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[emergenza rifiuti]: report dalla mattinata di Bagnoli
by ((i))ndynapoli Saturday, Mar. 27, 2004 at 6:42 PM mail:

.-.

"altro che coppa america, ci avete dato na copp'e munnezz!!"
l'hanno urlato più volte dal microfono del camioncino dei
COBAS, prestato per l'occasione (ormai da 3 giorni) al
corteo che è partito questa mattina intorno alle 11,00 da
Piazza bagnoli.
ieri sera si era deciso di sospendere il blocco del traffico
e di darsi appuntamento a questa mattina; per la verità
molti, moltissimi dei presenti ieri oggi non si sono visti.
All'appello hanno risposto una decina di cittadini e un paio
di classi del Liceo bagnolese Labriola. pochi dunque dopo 3
giorni di mobilitazione continua, 3 giorni di blocchi diurni
e notturni, transenne e cassonetti in strada per presidiare
le entrate dell'area ex Italsider.
L'obiettivo fondamentale della mobilitazione resta lo stesso
di sempre: il ritivo dell'ordinanza del sindaco Iervolino
che ha permesso l'arrivo di spazzatura di prima raccolta
(circa 360 tonnellate secondo i manifestanti) all'interno di
un ex capannone dell'Italsider.

Il corteo parte e percorre le stradine del mercato di
Bagnoli, si ferma davanti ad ogni negozio, ogni gruppetto di
persone ferme in strada, ogni indeciso e ogni scettico.
Dal megafono dei manifestanti parte l'invito alla protesta e
per la verità alla fine saranno diverse le persone che si
uniranno al corteo.
La spazzatura non è il centro dei discorsi rivolti alla
gente in strada; c'è il quartiere, le promesse dei politici
mai mantenute, la crisi occupazionale e il rincaro dei
prezzi; gli alberghi turistici promessi e i semplici
litorali desiderati; l'euro che manda in crisi "i salari da
10000 euro l'anno" di chi ha dedicato 30 anni della propria
vita all'italsider e al lavoro, con i prorpi figli lontani,
a Bolgona come a Pescara, e che vede il proprio quartiere in
crisi, lontano ormai dalle barche di Alinghi e Luna Rossa,
vicino piuttosto alle discariche a cielo aperto. si sente
"preso in giro e abbandonato", "imbrogliato dai signori
colla puzza sotto al naso".

Il corteo percorre le stradine del mercato e scuote chi
ascolta fermo in strada, molti fanno finta di niente, alcuni
si uniscono ai giovani studenti del Labriola per arrivare
infine alla sede del Comitato Bagnoli, a Via miseno 17.
Lì in 2 minuti si organizza un'assemblea. Gli studenti sono
andati verso i blocchi, a "dare solidarietà a quelli di
Coroglio" che da 2 notti bloccano la strada con donne e
bambini in strada.

Guardandomi in torno vedo solo uomini e donne di una certa
età, ex operai, mogli di ex operai, persone anziane. E'
proprio per questo che non si ascoltano i discorsi riportati
dai giornali, non c'è retorica nè riflessioni sui massimi
sistemi. C'è la determinazione di chi ha vissuto per decenni
in un quartiere simbolo della dignità e del lavoro, a
contanno con i caschi gialli degli operai e le pale delle
scavatrici pronte a bloccare le strade. E già perchè la
prima idea è questa:
"alla guerra si risponde con la guerra: se abbiamo la forza
prendiamo delle pale meccaniche, blocchiamo la strada con
quelle, l'abbiamo sempre fatto", dice un signore ben
robusto, sbattendo una mano enorme sul tavolo del Comitato.
Qualcuno però gli ricorda che quelle macchine non le hanno
più a disposizione e che se fossero in vita altri forse
sarebbe stato più semplice. L'uomo quasi rinsavisce, si era
autoproiettato dorse in una assemblea opeario di una ventina
d'anni fa.
Tante donne prendono la parola: vogliono difendere il loro
quartiere dall'immondizia, temono che dall'emergenza si
passi ad una situazione fissa perchè a Napoli spesso
l'emergenza diventa routine. Parlano a nome dei loro figli
che sono migrati verso il Nord per lavorare. Non hanno
intenzione di cedere, "piuttosto se non ritirano il decreto
porteremo noi la spazzatura sotto Palazzo San Giacomo,
magari sotto casa di Bassolino".
si alza una donna, chiede di parlare e si scusa perchè non
parla un italiano perfetto: la chiama "bestemmia", "offesa
mortale" la decisione di aver portato immondizia laddove
centinaia di uomini di bagnoli hanno versato sudore e sangue
per mandare avanti gli stabilimenti e dare ossigeno al
quartiere tutto.

Si decide tutti di fare una pausa, tornare a casa, per poi
rivedersi alle 18,00 sempre a piazza Bagnoli e capire come
si sono mosse le acque. "non date credito a cosa dicono le
televisioni: sono due giorni che dicono che è tutto ok e
l'immondizia e sempre lì".

soluzioni all'emergenza rifiuti non se ne sentono. l'idea è
che la monnezza venga portata via di lì. punto.
alcuni parlano di fronte comune, di termovalorizzatore
cittadino (dopo le dichiarazioni della Iervolino
intenzionata a costruirne più di uno in città sul modello
"viennese"), "della nostra spazzatura e della loro".
si ha sempre più chiara la sensazione che l'amministrazione
comunale ha perso una buona occasione per comunicare con i
cittadini, per non ingannarli, per non spagnere nella notte
le luci dei vialoni che dovevano essere percorsi dai camions
portaspazzatura, per parlare finalmente di difesa collettiva
dell'ambiente e non di momentaneo accantonamento di
tonnellate di rifiuti in un momento di emergenza.






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