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«Giusto o sbagliato non può essere reato». A Roma la manifestazione contro la legge Fini
by dall'unità Saturday, Feb. 21, 2004 at 7:22 PM mail:

«Giusto o sbagliato non può essere reato». A Roma la manifestazione contro la legge Fini.

Nel viaggio in metropolitana per raggiungere la testa del corteo antiproibizionista si incontrano personaggi strani. A tema. C’è un tipo con una foglia di marijuana disegnata sul volto, una ragazza con un cannone gigante fatto di cartone. E poi c’è anche un ragazzo vestito da Charles Manson, il matto Johnny Depp di Paura e delirio a Las Vegas. Anche lui va alla manifestazione antiproibizionista. Ha con sé una valigetta multiuso. Ma che c’è dentro?, gli chiedo. Tante cose, mi risponde, e tutte proibite.

Sabato 21 febbraio è tempo di dire no alla proposta di legge Fini approvata quattro mesi fa all’unanimità dal consiglio dei ministri e prossimamente al vaglio di Camera e Senato. La street parade nazionale è partita alle 15 da piazzale dei Partigiani, dietro Piramide. I partecipanti sono almeno diecimila. Un corteo festoso, coloratissimo. Diciotto i carri allegorici giunti da tutta Italia, uno anche dei canapai di Umbria, Toscana ed Emilia Romagna. Trenta i pullman speciali e diversi i treni da Milano,Bologna e Firenze.

Sabato 21 febbraio è tempo per tornare a parlare di proibizionismo, quello sulla cresta dell’onda da ormai più di un secolo. Quello che ha mosso la politica di molti governi, primo fra tutti quello degli Stati Uniti, e dietro tutti gli altri. Sabato 21 febbraio, in piazza ci sono soprattutto giovani. Sigle indipendenti aprono la sfilata dei carri come il Gica – Galassie Intervento Creativo Antiproibizionista, il Pic - Pazienti Impazienti Cannabis - l’Mda - Movimento di massa antiproibizionista. Ma prima di chiunque altro davanti a tenere lo striscione di pretura c’erano soprattutto loro, i Sert, quelli pubblici, che rischiano di essere soffocati dalla comunità private di recupero che nasceranno se passerà la legge Fini.

Giusto o sbagliato non può essere reato: questo è lo slogan dietro al quale il movimento di massa per la liberazione delle droghe leggere ha deciso di uscire allo scoperto per impedire che una nuova ondata di proibizionismo attacchi i nostri costumi. Ci sono tutti i simboli della generazione attuale a sfilare per le vie di Roma, dalla musica, techno soprattutto, più qualche sound reggae, alla canna passata al compagno vicino come segno di socializzazione. Termine della corsa antiproibizionista piazza Bocca della Verità, dove interventi e musica andranno avanti fino a notte. Ma perché drogarsi è un diritto? Tante le risposte raccolte. Un filo le unisce tutte: di sicuro non può essere reato.


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