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[Bolivia]: prosegue mobilitazione della COB
by econoticias (trad.garabombo) Wednesday, Mar. 17, 2004 at 8:01 PM mail:

da http://econoticiasbolivia.com/

La Centrale Operaia Boliviana (COB) prosegue le mobilitazioni

La Paz- 17 marzo 2004- Con uno sciopero nazionale degli insegnanti e alcune mobilitazioni coordinate in tutte le città del paese, la COB ha dato inizio oggi alle proteste contro il governo neoliberista di Carlos Mesa, accusato di non dare risposta alle richieste sociali e di non rispettare le proprie promesse nel tentativo di superare la crisi economica e recuperare le proprietà statali di gas e petrolio.

Il leader della COB, Jaime Solares, ha dichiarato che in tutte le mobilitazioni si sentirà il clamore delle organizzazioni sociali e lavorative per ottenere la rinazionalizzazione del gas e del petrolio, per opporsi duramente alle nuove tasse che il governo ha intenzione di istituire e per screditare del tutto il nuovo ministro degli Idrocarburi, Antonio Aranìbar, il cancelliere che accompagnò l'ex presidente Gonzalo Sanchez de Lozada nel progetto di facilitare l'ingresso della Enron in Bolivia e consegnare di fatto le risorse del sottosuolo (in particolare gli idrocarburi) nelle mani delle multinazionali.
"Questo è l'inizio delle proteste che vedranno come protagonisti i lavoratori che rivendicano da ottobre i proprio diritti e una serie di provvedimenti sociali ormai dai tempi della "guerra del GAS". Queste mobilitazioni precedono l'assemblea
generale che il 7 aprile terremo nel centro minerario di Huanuni, e durante il quale vedremo cosa fare del governo Mesa", dichiarano dalla COB.

Si mobilita anche il settore degli insegnanti urbani che mostrano una chiara impostazione antigovernativa: "Noi non
manteniamo alcun compromesso con il governo nazionale di Carlos Mesa, che è neoliberista e rappresenta gli interessi delle imprese straniere e della oligarchia boliviana". Se i suoi più grandi alleati, gli impresari, gli voltano le spalle è perchè il suo stesso progetto sta fallendo.... Mesa non sta facendo niente di quello che si era concordato in ottobre.
Siamo convinti che se un governo non rispetta le richieste del popolo deve andare via", dichiarano dalla Federazione della capitale La Paz.
Viene espresso inoltre un rifiuto netto di qualsiasi discussione sul PACTO SOCIAL promosso da Carlos Mesa. La federazione di lavoratori delle scuole pubbliche e degli insegnanti ribadiscono che nel sistema del Ministero dell'Educazione vige un clima di corruzione, nepotismo e impunità; l'ultimo caso scoperto è stata l'assunzione da parte di Perez Garcia (a cui era stato affidato un piano di Riforma per la scuola pubblica con un supporto economico di 50,7 milioni di dollari) di sua sorella, insegnante di disegno, con una busta paga pari a 17.578 dollari. In bolivia il salario medio mensile dei lavoratori è di poco inferiore ai 100 dollari.

Stessa determinazione da parte dei campesinos della Federazione regionale della zona di La Paz, che attraverso il loro responsabile Rufo Calle parlano chiaro: "Non esisterà una tregua. Non siamo disposti ad appoggiare Mesa, gli abbiamo già concesso un'opportunità di 90 giorni che lui ha ingorato. Il governo non può e non deve prendere i soldi dalle tasche più povere anche davanti alla difficoltà di trovare nuovi fondi. Sopprima per esempio gli stipendi strapagati alle oligarhcie....."








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