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31 gennaio: contro il CPT per bambini
by FAI Torino Saturday, Jan. 24, 2004 at 1:01 AM mail: fat@inrete.it

Il 31 gennaio, in occasione della giornata europea contro i CPT, la Federazione Anarchica Torinese - FAI organizza un presidio davanti al CPT per bambini di Torino all’angolo tra via Priocca e via Porporati alle ore 10 del mattino del 31 gennaio.

Torino: chiudere i CPT, aprire le frontiere!

Il 31 gennaio, in occasione della giornata europea contro i CPT, la Federazione Anarchica Torinese - FAI organizza un presidio davanti al CPT per bambini di Torino all’angolo tra via Priocca e via Porporati alle ore 10 del mattino del 31 gennaio.

Nella nostra città, da ormai un anno è operativa una struttura, travestita da comunità, in cui vengono rinchiusi in attesa di espulsione i bambini immigrati, soprattutto marocchini e rumeni. Grazie alla trovata dell'assessore all'assistenza Lepri, con il pretesto della ricongiunzione con le famiglie (quasi sempre inesistenti) rispediscono in Marocco e Romania, bambini e bambine, cui in teoria persino l’attuale legge razzista garantirebbe il diritto all’asilo ed all’istruzione.
La stessa legge liberticida Bossi-Fini che per quello che riguarda i minori impone il divieto dell’espulsione e l’inserimento in percorsi di formazione, viene abilmente aggirata. In base alle leggi vigenti, i minori sotto i 14 anni dovrebbero godere di una tutela umanitaria per cui il giudice invia i piccoli arrestati in comunità-alloggio che tentano percorsi di inserimento sociale e lavorativo, con un permesso di soggiorno per motivi di studio e lavoro. Il rimpatrio del minore può avvenire solo a seguito di precisa e documentata richiesta dei genitori dal paese d’origine.
Il nuovo modello di comunità per minori di cui la prigione per bambini di via Priocca è il primo esempio in Italia, è caratterizzato da telecamere, inferriate, rigore carcerario e condizioni di perenne isolamento sociale e legale, come accade agli stranieri maggiorenni detenuti nei lager di Stato senza aver commesso alcun reato, se non quello di esistere.
In base ad accordi tra l'Italia e Romania e Marocco non è più necessaria alcuna esplicita richiesta documentata da parte dei genitori per eseguire il rimpatrio del minore verso il paese d’origine: basterà la disponibilità del consolato.
Il comune ed il prefetto di Torino sono riusciti in un solo colpo a rispondere alle richieste repressive della destra, e a rivestire le espulsioni forzate di bambini poveri di quella patina "umanitaria" di cui amano ammantarsi sinistre istituzionali e associazionismo cattolico. Va in questo senso il richiamo alla "famiglia" e la pretesa che la comunità-prigione sia una forma di protezione. Ma il più delle volte i piccoli dell’est Europa o maghrebini sono venduti proprio dai famigliari a commercianti di esseri umani per conto delle organizzazioni criminali ed è lecito supporre che ben difficilmente queste famiglie faranno richiesta di rimpatrio del bambino. E ben sappiamo con quanta facilità le autorità del paese d’origine siano disponibili a favorire il rimpatrio, dietro lauta ricompensa a corruttibili burocrati statali.
Esperienze simili si stanno diffondendo su tutto il territorio italiano, ed è allarmante il potenziale discriminatorio che esse esprimono. Per il centro-sinistra al governo nella nostra città nessun futuro va riservato ai bambini che vivono ai margini della nostra città. Ai piccoli rumeni non rimarrà altra scelta che ritornare nei sotterranei metropolitani in branchi di disperazione, mentre i giovani maghrebini pagheranno per sempre l’esclusione sociale dovuta al fallimento del ritorno a casa.
Il commercio internazionale di carne umana, lo sfruttamento sessuale, l’utilizzo quale manodopera in condizioni di schiavitù e come soldati-bambino sono solo le facce più evidenti della persecuzione che i sistemi sociali ed istituzionali occidentali compiono verso i minori dei paesi poveri, con la complicità degli stessi paesi d’origine. A ciò si aggiunge la vergogna di una prigione per bambini poveri in attesa di espulsione.

A questa vergogna occorre porre fine!

Il CPT sorge in una zona densamente abitata da immigrati: vi saranno musica, perfomance, info-point contro le tutte le galere, contro tutte le frontiere. Aderiscono i lavoratori della Flaica-CUB.

Senza stati né confini, nessuno è clandestino!

Info: 338 6594361; fat@inrete.it

Federazione Anarchica Torinese - FAI
corso Palermo 46 Torino
la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15

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