Decine di migliaia di persone a Roma contro la riforma Moratti.

La manifestazione contro la riforma scolastica del ministro Moratti ha sorpreso tutti.
Chi ha deciso il percorso, atipico per le manifestazioni romane, probabilmente non immaginava che per le stradine che da Via Veneto arrivano a Piazza del Popolo sarebbero passate decine di migliaia di persone. Forse non erano centomila, come e' stato detto da alcuni, ma Piazza del Popolo si è riempita come pochi cortei hanno saputo fare.
Anche la composizione della manifestazione sorprendeva: poche le bandiere preconfezionate dei sindacati e dei partiti; tante invece i comitati spontanei di genitori, insegnanti e studenti con propri striscioni, palloncini, cartelloni. I comitati di Bologna, una volta arrivati in piazza, hanno bloccato le vie circostanti (in un sabato pomeriggio di saldi nel centro di Roma...).

E sorprendeva la partecipazione eterogenea al corteo. Per la prima volta da tanti anni una manifestazione sulla scuola ha saputo uscire dalle solite liturgie, per "merito" della riforma Moratti. A ben vedere, i più incazzati erano i genitori, perché il tempo pieno è ormai un elemento importante dell'economia domestica. Modificarlo, se non tagliarlo, vuol dire cambiare i ritmi lavorativi di migliaia di persone che di equilibrismi ne fanno già tanti. Molti comitati, intervenuti dal palco al posto dei soliti noti, hanno promesso battaglia: le prossime occupazioni, pare, le faranno i genitori. Anche la manifestazione per la scuola, quindi, è stata all'insegna dell'auto-organizzazione dei precari che si difendono senza mediazioni sindacali. Come i tranvieri e gli aeroportuali.