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«Mostro di Firenze» e pista esoterica
by estroso Thursday, Mar. 25, 2004 at 4:39 PM mail:

«Mostro di Firenze» e pista esoterica Tratto da libro: «Gli affari riservati del Mostro di Firenze»





(...)
Dunque mi decisi a telefonare a quel Gran Maestro che volle entrare in scena già nel 1995. (…)
I colloqui furono sconvolgenti perché trovai in lui una persona che della setta sapeva veramente tutto; non solo, ma era aggiornatissimo anche sul contenuto di ogni verbale che era stato scritto dopo ogni mia deposizione.
Quindi la decriptazione dei delitti, l’individuazione dei brani scritti sui libri e quant’altro provenivano tutte da lui (…)
Divenne lui la mia fonte e cominciai a chiamarlo quasi ogni giorno; una volta addirittura mi disse: «Lo sa signora che lei sta facendo tremare i capi della più potente università del mondo?» Quale? Chiesi io, e lui: «L’Università di Yale, oppure crede non sappiano chi è il suo mister X? O non abbiano collegato quanto ieri ha messo agli atti circa l’interesse della Casa Bianca al “mostro di Firenze”?»

Scusi eccellenza, ma lei come conosce atti che sono stati secretati?
«Allora lei è ingenua, e anche il dottor Giuttari è o vuole fare l’ingenuo: non c’è nulla di quanto dite, fate o pensate che sfugga a questi poteri, che hanno infiltrati dappertutto. Sbaglio o qualcuno le chiese una relazione di decriptazione del libro Hannibal?»
Si è vero, sa anche questo? Io però non la mandai
«E fece bene. Perché non dice il nome di chi gliela chiese? Così aiuta anche il capo della Mobile a capire da chi è circondato. Oppure pensa che il superpoliziotto che fece epoca non sia stato iniziato in questa setta massonica? Dunque è presumibile che continui a controllare tutto, non le pare? Non mi crede? Bene, legga i giornali fra un paio di giorni, nella pagina di politica estera, e vedrà come i capi dell’organizzazione accoglieranno il figlio dell’ex presidente Bush, vedrà e allora mi darà ragione. Cosa crede, che non gliela faranno pagare di avere destato sospetti interessando uno 007 da quattro soldi alla vicenda “mostro di Firenze”, mettendo orami a rischio la segretezza della setta mandante di quei delitti?»

Provai un attimo di disorientamento e chiesi: Eccellenza, ma io che non sono nessuno cosa posso fare per aiutare a smascherare tanto orrore?.
«Ora lei deve accettare di agire con cautela, mettendo tutto nelle mani degli inquirenti ma facendosi nello stesso tempo proteggere; qui c’è bisogno di un vertice ad altissimo livello, prima che qualche autorevole figura istituzionale faccia la fine di Falcone, mi comprende? Noi aiuteremo lei e gli inquirenti ma voi non potete sbagliare una mossa. Innanzitutto lei dirà il nome della setta e contestualmente loro faranno sapere tramite la stampa di averla individuata senza svelarne il nome. I capi si sentiranno indagati e molti adepti si dissoceranno e in queste mosse false sarà facile assicurare gli assassini e i mandanti alla giustizia. Lei dovrà stare per un periodo in una località segreta, dovrà aiutarli a capire quanto lei ha scoperto in anni di vere indagini, e per far questo deve essere serena e sicura che non accada nulla alla sua famiglia. Mi creda, è il momento di far sapere che la setta è stata scoperta. Il resto verrà di conseguenza. Anche la base inglese sta tremando».

Perché?
«Ricorda Lady Diana?»
Sì, certo; io stessa sospettai qualcosa e scritti al padre di Dody.
«Allora le dico: E. J. Rappresenta per l’Inghilterra l’artista capo della setta e D.A. faceva parte dell’Ordine Egizio, il cui delegato generale fa il nobile fiorentino Alfonso Del Guercio. Queste due massonerie rivendicano ciascuna il proprio potere, essendo nemici da sempre, e l’unione dei due poveretti rischiava di porre fine a questo fruttuoso conflitto».
Poi aggiunse: «Ma lei l’ha ascoltata bene la canzone che Elton John ha suonato per Diana? Non pronuncia subito la parola “rosa”? E none era la stessa canzone, modificata, creata per l’altra vittima della setta: Marilyn Monroe? Signora, non si spaventi, ora deve arrivare fino in fondo, le ripeto, noi siamo dalla parte della giustizia anche se per ora rimarremo nell’ombra; ma appena capiremo che gli inquirenti intendono riscattare il sangue delle vittime, noi faremo la nostra parte. Metta vicino di due libri: Hannibal e quello dell’uomo dell’FBI, e vedrà che riconoscerà il Pazzi e allora molte cose saranno più chiare; e poi, mi dia retta, dica chi della Questura le chiese la relazione su Hannibal. Perché un funzionario chiede a lei la relazione su un “romanzo”? La risposta è una sola: perché quel libro potrebbe non essere un romanzo e dietro l’autore potrebbe celarsi qualcun altro».

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