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Indagate le società dei mercenari italiani in Iraq
by Libertario Friday, Apr. 23, 2004 at 12:45 PM mail:

La magistratura apre inchieste sulle società dei mercenari italiani sequestrati in Iraq. Tra le ipotesi di reato l'art. 288 del codice penale, "arruolamento al servizio dello straniero"

E' di oggi la notizia che la procura di Bari ha esteso l'inchiesta sulla società PRESIDIUM di Salvatore Stefio, arruolatore di uno dei mercenari sequestrati in Irak, Unberto Cupertino, alle modalità con cui sono stati ottenuti i visti.

Questa inchiesta si affianca a quella già aperta dalla procura di Genova sulla società IBSA per cui lavorava Quattrocchi.

In entrambi i casi, secondo notizie stampa, tra le ipotesi di reato, figura l'articolo 288 del codice penale, "arruolamento al servizio dello straniero", cioè appunto, "mercenario"-

Senza malriposti entusiasmi garantisti, e senza nessuna fiducia nella capacità dell'inchiesta di fare effettiva luce sulla vicenda, specie in tempi brevi, si tratta tuttavia di una notizia importante, in quanto rappresenta una voce istituzionale decisamente dissonante dal coro della rivoltante santificazione nazionalpatriottarda di regime dei quattro bravi giovini italioti che vendevano il mitra al miglior offerente per costruirsi la casetta, e come tale andrebbe ripresa e diffusa.

Non a caso la notizia ha avuto scarsissimo risalto sulla stampa e nullo (AFAIK) in televisione.

Visto che in seguito all'esposizione di Vespa la posizione assunta su questi mercenari da diversi articolisti di Indymedia ha avuto un certo rilevo di taglio scandalistico (con probabile conseguente aumento di esposizione del sito per cui Vespa andrebbe alla fin dei conti ringraziato malgrado l'aumentato afflusso di avvoltoi cornacchie e pappagalli che ne è stato immediato strascico) vale forse la pena di ribadire alcune considerazioni che dovrebbero essere del tutto ovvie per chi non sia del tutto sprovvisto di cervello, o lautamente pagato per fingere di esserlo:

In primo luogo va considerato che vendere il proprio mitra al miglior offerente per costruirsi la casetta non è una gran bella cosa nemmeno per chi non sia ancora convinto che quegli ingenui pacifisti che vorrebbero irrealisticamente ritirare le truppe dall'Iraq" potrebbero pure avere ragioni ed infatti sarebbe pure un tantinello reato secondo la nostra non certo antimilitarista legge.
Dell'indifendibilità del ruolo da avvoltoi della guerra che si sono assunti questi quattro tizi di fronte alla stragrande maggioranza dell'opinione pubblica si rende conto pure il regime. Che infatti non incentra la propria propaganda sulla rivendicazione della bellezza romantico-mortuaria ed avventurosa del mercenario, della legione straniera, del "viva la morte" dei merceanri bianchi in Africa, dell'eroismo e del virilismo intesi come pura e cieca capacità di ammazzare efficacemente gli altri (solitamente sporchi negri o cenciosi beduini o infidi orientali, sin dai tempi di film come "Beau Geste" o "I mastini della guerra", e simili palle varie, che pure fanno ampia e triste parte del bagaglio culturale della nostra destra, e nemmeno la incentra sul pragmatismo economico-muscolare della cultura della destra USA stile "i mercenari sono convenienti in quanto outsourcing che non impegna permanentemente le risorse dello stato", etc.
Al contrario la propaganda di regime sceglie la strada tutta nazional-populista e tanto cara a vespe e mosconi TV varii dell' "erano figli di mamma che volevano solo sposarsi" con contornino di bella morte di sapore risorgimentale. E naturalmente mica erano lì per fare la guerra, erano lì a fare le guardie giurate o le guardie del corpo e a garantire la pace...

La risibilità di questa propaganda è del tutto evidente al momento in cui si consideri che:

1) In mestieri di questo tipo, nel caso specifico con tanto di ricerca autonoma di ingaggio sul luogo essendo venuto meno quello originario, il mercenario può finire a far di tutto, lavori paramilitari o militari propriamente detti compresi, e non di rado proprio quei lavori "troppo sporchi" persino per i soldati in divisa, se non connessi addirittura con la grande illeglità tipo droga etc. E le società e le persone sono sempre le stesse in tutti i casi, come si è visto chiaramente in varie situazioni, ex-Jugoslavia e Sudamerica compresi

2) I quattro bravi giovini che dovevano farsi la casetta a colpi di mitra, non sono certo stati catturati mentre poverini sorvegliavano un negozio o facevano uscire dalla discoteca un vip. Sono stati catturati mentre si aggiravano dentro ad un gippone corazzato e armati sino ai denti, in una città che è la zona di guerra più calda del momento, con una popolazione civile martoriata atrocemente dalle truppe di occupazione. Avevano dei pass americani e uno di loro (mi pare proprio Quattrocchi ma non sono sicuro) portava una divisa americana. Cosa stessero combinando, se ricognizione armata del territorio od altro non si sa, e dubito si saprà mai, per ovvie ragioni, ma certo siamo lontanucci dal quadro della paciosa guardia giurata o del guardaspalle che questa propagnada vorrebbe dare a bere.
Non a caso, i massimi, raccapriccianti, livelli di odio espressi dalla popolazione irachena sono stati contro quei mercenari (americani stavolta) dei quali sono stati straziati persino i cadaveri, perché a questi soggetti viene imputato un livello di atrocità superiore a quello già tuttaltro che basso delle truppe di occupazione regolari.
E sempre non a caso il consiglo degli Uleima, mediatore nel rilascio di molti ostaggi DAVVERO civili, ha spiegato più volte che se questi sono stati rilasciati malgrado i loro governi non avessero accettato le richieste di ritiro delle truppe (vedi giapponesi) nel caso degli italiani il problema nasce invece dal fatto che erano mercenari armati, e da quello che stavano facendo in Iraq.

Sarebbe quasi insultante per il buonsenso altrui sottolineare queste ovvietà, se non fosse per la spudoratezza dei propagandisti di regime e la loro sciocca fiducia nell'idiozia altrui... ma naturalmente se il sig. Vespa ritiene di dare lettura in TV pure di questo ed altri articoli newswire, anche se in chiave pesantemente esecratoria, lo ringrazio per l'aiuto che dà alla controinformazione senza acccorgersene.

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