire gli alti ideali dei militari d’un tempo, ai quali bastava stringere una mano per dare la loro parola come sicura?
Sono convinto che la gente sia stanca di accettare soprusi. Per questo si sentono in giro tante reazioni negative contro gli americani, nonostante la propaganda a loro quasi sempre favorevole. E non è più come una volta, con l’anti-americanismo di maniera, abbiamo a che fare con qualcosa di più profondo, legato ai diritti della persona. Nessun diritto è più importante della libertà di pensiero e di idee. L’America è stata amata finché pareva che quei diritti li rappresentava con la Statua del Ponte. Ora che li sventola con vuote parole, piene di retorica, sono in molti a volgere l’orecchio da un’altra parte. Anche se non è “importante” come quello del grandefratello multimediatico.


2) La libertà epistolare

Perché credete che si mandino bombe per posta ad opera di sedicenti “Anarchici Insurrezionalisti”? Perché la posta, almeno da noi ( non più in America ), è l’unico mezzo di comunicazione ancora libero. Occorre fare in modo, da parte di coloro che vogliono irregimentare la pubblica opinione, da creare paura nella gente anche nel ricevere lettere o pacchi postali. Negli Stati Uniti a quello scopo si erano usate le spore d’antrace, sulla produzione delle quali fra l’altro sembra avessero degl’interessi tanto i Bush quanto i Laden. Con la paura si approveranno leggi liberticide più facilmente e una volta tolta la libertà d’espressione si autogenereranno comportamenti zelanti ma privi di autentico valore nei confronti dell’autorità costituita, qualunque essa sia.


