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Le minacciose nubi di Schengen si raddensano
by kes [new version!] Tuesday, Jan. 27, 2004 at 1:22 PM mail:



Entro il 1° Maggio 2004, data dellŽallargamento dellŽUnione Europea, gli addetti ai lavori vogliono portare a termine alcuni progetti-cardine riguardanti il Diritto allŽAsilo, che sta scivolando sempre piú inesorabilmente verso lŽeliminazione di fatto a mezzo "esternalizzazioni" di "responsabilitá".





 *** . Non spariranno in un camino, ma su un aereo o una nave,
comunque sono destinati a scomparire...

Dublino: LŽesternalizzazione del Diritto dŽAsilo viaggia in Charter



Nel castello fortificato della cittá di Dublino il 22 e il 23 Gennaio ha avuto luogo un incontro della durata di due giorni dei 25 Ministri degli Affari Interni dellŽUnione Europea. In primo piano, durante questo turno, pesanti restrizioni del Diritto dŽAsilo. Come nel caso dellŽ incontro del WEF in svolgimento a Davos, lŽincontro dei Ministri degli Affari Interni UE ha avuto luogo sotto isolamento ermetico in una zona priva di diritti civili. I Media e lŽopinione pubblica come ormai dŽabitudine, sono esclusi, e vengono unicamente a conoscenza di frammenti di quanto viene negoziato a porte chiuse. Nonostante questo erano state annunciate iniziative di protesta. Anche diverse ONG e varie organizzazioni per i diritti umani hanno espresso forti critiche. Notizie di pesanti atteggiamenti repressivi delle forze dellŽordine e di aggressioni ai danni dellŽ informazione indipendente, [ video ] sono state riportate da Indymedia.Ireland.

Giá durante il fine settimana precedente, a Galway ebbero luogo le prime proteste di una certa entitá in occasione dellŽinsediamento della Presidenza Irlandese allŽUnione Europea, che é stata fra lŽaltro raggiunta anche da un comunicato di Amnesty International, non a caso introdotto dallŽammonizione che "I diritti umani iniziano in casa propria".

Il Diritto dŽAsilo Europeo, secondo gli addetti ai lavori, va "riconfigurato" continuando a lavorare sulle "norme minime" giá discusse alla Conferenza intergovernativa di Novembre. Fra lŽaltro, lŽUnione Europea nei prossimi due anni vuole investire 30 milioni di Euro in progetti pilota per lŽespulsione di stranieri entrati illegalmente nei Paesi Membri. In questo quadro è previsto lŽaffitto in comune di voli charter, inutilmente contestati, da parte dei Paesi Membri per rispedire in patria rifugiati respinti in contemporanea da vari Stati dellŽUnione. Come dichiarato dal Ministro austriaco Strasser, entro la fine dellŽanno inoltre dovrebbero essere pronti gli accordi sul reimpatrio con Russia, Turchia ed Ucraina. Oltre alle espulsioni comuni, a Novembre aveva giá fatto passi da gigante lŽ Agenzia di Frontiera Europea, promossa come fondamentale dal punto di vista "operativo". A Dublino é stata deliberata lŽattivazione della stessa entro dodici mesi. Il processo decisionale relativo alle operazioni congiunte di reimpatrio aveva giá preso il suo corso durante il turno di presidenza UE italiano. Qui si arrivó a discutere anche di deportazioni in treni, bus o automobili non contrassegnati

Il Governo della Repubblica Federale Tedesca a Dublino ha fatto il possibile per imporsi e far passare lŽapplicazione in tutta Europa della "Norma degli Stati Terzi Sicuri" (Drittstaatenregelung) usuale in Germania. Karl Kopp, referente europeo dellŽassociazione PRO ASYL ha duramente criticato lŽatteggiamento tedesco: "Undici anni dopo la modifica della Costituzione, in un Club di 25 Paesi Membri dellŽUnione il modello germanico della "Norma degli Stati terzi" produrrebbe la massima catastrofe immaginabile: la fine del diritto dŽasilo individuale in Europa".

