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CHIAPAS: Ultime notizie
by delegazione di osservatori dei diritti umani Tuesday, Apr. 13, 2004 at 11:32 AM mail:

Informativo della Delegazione di Osservazione dei Diritti Umani nelle comunità di Jevenchò, Elambò Alto e Elambò Basso, Municipio di Zinacantan

Il giorno di oggi, 11 aprile del 2004, alle 14.30 una delegazione di osservazione dei diritti umani è partita dal Cideci in San Cristobal de Las Casas, verso le comuniutà di Jevenchò, Elambò Alto e Elambò Basso, municipio diZinacantan. Questa delegazione era composta da membri delle organizzazioni civili Red de Defensores Comuitarios per i Diritti Umani, CIEPAC, Enlace Civil, Estacion Libre, Comitè Civil de Dialogo Pejel Balumil, Promedios, Sipaz, Kinal Antsetik e dalla la società civile nazionale de internazionale.

All'altezza di Naching si potevano vedere 4 camionette della Sicurezza Pubblica. Quando siamo arrivati a Pashtè si trovavano riunite in un parco all'incirca 500 persone e due camionette della Sicurezza Pubblica.
Lì ci ha fermato un agente municipale che ci ha interrogato su chi fossimo e che cosa stessimo facendo e ci ha informato che stava "aspettando che arriavsse il delegato del governo per accertare che tutto fosse tranquillo". A partire da questo momento l'agente municipale si è unito alla carovana su di una camionetta bianca. Durante la visita nelle comunità si vedevao unicamente bambini, bambine e donne. Sulla strada si potevano vedere pietre, pali e vetri rotti.

Alle 15.00 siamo arrivati alla comunità di Jechvò dove c'erano circa 200 persone riunite nel campo da basket e due camionette della Sicurezza Pubblica. Ci siamo diretti a casa di Mateo Ruiz Herandez dove si poteva vedere, dall'entrata, bottiglie di bibite rotte ed una serie di furti nel negozzietto che abbiamo calcolato di circa 10,000 dollari. Il deposito dell'acqua, che era stato riempito del liquido il giorno precendete, si trovava distrutto e 22 anfore da 2 galloni ciascuna, rovesciate.
La casa si trovava totalmente distrutta- porta, tetto, finestra sfondata dalle pietre-e c'erano vestiti e coperte per terra.

Poi ci siamo spostati in una seconda abiatzione, che pare avesse uso di bottega, in cui abbiamo trovato le tegole, le due porte ed il tetto rotto da pietre. All'interno c'era una depostio d'acqua- come nell'altro caso, riempito il giorno precendete- distrutto e cocci rotti che contenevano acqua, insieme a utensili buttati per terra.Trovammo altre 5 case nelle stesse condizioni, non abbiamo potuto visitare altre case per la loro vicinanza alle abitazioni dei militanti del PRD.

Successiavmnete siamo andati alla casa di xxx che era riamsta lì con i suoi cinque figli da ieri per timore di essere aggredita dai miltanti del PRD. Fuori dalla casa si trovava una tanica di cemento per l' acqua con capacità di 2,500 litri, rotta. La signora xxx, al principio si è rifiutata di uscire da casa sua per paura, però alla fine si è unita alla nostra delegazione. Secondo la sua testimonianza, i perredisti che hanno rovesciato l'acqua ed hanno distrutto i depositi e le taniche, hanno detto che volevano che "gli zapatisti morissero di sete perchè venissero a chiedere in ginocchio di appartenere al PRD" ed ha aggiunto che c'erano minaccie che i perredisti sarebbero entrati quella notte in casa sua per sequestrare la sua mercanzia, poichè la signora vende calzature.
Nella comunità di Jechevò si calcolano 60 famiglie sfollate.

Alle 16.00 abbiamo lasciato Jevenchò ed siamo arrivati a Elambò Alto alle 16.35. Anche lì abbiamo visto una starda bloccata che deviava alla destra e andava verso xxx. Abbiamo visitato la Clinca Autonoma e le altre stanze, la cucina, il dormitorio ed il negozzietto-le quali si trovavano abbandonate. La luce ancora accesa, i vestiti per terra, gli animali liberi e le preghiere sparse ci indicavano che i luoghi erano stati abbandonati con molta fretta. In questa comunità si contano 25 famiglie sfollate.

Alla fine ci siamo diretti verso Elambò Basso, e abbiamo visitato alcune case in cui trovammo animali liberi, coperte e vestiti sparsi, ed altri segni che gli abitanti avevano dovuto andarsene di fretta.In questa comunità si contano 40 famiglie sfollate.

Oltre ai danni materiali, abbiamo calcolato in questo momento 125 famiglie sfollate, che rappresentano un'emergenza umanitaria e l'evindenza che la strategia di guerra contro le comunità indigene che lottano per il riconoscimento della prorpia autonomia continua ad essere presente.

per i fatti sopra esposti, le organizzazioni a seguire esigono fermamente:

Punizione dei reponsabili delle aggressioni contro le persone basi di appoggio zapatiste del giorno 10 di aprile, così come delle ostilità contro le famiglie basi di appoggio zapatiste delle comunità di Jevenchò,Elambò Alto e Basso.
Che si garantisca la sicurezza per il ritorno delle famiglie basi di appoggio zapatiste alle proprie comunità di orgine e la riparazine dei danni alle loro proprietà e la loro integrità fisica e psicologica.
Che si garantisca il pieno rispetto dei diritti umani così come della proprietà delle famiglie basi di appoggio zapatiste e che si restituisca loro il diritto a godere dell'acqua potabile.
Red de Defensores Comunitarios por los Derechos Humanos, CIEPAC, Enlace Civil, Estacion Libre, Comitè Civil de Dialogo Pejel Balumil, Promedios, Kinal Antsetik

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