3) I virus informatici, un atto di guerra contro la popolazione

Lasciamo perdere la questione dello spionaggio industriale. Fa parte di quel boicottaggio terroristico che riguarda le forze dell’ordine, non i comuni mortali. M’interessa l’impiego di virus informatici a livello statale. La trovo cosa ignobile per l’alto senso che ho dello Stato. Com’è possibile che l’ente statale impieghi questi mezzi vigliacchi, da terroristi informatici, onde provocare danni alle persone e alle cose? Come può lo Stato comportarsi immoralmente quanto dovrebbe essere l’ente etico per eccellenza? Uno degli esempi nei quali si dimostra più evidente la felloneria degli attuali militari od agenti che dir si voglia, veri figli di Mordred, è appunto questo sfrontato utilizzo di virus informatici. Un’arma del ricatto come nessun’altra.
La guerra informatica costituisce la guerra finale, un vero e proprio atto di sciamanismo nero. Non ci si vuol impadronire dei territori, bensì dei cervelli altrui.
Che differenza c’è a tal punto fra capitalismo, comunismo e nazismo? Nessuna, è solo una questione di sfumature. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Il secondo e il terzo sono le ancelle, il primo è il vampiro, il morto vivente. Gli studi sui finanziamenti delle dittature varie, sempre riconducibili ad un’occulta sponsorizzazione del ceto alto borghese, hanno provato definitivamente che sono gl’interessi industriali nel mondo contemporaneo a muovere gli eserciti. Diversamente che in epoca antica o medievale, quando il desiderio di gloria e d’avventura detrminava le gesta di guerrieri e cavalieri. In epoca moderna i guerrieri si sono trasformati in soldati di ventura. Il militare odierno è l’erede di questi avventurieri moderni senza patria né onore. Nonostante le ciance illuministico-risorgimentali, il culto contemporaneo della madrepatria è una farsa bella e buona. Non ha nulla della pienezza d’un tempo. Prima della nascita delle nazioni contemporanee, con confini ben stabilizzati, il rispetto per la terra che aveva dato i natali aveva un carattere indefinito ma magico. Non si limitava al legame fra terra ed ‘ethnos’, era un atto di filiazione spirituale. Solo da Cicerone in poi è cominciata la retorica patriottarda del ‘pro patria mori’. I greci, seppure combattevano eroicamente, non avevano bisogno di conquistare i territori dei barbari. Si difendevano dalle invasioni, ma non invadevano nessun territorio. Furono i Persiani e poi Macedoni i primi prognugnatori d’un’espansione imperiale. Idem fecero gli Shunga e i Maurya, imperatori buddhisti, in India. Tutti costoro furono imitati dai Romani, che fecero scuola di perizia giuridico-militare in tutto il Medioevo. Sino a che non si formò, sulle ceneri dell’antico impero un nuovo Sacro Romano Impero su base barbarica. Di là presero le mosse, una volta crollato miseramente, tutte le istanze delle concezioni militaristiche successive. La formazione delle nazioni moderne è avvenuta però ad opera di ideali astratti, di carattere ideologico-borghese, non su base etnica. Perciò alcuni popoli di confine sono stati fagocitati da altri in quelle unità artificiose che sono gli stati contemporanei. La logica conseguenza è che esiste uno spirito confederativo piuttosto fragile fra le regioni in tal modo riunite sotto un unico governo. E non appena viene innescata una miccia, tutto salta all’improvviso. Vedi Jugoslavia, Afghanistan od Iraq.
Sappiamo che le guerre, come asserisce spesso Ferrara, sono la continuazione della politica in atto. E siccome la politica odierna è assai “sporca”, è ovvio che anche le guerre siano oltremodo “sporche”. Tuttavia, a parte Afghanistan ed Iraq, si è tentato in precedenza di salvare almeno le forme. Con l’Afghanistan e l’Iraq ogni ideale è saltato del tutto: assistiamo colà alla violenza e alla sopraffazione allo stato puro. Una campagna d’aggressione quella condotta nell’Asia del XXI sec. che può ricordare per pari esclusivamente la conquista dell’America da parte dell’Europa o della Siberia da parte della Russia.
L’impiego statale dei virus è la continuazione di questa “guerra preventiva” dichiarata contro la popolazione del globo. Una guerra rivolta alla conquista delle menti, ma non in senso positivo. Vengono innescati meccanismi d’infezione elettronica che tanto assomigliano agl’incubi di certi sogni balordi a pancia in giù e che rispecchiano, come notano gli AA. sopra citati (3), le minacce ossessive delle catene di S.Antonio. Esisterebbero addirittura dei ‘software’ che addestrerebbero allo scopo. E non solo non si fa nulla per bloccare la proliferazione di tali truffe (4), ma si confezionano da parte delle agenzie statali appositi mezzi di contaminazione degli utenti d’internet “sospetti”. Come se a uno si rubasse il portafoglio o che altro per vedere se contiene danaro rubato o documenti compromettenti. Un metodo criminale insomma, di gente che vuole incastrare qualcuno a tutti i costi, per altri motivi rispetto a quelli dichiarati. Con la scusa della pedofilia ( ribadisco, in polemica anche con coloro tra i cospirazionisti che abusano del termine, che la definizione è impropria ), ad es., si ricattano molte persone. A chi non piacciono le giovani ragazze? Nell’area di governo e militare di molti paesi qualcuno sostiene vi siano molte persone scelte appositamente nell’area suddetta perché possano essere facilmente ricattabili. La cosa però riguarda, a mio parere, l’intera sfera dei rapporti sessuali. Perché un governante o un militare gay, oppure con delle amanti ( specie se in alto loco, vedi J.F.K. ) non sono ricattabili? Anch’io ho spesso accusato il satanismo di abusi sui minorenni, ma sono luoghi comuni. Il che non significa che non esistano. Lo so, vi sono gli ‘snuff’ ecc., ma non bisogna esagerare vedendo dappertutto corruzione. La verità è che il sesso è un problema culturale, non biologico. Ma come? Si permette una decadenza dei costumi inverosimile ( scambi di coppia, rapporti a tre e via dicendo ) e poi si mette in prigione un ventenne perché s’è fatto una ragazzina di sedici? Ma dove siamo, in Arabia? L’unica cosa da punire è la violenza, di qualsiasi grado, anche quando si esplica fra maggiorenni. Non cercar sotterfugi poliziesco-giudiziari per creare il panico in campo sessuale.
Volete sapere perché tanto ci tengono a perseguire i pedofili ( in realtà abusatori ) in America? Perché così possono ricattare i genitori che abusano dei figli e spingerli a venderli ( letteralmente ) alle agenzie tipo Cia per addestrarli al ‘mind-control’. E farne magari dei terroristi. La persona abusata, soffrendo del cd. ‘disturbo della personalità multipla ( una compartimentalizzazione del cervello poi coltivata elettronicamente con apposito voltaggio ), si presta assai più di altre normali a mantenere segreti, a non tener in conto il pericolo ed altri scopi che lo spionaggio esige. Compresa la prostituzione. 007 docet.


