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Napoli, Mussolini «sfrattata» dal cinema
by dal manifesto Friday, Jan. 23, 2004 at 1:36 PM mail:

Dopo la campagna di boicottaggio no global, i gestori dell'Adriano rifiutano il meeting della «lista nera».

E' bastato l'annuncio di un presidio e un volantino del «Coordinamento antifascista napoletano» per far cambiare idea al cinema Adriano. A poche ore da un comunicato fatto circolare su Internet, il gestore ha annunciato che domani non concederà le strutture per la manifestazione nazionale congiunta del Movimento sociale-fiamma tricolore, di Forza nuova, del Fronte nazionale e di libertà d'azione, la lista che fa capo ad Alessandra Mussolini per dar vita ad un accordo in vista delle prossime elezioni europee. Motivo ufficiale del rifiuto è stato il timore di possibili incidenti. Ma sulle decisioni dell'Adriano molto avrebbe pesato la campagna di boicottaggio lanciata dal Coordinamento, del quale fanno parte, tra gli altri, la Rete no global, i Disobbedienti, i Cobas, Rifondazione comunista e alcuni movimenti dei disoccupati. Nel documento si fa esplicito riferimento al fatto che «la proprietà dell'Adriano non si sia concessa a questa sfilata neonazista per entusiastica adesione ideologica», ma «probabilmente solo per soldi», pertanto si chiede «a tutti di ripagare l'Adriano con la stessa moneta, disertando i suoi spettacoli... ed alle forze politiche sinceramente democratiche di tenere altrove i loro convegni». Il cinema si trova a pochi passi dal laboratorio occupato «Ska» e suoi clienti abituali sono proprio studenti e no global.

Immediata la risposta della Mussolini che ha giudicato la decisione del gestore «un atto molto grave». «Ciò dimostra - ha detto l'ex parlamentare di An - l'inquietante trasversalità esistente tra i no global, Rifondazione comunista ed Alleanza nazionale». La «lista» per bocca della Mussolini ha quindi fatto sapere che se il gestore non tornerà sui propri passi, la manifestazione si terrà in ogni caso davanti le porte del cinema. Stessa risposta del coordinamento che si è dato invece appuntamento in piazza del Gesù, a poche centinaia di metri dall'Adriano. Ora la paura dei no global è che le iniziative potrebbero essere lette dall'opinione pubblica come «uno scontro tra opposti estremismi». Così sempre dal Web arriva un messaggio alla città: «Facciamo notare - scrivono - che il motivo di questa mobilitazione non è astrattamente "ideologico", ma significa arrestare il diffondersi di comportamenti sociali "molto" concreti che disciriminano le donne, attaccano gli immigrati, aggrediscono i movimenti che da qualche anno hanno ripreso vigore in Italia». Per questo hanno fatto appello ai napoletani «che hanno a cuore la libertà e l'uguaglianza sociale» affinché partecipino al presidio.

La tensione napoletana rimbalza direttamente a Milano, dove però diverso è lo scenario. La «lista Mussolini» ha in programma un appuntamento in grande stile al teatro San Babila, mentre in contemporanea dal palazzo di giustizia partirà un manifestazione della Lega di Umberto Bossi, che dovrebbe raccogliere migliaia di persone. Si mobilitano Rifondazione e centri sociali. Alle 10 in piazza Fontana, davanti alla Banca dell'Agricoltura, gli «antifascisti milanesi» organizzano un presidio.



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