Si è svolta stamattina presso la libreria Odradek la conferenza stampa di presentazione della campagna di solidarietà per i detenuti del carcere di Nuoro Badu 'e carros. Oggetto della discussione è stata la censura del
calendario satirico, realizzato dai detenuti in collaborazione con il vignettista Vauro, da parte del direttore del carcere Dott. Paolo Sanna che non solo ha impedito l'uscita del calendario, ma ha anche limitato l'utilizzo degli strumenti informatici (computer e stampante) ai detenuti stessi.
Al dibattito è intervenuto Stefano Anastasia, segretario dell'associazione Antigone, che ha messo in evidenza l'eccessiva burocraticità della risposta del magistrato di sorveglianza, cui si erano rivolti i detenuti contestando le misure restrittive applicate. La decisione del magistrato di sorveglianza si basa sull'articolo 40 del nuovo regolamento penitenziario del 2000, inerente alla possibilità di utilizzo degli strumenti informatici per esclusivi motivi di studio e lavoro; Anastasia ha evidenziato l'opportunità di far riferimento all'articolo 51 dello stesso regolamento, che prevede la libera espressione artistica ed artigianale di ogni attività svolta dal detenuto, così come prevede la costituzione, nell'ottica del reinserimento. Presenti anche alcuni rappresentanti dell'associazione Papillon, che gestisce una biblioteca nel carcere di Rebibbia, i quali ci hanno ricordato quanto pesa la *discrezionalita'* nel trattamento di ogni singolo detenuto o detenuta, al di la' dei regolamenti.
La campagna a sostegno dei detenuti del carcere di Nuoro continuerà. Quello di Bad 'e carros e' un caso limite, ma serve a ricordarci le condizioni in cui versano gran parte delle carceri italiane, nelle quali episodi di vessazione contro i detenuti e le detenute sono all'ordine del giorno: condizioni ben diverse rispetto a quelle di due o tre carceri *modello* di cui si vantano le istituzioni e che vengono *pubblicizzate* dai media.
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