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LETTERA DI HEIDI GIULIANI AL SINDACO DI GENOVA
by anubi Thursday, Feb. 12, 2004 at 6:27 PM mail:

Lettera di Heidi (che l'ha consegnata oggi a palazzo Tursi) al sindaco Pericu responsabile dell'infame delibera di giunta (votata all'unanimità!) con cui il Comune di Genova si costituisce parte civile contro le/i 26 compagn* processat* per il G8 2001. Riporta la lettera aperta inviata giorni fa da Enrica Bartesaghi per il comitato verità e giustizia

Lettera aperta al sindaco di Genova
Il Comune di Genova, dopo trentuno mesi dal G8 e prima del processo del 2 Marzo, si è costituito parte civile contro i Black Bloc che hanno devastato la città il 20 e il 21 Luglio 2001.
Volete i loro nomi?
Eccoli.

Silvio BERLUSCONI, Presidente del Consiglio, da Palazzo Ducale
Gianfranco FINI, vice di Berlusconi, dalla caserma di S.Giuliano
Claudio SCAJOLA, ministro dell´Interno, da vari luoghi
Gianni DE GENNARO, capo della Polizia, da Roma
Francesco GRATTERI, capo dello Sco, dal cortile della Scuola Diaz
Gilberto CALDAROZZI, vice di Gratteri, dallo stesso cortile
Giovanni LUPERI, vice capo dell´Ucigos, dallo stesso cortile
Vincenzo CANTERINI, capo del VII reparto mobile, nella scuola Diaz
Alessandro PERUGINI, ex Digos di Genova, a Bolzaneto e non solo lì

Vi bastano?
Haidi Gaggio Giuliani

P.S. Noi mamme, chiedo scusa per il paragone irriverente, siamo un po’ come il Papa: tutti si commuovono quando parliamo ma subito dimenticano, o fanno finta di non aver capito, le nostre parole.
Qualche giorno fa un’altra madre ha scritto una lettera al Sindaco della nostra città.
La riporto qui, per i più distratti.

LETTERA APERTA AL SIG. PERICU, SINDACO DI GENOVA
A partire da questo mese e per tutto il 2004 la città di Genova sarà la capitale europea della cultura, è un compito importante e, certamente, Lei ed i suoi concittadini avrete già predisposto un vasto programma di eventi culturali che celebrino questo avvenimento. Io non sono una cittadina genovese ma mi permetto, Signor Pericu, di chiederle in quest’occasione, un impegno.
Glielo chiedo a nome delle centinaia, migliaia di cittadine e cittadini italiani, europei, del mondo, che durante le manifestazioni anti-G8 del mese di luglio del 2001, a Genova hanno riportato gravi ferite ed ancora soffrono per questo. Come Lei ed i suoi concittadini sicuramente ricorderete, in quei giorni furono calpestati molti dei fondamentali diritti previsti dalla nostra Costituzione e dalle norme Europee ed internazionali.
Il diritto a manifestare senza essere uccisi o feriti (e rischiare di morire) per mano delle forze dell’ordine, come successo in piazza Alimonda, nelle strade e alla scuola Diaz. Quello di essere curati se feriti, quello che prevede in caso di fermo o di arresto che siano informate le famiglie ed i consolati per gli stranieri, quello di conoscere, per gli arrestati, perché e dove si trovano e dove saranno condotti. Quello che garantisce a chiunque in stato di fermo o arresto di essere tutelato dalle forze dell’ordine che lo custodiscono, e non di essere ingiuriato, picchiato, torturato come avvenuto nella caserma di Genova Bolzaneto e a San Giuliano. Tutti questi diritti e molto altri furono soppressi a luglio del 2001.
Io le chiedo, quale primo cittadino di Genova, di impegnarsi, perché si chiariscano tutte le responsabilità a tutti i livelli, affinché sia istituita una Commissione di indagine parlamentare con pieni poteri che ricostruisca quanto accaduto in quei drammatici giorni.
Glielo chiedo perché fino a quando questo non succederà (e son già passati due anni e mezzo) Genova continuerà ad essere una parola ostile, continuerà a ricordare i giorni più bui della nostra democrazia a tante, troppe persone. E non saranno sufficienti eventi culturali, anche se di alto livello, a cancellare il terrore e l’angoscia che questo nome ancora suscita in noi.
E non ci bastano le benedizioni del Vescovo a Bolzaneto o improbabili gite scolastiche, ci vuole ben altro perché la frattura che in quei giorni si è creata tra cittadini e forze dell’ordine si ricomponga, ci vogliono verità e giustizia.
Questo non riguarda solo noi, testimoni e parenti, vittime, della furia cieca ed ingiustificata di quei giorni, riguarda anche Lei, ed i suoi concittadini, perché Genova ritorni ad essere per noi e per voi la splendida e generosa città che avevamo dentro il cuore prima del G8 e possa esserlo per tutti quanti, italiani e stranieri, l’hanno conosciuta solo a luglio del 2001 e, da allora, non possono o non riescono a ritornare a Genova.
La sua città, Signor Sindaco, in quei terribili giorni reagì con grande solidarietà e genuina democrazia, noi l’abbiamo conosciuta attraverso i legali, i medici, i giornalisti, tutti coloro che si prodigarono affinché le ferite inferte ai manifestanti, alla democrazia, non fossero ancora più gravi di quanto furono, di questo io La ringrazio e ringrazio tutti i genovesi. Penso che questo anno della cultura non possa però dimenticare quei giorni, perché cultura sono anche i sentimenti che ci legano ad una città, gli ideali di cittadinanza che tutelano i diritti di chi ci vive ma anche di chi ci passa, magari per poche ore, durante una gita o una manifestazione.
Per questo Le chiedo che Genova si costituisca parte civile nei prossimi processi per Diaz e Bolzaneto, Le chiedo che Genova nel 2004 sia, oltre che capitale europea della cultura, anche capitale europea dei diritti, organizzando incontri ed altre iniziative sul tema dei diritti civili nell’ambito europeo nel corso del 2004, a Genova. Io ed il comitato verità e giustizia per Genova, siamo pronti a collaborare con Lei.
Grazie,
Enrica Bartesaghi - Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
http://www.veritagiustizia.it - info@veritagiustizia.it

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