Anche le 78 Organizzazioni raccolte nel Consiglio Europeo dei Rifugiati disapprovano simili tendenze, perché la "regolamentazione degli Stati terzi", come viene definita con termini minimizzanti, significa un ampio "diniego dŽAsilo" nellŽEuropa allargata. In base a questa regolamentazione, chi é in cerca di Asilo puó essere respinto senza valutazione del caso individuale da cosiddetti Ufficiali di Frontiera nei cosiddetti "nuovi Stati Terzi sicuri". Gli "Stati Terzi sicuri" potenziali futuri si chiamano Russia, Bielorussia, Ucraina, Romania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Macedonia e Turchia - Stati, nei quali le violazioni dei Diritti Civili sono allŽordine del giorno e nei quali non esistono ancora standard internazionali di protezione del Diritto dŽAsilo.

Il Governo Tedesco nel 1993 con lŽaiuto dei Pogrom di Rostock-Lichtenhagen e Hoyerswerda aveva di fatto abolito lŽ Asilo nella sua dimensione di Diritto Civile (il Cancelliere Helmut Kohl incessantemente dichiarava che a Rostock si era sfogata la rabbia popolare e che il Governo allora avrebbe supportato la vox populi - la Giunta CDU del Land Mecklemburgo-Pomerania non fece intervenire la polizia e favorí i Pogrom). Con lŽabolizione di fatto del Diritto Civile di Asilo il Governo Federale Tedesco violó convenzioni internazionali. Ció fu lŽinizio di tutta una serie di limitazioni dei diritti civili che nel corso degli anni Ž90 divennero cosa sempre piú normali e furono fatte passare di fronte a resistenze sempre minori.

DallŽAustria, giá prima protagonista di proposte relative alla realizzazione di liste di "Stati sicuri", la seconda delle quali fu bocciata il 7. Aprile 2003, è stata portata a Dublino lŽidea dellŽintroduzione della definizione di cosiddetti "Stati Terzi super-sicuri". Cosí si intende definire Paesi che garantiscono elevati standard di protezione nelle procedure dŽasilo. Potrebbero essere intesi con ció Stati come la Svizzera e il Liechtenstein. Un elenco comune degli Stati peró non è ancora stato realizzato. I discussi lavori per un elenco comune di "Terzi Stati sicuri" ribaditi nel giugno 2003 dal Consiglio Europeo di Salonicco furono allŽordine del giorno del Consiglio di Bruxelles, che li pose al centro del dibattito sempre piú incalzante sulle "norme minime comuni". LŽapprovazione della pesante direttiva, che fu oggetto di duro monito anche da parte dellŽ Alto Commissario per i rifugiati dellŽ UNHCR, si era arenata a novembre, ma le intenzioni ci sono tutte, perché la stessa passi entro il 1° Maggio 2004, data dellŽallargamento dellŽUnione. Unicamente il Governo Cipriota ha mosso delle critiche.

LŽAlto Commissario per i rifugiati Ruud Lubbers durante unŽ intervista telefonica con la rete televisiva tedesca ORF ha ribadito che lŽEuropa si sta muovendo verso un Diritto dŽAsilo che contraddice"in punti decisivi" fondamentali norme riconosciute del Diritto Internazionale. Secondo lŽUNHCR, i paesi dellŽEst europeo che a partire dal 1° Maggio vanno ad aggiungersi allŽ Unione, data la scarsezza di personale e di risorse, potrebbero non essere allŽaltezza nellŽ accoglienza rifugiati. Anche lŽAlto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) respinge la regolamentazione dei Paesi Terzi, in quanto liste generiche di Stati Terzi Sicuri comportano il pericolo che alla fine i rifugiati (i cui dati giá da un anno vengono digitalizzati ed elaborati nel quadro del sistema internazionale europeo Eurodac), dopo un percorso fatto di espulsioni a catena, sempre piú facilitate dalle norme in facimento, vengano reimpatriati, in tempi piú o meno lunghi, in quel paese dal quale erano fuggiti.


Passaggi storici: Da Schengen a Nizza

Questioni aperte: Le carenze delle attuali procedure dŽasilo





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