4) Punire gl’innocenti, salvare i colpevoli

Sono particolarmente inviperito, perché purtroppo di simili attacchi informatici ne ho fatto le spese io ora. Dalla vigilia natalizia non sono più riuscito a collegarmi con ‘Indymedia’ ovviamente chi usa codesti metodi ha la pretesa di voler e dover intercettare chissà quali misfatti. Con la scusa del terrorismo e della pedofilia si è riusciti a stornare l’opinione pubblica dal vero obiettivo di queste indagini insensate, che altro non sono se non pratiche illegali ed anticostituzionali. Nel giro di poco tempo, fra terrorismo e abusi ( c’è effettivamente un nesso, ma non è quello che i ‘media’ dipingono, è molto più sottile ed oscuro ) si è montata una campagna pubblicitaria di vaste proporzioni. Una specie di caccia all’untore al contrario, cercando d’incolpare chi non c’entra nulla e lasciando impuniti i veri colpevoli. Esiste, o almeno esisteva fino a che l’andazzo dei tempi non l’ha di fatto abolita, la presunzione d’innocenza, se non mi sbaglio.
Avete sentito parlare di Chihuahua in Messico, la cittadina delle croci rosa, dove spariscono continuamente ragazze o le trovano morte qua e là. La polizia anziché darsi da fare per trovare i colpevoli, criminali comuni che agiscono con dei pulmini per conto probabilmente di gente altolocata con la complicità del Governo, mette in galera della gente che magari ha avuto il solo torto di essersi presa una sbronza e aver in quello stato molestato alla buona una ragazza. Ai falsi colpevoli viene poi affibbiato ogni crimine. Vi sono persone innocenti in carcere, picchiate a sangue, finché non si riducono a confessare reati mai commessi. Così la gente è contenta, qualcuno paga, ma non è quello giusto. Se i conti non tornano si dice che le ragazze sono scappate, ma spesso sono i loro stessi cadaveri ( anche di maggiorenni, sia chiaro, a testimonianza che la pedofilia è solo una scusa e non c’entra nulla con una pratica di abusi così vasta e organizzata ) a testimoniare là sulla sabbia ai margini del deserto che non si è trattato di fughe, bensì di omicidi premeditati.


5) Ancora Orwell, sempre Orwell

Poiché le costituzioni sanciscono sul piano giuridico l’inviolabilità delle persone, il controllo che si fa di loro attraverso il terrorismo informatico è un tentativo orwelliano d’impadronirsi dei loro pensieri. D’altra parte la guerra, come voleva Orwell, nei tempi ultimi non è più contro lo straniero, magari assoldato perché faccia da finto bersaglio, è contro il normale cittadino del paese e la pretesa che ha di libertà. Uno stato di polizia è uno stato ove si riga diritto, col mitra invisibile puntato sulla nuca. Meglio se il mitra ce lo auto-puntiamo da soli. L’organizzazione globale della politica e dell’economia necessita d’una polizia internazionale. Ma come far accettare un obbrobrio del genere a tutti i popoli della terra? C’è un mezzo: il terrorismo statalista, o meglio la paura del terrorismo, la paura del nemico del popolo. Goldstein, il nemico di ‘Big Brother’ ci attende silenzioso sullo schermo di casa nostra per i due minuti di odio. Gridiamo, tutti insieme, a mani incrociate in alto: – Bastardo, impiccatelo, fatelo a pezzi! –
Così ci sentiremo meglio. Attenzione, come diceva Merlino ad Artù, il vero Nemico è dentro di noi! Chiamasi INTOLERANCE…



Note

(1) Cfr. U.Rapetto & R.di Nunzio, ‘Le nuove guerre’-Bur, Milano 2001, Cap.8, §§ 6-10, pp. 142-52.
(2) Ibid., p.143. La sign. Newshman è stata licenziata da una ditta avanguardistica ( la Lockeed Martin ) per essersi opposta a delle mansioni illecite attraverso Echelon richiestele da parte dell’Nsa. La vita della donna, seppure costei facesse parte dell’ambiente, ne è risultata distrutta. Essendo molto stressata e con il timore che qualcuno volesse farla tacere per sempre, è finita a dover lottare contro gravi malattie come il cancro. Senza contare i danni collaterali: infarto, semiparalisi. Affermano i due AA. ( p.143) – quasi sindacalmente – che Sunnyvale, il centro di ricerca ove Margaret Newshman lavorava, è stranamente sottoposto ad un’intensa attività radioattiva. Altri oltre alla donna citata hanno avuto tumori, tanto che vi è chi pensa che ciò non sia casuale, dati i segreti ai quali il personale di servizio ad Echelon ( praticamente uno strumento per diffamare e rovinare le persone scomode ) ha avuto accesso negli anni.
(3) Ib., Cap.10 sgg.
(4) Chiaramente delle interpretazioni che do dei dati riportati dal libro menzionato soltanto io ne sono l’artefice e il responsabile, per giusta precisione.

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