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A Milano continuano le tragedie: brucia il centro sociale. Muore una ragazza
by dal corriere Sunday, Apr. 04, 2004 at 9:46 AM mail:

Betty Altomare, insegnante elementare e dj nelle feste techno, è stata sorpresa nel sonno. Incendio in viale Bligny, distrutti i locali dello «Sqott».

È morta per una candela o una sigaretta lasciata cadere nel sonno. Per il fumo che ha invaso il locale e i suoi polmoni, prima ancora che le fiamme sbucassero dalle finestre e qualcuno potesse accorgersi dell’incendio per dare l’allarme. Urla e sirene hanno svegliato viale Bligny poco dopo le 7 di ieri mattina. Troppo tardi. Quando i vigili del fuoco sono saliti con la scala al secondo piano, dietro le vetrate spaccate e annerite, tra fiamme e polvere, c’era già un corpo immobile. Elisabetta Altomare, 45 anni, la «Betty», è morta intossicata e ustionata su un soppalco della casa occupata «Sqott», dove si era fermata a dormire, dopo una festa durata tutta la notte. Musica e alcol. I ritmi forsennati della techno e dell’hard-core. Per quelle serate i vicini si lamentavano da sempre. Dieci anni di telefonate notturne a polizia e carabinieri. Fu la crisi del Partito socialista a lasciare deserto il secondo piano di quello stabile industriale del 1906, al 22 di viale Bligny. La sezione locale del Psi scomparve e fu rimpiazzata dagli squatter. Che hanno animato la casa occupata con feste, cineforum, incontri. La Betty era lì da sempre, anche se viveva nella casa dov’era cresciuta, alla Bovisa. Era una maestra elementare, aveva fatto per anni supplenze nelle scuole di Milano. E ora animava le feste come dj. «Una donna splendida, aperta, disponibile - dice una vicina - frequentava i centri sociali e credeva davvero in certi valori».
Del movimento punk milanese Betty Altomare era la memoria storica. Fin dai primi anni ’80 aveva documentato con la sua telecamera le occupazioni, le manifestazioni, gli sgomberi. Per questo ieri, in viale Bligny, non si è mai fermato il via vai di giovani con gli occhi rossi e i vestiti trasandati. Piercing, birre e mazzi di fiori. E anche in Rete, man mano che il tempo passava, alla notizia della sua morte si aggiungevano i ricordi: «Non solo la sorella e amica, ma anche 25 anni di punk italiano se ne vanno con lei», «La migliore interprete femminile della techno in Italia, grazie per tutte le ore che ci hai fatto saltare sotto una kassa ».
Da almeno 3 anni, lo stabile di viale Bligny 22 è al centro di una trattativa tra Comune, proprietà e la Bocconi, che vorrebbe acquistarlo. Ospita l’ambulatorio del Naga, per l’assistenza gratuita a emarginati e extracomunitari, altre organizzazioni, 5-6 famiglie in regola e altri occupanti abusivi. Il 19 gennaio è stata approvata una delibera comunale per il via libera alla vendita. Lo «Sqott» non ci sarà più. Dopo la morte della Betty è stato sgomberato. Le porte murate. E i fiori sotto le finestre annerite.

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