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STATO SPAGNOLO, RIBELLIONE CONTRO LA GUERRA E LA MENZOGNA
by anubi da imc madrid e barcelò Sunday, Mar. 14, 2004 at 1:59 AM mail:

sunto dei post informativi su siti di comunicazione indipendente e delle comunicazioni telefoniche di comapgn* madrileni, catalani, galiziani e di euskal herria

Quel che i telegiornali non dicono lo sanno tutte le città dello Stato spagnolo.
Le manifestazioni spontaneee, convocate attraverso cinque messaggi sms questo pomeriggio sotto i soli slogan "verdad ya", "mani9pulacion basta ya" e "vuestra guerra nuestros muertos", non hanno raccolto qualche centinaio di persone come ancora dis-informa repubblica.it e il televideo rai, ma moltitudini incredibili di cittadine e cittadini, per lo più giovani e determinatissimi.

A Madrid il presidio spontaneo di fronte alla sede del PP, già nella prima mezz'ora di mille persone, è diventato di cinquemila in meno di due ore. Per la prima volta (sorpattuto per le/i compagn* di movimento presenti), una manifestazione non autorizzata non è stata affrontata violentemente dalla polizia: il fatto è, da quanto raccontano, che gli stessi reparti posti a presidio della sede, mentre Rajoy invocava lo scioglimento degli assembramenti "illegittimi", hanno socializzato coi manifestanti: molti giovani militi hanno deposto le armi antisommossa e si sono messi a dialogare con il presidio.
In breve tempo, mentre correva la voce della riunione straordinaria della Giunta Elettorale e dopo la conferenza stamba del buogardo n.1, il ministro Acebes, responsabile di tre giorni di attribuzione ufficiale ad ETA dell'attentato e che dava adesso in pasto all'informazione di massa l'arresto di tre arabi e due indiani, al presidio si aggiungeva un'altra convocazione spontanea, per la mezzanotte a Puerta del Sol.
Da Madrid mi hanno detto che il paseo, al momento in cui diecimila persone si sono spostate dalla sede del PP al nuovo appuntamento dove già altre migliaia si stavano radunando, era pieno di gente che usciva dalle case e si univa. Scene senza precedenti di partecipazione dalle stesse case sul percorso seguito dalla gente che chimava a manifestare battendo le pentole e le casseruole.
Il concentramento a Puerta del Sol, mezz'ora dopo, era incalcolabile, mentre arrivava la voce della notizia - anche questa lungamente negata all'informazione ufficiale - di una rivendicazione registrata di Al Qaeda.

A Barcelona la manifestazione si è autoconvocata nelle stesse forme e in modo indipendente da quella di Madrid. Già venerdì, malgrado l'esigua partecipazione alla manifestazione alternativa organizzata da movimenti e sindacati alla sede del PP, era stata l'enorme folla della manifestazione ufficiale a convertire l'occasione in un momento di richiesta di pace e a profluire sulla sede stessa a decine di migliaia. Stasera, la scena è stata anche più incredibile: alle 24 non si contavano le presone, una marea di giovani e meno giovani, confluiti nel centro della capitale catalana. Le scene di cedimento degli stessi corpi di polizia viste a Madrid si riproducevano anche a Barcelona: un intero reparto della municipale ha rotto i ranghi e si è unito al presidio quando è partito in corteo per il Passeig da Gracia...

Dalle 23 circa, l'autoconvocazione alle sedi del PP, con la primaria richiesta di una dichiarazione pubblica immediata di Aznar di ufficializzazione della verità sull'attentato e delle scuse alla popolazione, e le stesse parole d'ordine contro la guerra e la manipolazione, si è moltiplicata in decine di città dello Stato spagnolo: "centinaia" erano solo le persone che si sono radunate a Tenerife. Mentre decine di migliaia hanno manifestato nella sola Santiago de Compostela: lo provano foto di una folla sterminata e identificabile pubblicate su indy madrid.
Migliaia a Saragoza, dove le forze di sicurezza hanno invece tentato di fare pressione sulla concentrazione di piazza, ma sono state rese impotenti dai numeri e dalla spontaneità: solo un escoriato era il bilancio allo scioglimento della manifestazione all'una.

L'intera Galizia è in particolare scesa in strada: la sede galiziana del PP e il Parlamento della comunità sono stati posti sotto assedio, la polizia ha avuto là un atteggiamento molto più teso, ma anche in questo caso l'enormità della folla e l'omogenità determinata dei comportamenti spontanei ha impedito la repressione. La folla ha fatto anche irruzione negli uffici della Telefonica della Xunta de Galicia, perché sulla sua home continuava ad apparire il comunicato di "condanna dell'ETA" per l'attentato...

In Andalusia rapida espansione della mobilitazione popolare: concentramenti e cortei sponstanei durati ore sia a Malaga, con striscioni dalla scritta "Terroristas no, musulmanes sì" e "Fuera de la guerra ya", che a Sevilla.

Tensione alle stelle in Euskadi, dove l'uccisione del panettiere Angel Berroeta - militante di Etxerat, l'organizzazione dei familiari dei detenuti politici baschi - da parte di un poliziotto spagnolo poi consegnatosi e con la versione che sarebbe stato "colpevole" di non aver esposto segni di lutto, ha provocato manifestazioni di protesta a Pamplona, città dell'omicidio e capitale di Navarra, Vitoria, Bilbao e San Sebastian, ma anche nella francese Bayonne. Scontri, cariche della polizia e barricate in tutti e tre i casi. Domani mobilitazione convocata da Batasuna.

Questo, intanto è il testo della rivendicazione registrata in videocassetta da Al Qaeda consegnata alla stampa dal ministero dell'Interno spagnolo in conferenza stampa notturna, dopo le mobilitazioni contro la menzogna dell'attribuzione protratta ad ETA dell'attentato di giovedì:

"Dichiariamo la nostra responsabilità per quanto avvenuto a Madrid, esattamente due anni dopo i nostri attentati di New York e Washington. E' una risposta alla vostra collaborazione con il criminale Bush e i suoi alleati. E' una risposta ai crimini che avete causato nel mondo e, in particolare, in Iraq e in Afghanistan, e ce ne saranno altre, se Dio vuole.

"Voi volete la vita, noi vogliamo la morte, questo dà un esempio di quello che ha detto il profeta Maometto, se non cessate le vostre ingiustizie il sangue crescerà ancora e ancora, e questi attentati sembreranno poca cosa rispetto a quello che potrà succedere con quello che voi chiamate terrorismo".

Nello Stato Spagnolo, a quanto ci dicono i primi post indipendenti e le informazioni telefoniche dirette, dopo quest'ulteriore annuncio non muta di un millimentro il sentimento popolare di ripulsa verso il governo. Che l'attentato si iscrivesse nella guerra globale e dunque sotto la responsabilità diretta di un governo che, come il nostro, ha portato il Paese in guerra, è esattemnte la verità gridata e rivendicata dalle folle.

Presidi e concentramenti di piazza sono stati convocati nelle stesse manifestazioni di questa notte in Castiglia, Catalogna, Galizia, Andalusia, Navarra ed Euskadi per domani, davanti ai seggi elettorali.

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