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A Gorizia contro il CPT
by Iniziativa Libertaria Monday, Jan. 26, 2004 at 7:25 PM mail:

Iniziativa Libertaria di Pordenone aderisce alla giornata europea di azione antirazzista e invita tutti a partecipare alla manifestazione di Gorizia contro il progetto di costruzione di un CPT in Friuli.

NO AL CPT DI GRADISCA!
Senza stati né confini nessuno è clandestino!

Sono anni che se ne parla, ma ora pare che sia stato tutto deciso e nel giro di breve tempo, anche in provincia di Gorizia (molto probabilmente nell’ex caserma di Gradisca) sorgerà un centro di permanenza temporanea (CPT) per immigrati arrivati clandestinamente. La costruzione di questi centri è decisa direttamente dal ministero dell’Interno e viene tenuta strumentalmente sotto silenzio per evitare che -come successo altrove- il caso esploda pubblicamente e si sviluppino lotte e proteste.
Questi luoghi di detenzione simboleggiano bene l'atteggiamento della nostra "civile" società nei confronti di persone colpevoli solamente di fuggire da situazioni di miseria, sfruttamento, oppressione o guerra: la sola mancanza di un documento, di un pezzo di carta che attesti il loro essere "regolari" è sufficiente perché tante donne e uomini vengano sottoposti ad una carcerazione inumana e arbitraria in luoghi ancora più opprimenti delle "normali" galere.
Siamo radicalmente contrari all'esistenza dei CPT, dove, fra l'altro, i reclusi non godono neanche di quei pur minimi e precari diritti dei carcerati "normali".
Noi non crediamo nello Stato, nei confini e nelle galere. Pensiamo però che anche coloro che si dichiarano democratici e che, a differenza di noi, credono nello stato di diritto, debbano inorridire di fronte a questi lager che, imprigionando persone che non hanno fatto assolutamente nulla, violano qualsiasi norma giuridica e si fanno beffe dei tanto sbandierati diritti umani.
Questi moderni lager sono l'espressione più evidente della barbarie generata dalle varie leggi sull'immigrazione. Frontiere blindate, stragi sui mari, impronte digitali, rastrellamenti nei quartieri, espulsioni arbitrarie sono solo alcuni delle nefandezze create da questi provvedimenti.
Dalla legge Turco-Napolitano del centro-sinistra che ha concepito i CPT, alla Bossi-Fini del centro-destra che non ha fatto altro che inasprire e peggiorare la precedente, tutte questi provvedimenti hanno creato e diffuso l'artificiale divisione fra immigrati "buoni e lavoratori" e clandestini "cattivi e criminali".
Detta in altri termini gli immigrati possono essere tollerati solo se rimangono nell'ombra e restano chini al dispotismo dei padroni nei luoghi di lavoro in modo da fornire docile manodopera per le industrie. Da dove credete che venga buona parte del “miracolo del nord-est”? E perché fra i primi a “chiedere più immigrati” c’è sempre Confindustria?
Se “sono di troppo”, se “non servono più” ridiventano automaticamente clandestini (ma molti non hanno mai smesso di esserlo, e gli imprenditori lo sanno bene) e perciò ritenuti colpevoli di tutti i crimini possibili. E’ allora che si aprono le porte dei CPT.
Siamo perciò consapevoli che sono proprio le leggi degli Stati a creare la clandestinità e per questo è necessario lottare contro tutte le leggi razziste.
Una lotta che per essere coerente ed efficace deve avere come punto centrale la libertà di circolazione per tutti gli uomini e le donne del pianeta, l’abbattimento di tutte le frontiere e il rifiuto di ogni divisione fra immigrati, clandestini, italiani, extracomunitari, regolari consapevoli che l'unica divisione reale è fra sfruttati e sfruttatori.

Occorre opporsi ai centri lager mobilitandosi in prima persona autoorganizzandosi al di fuori delle istituzioni praticando l’azione diretta.
Occorre rivendicare l’uso pubblico e collettivo dell’ex-caserma di Gradisca come di tutti gli altri spazi inutilizzati e lasciati a marcire.
Vogliamo spazi sociali non nuove galere!

Sabato 31 gennaio giornata europea di azione antirazzista a Gorizia presso i giardini pubblici di corso Verdi dalle 15,30 manifestazione contro il progetto di costruzione di un CPT in Friuli organizzano realtà anarchiche e libertarie di Friuli, Gorizia, Trieste e Slovenia.

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