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post-rantisi
by sibilla Wednesday, Apr. 21, 2004 at 8:23 AM mail:

follia quotidiana in palestina

Gli israeliani hanno diritto a difendere la propria sicurezza…i palestinesi non hanno diritto alla sicurezza?
Piccoli assaggi di ordinaria follia, da poter moltiplicare per quanti sono i campi profughi, i villaggi e le città palestinesi:
Domenica 18 aprile, prima giornata di lutto per l’uccisione di Rantisi avvenuta la sera prima a Gaza, ci sono state sei incursioni a cadenza di un’ora circa al Campo Profughi di Al Fawwar (sud di Hebron): ogni volta le jeep militari israeliane percorrevano la lunghezza del campo lanciando gas lacrimogeni e bombe-suono…scopo di questa azione: mantenere lo stato di terrore, costringendo la popolazione a rimanere chiusa all’interno delle proprie case? Dimostrazione ulteriore di quanto Israele detenga un potere assoluto sulla popolazione palestinese in sfregio a qualsiasi legge di diritto internazionale?
Ieri, 19 aprile 2004 alle 18.00 una ventina almeno di jeep israeliane sono entrate nel campo e hanno messo sotto coprifuoco un’area abbastanza estesa dell’abitato alla ricerca di un presunto ricercato. Verso le 19.30 gli abitanti hanno sentito intense raffiche di spari. La voce si è sparsa nel campo: c’è almeno un ferito. E’ stata chiamata una ambulanza, alla quale non è stato consentito di accedere all’area della sparatoria, fino alla 1.30 del mattino, quando i soldati israeliani se ne sono andati ed il coprifuoco è così cessato. Purtroppo il ragazzo ferito, abbandonato per sei ore a sanguinare senza che nessuno potesse prestare soccorso, era ormai morto quando al personale medico è stato consentito avvicinarsi. Il ragazzo, 20 anni, era cugino del ricercato. Quest’ultimo è stato anche ferito nel corso della sparatoria, e successivamente arrestato dai soldati. Ferita per percosse anche la madre del ricercato, picchiata perché si è rifiutata di costringere il figlio ad uscire dalla casa in cui aveva trovato riparo.
Tutto questo è accaduto nel giorno in cui tutta Israele si è fermata per celebrare la giornata in memoria dell’Olocausto. Evidentemente non tutta Israele. Evidentemente non tutta Israele ha abbastanza memoria per ricordare quanta sofferenza provoca uno stermino.


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