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Simone di Cirene, crocefisso al posto di Gesù
by Child of the Light Wednesday, May. 26, 2004 at 6:14 PM mail:

La biografia sconosciuta di Gesù e le conseguenze storico-sociali del mito cattolico della Crocefissione.




Premessa

Innanzitutto sgombero il campo da alcune eventuali accuse, ad esempio che quanto scriverò ha un significato anticattolico. Sarebbe facile su questo sito fare dell’anticattolicesimo, ma ultimamente mi sono riconciliato col cattolicesimo dopo una vita passata a detestarlo. Ammiro soprattutto la figura di quest’ultimo grande papa. E la mia definizione vuole avere quindi un senso anche ammonitore in proposito. Diciamo che, dal mio punto di vista che credo condivisibile – da parte almeno di chi voglia affrontare l’argomento senza pregiudizi di sorta – esistono due forme di cristianesimo, una di tipo mariano ( il Cattolicesimo e l’Ortodossia, che hanno avuto sviluppi specialmente in campo devozionale e religioso ) e l’altra di tipo magdaleniano. Quest’ultimo è legato da un lato al monachesimo egizio e particolarmente alla figura di S.Antonio, oltreché al cristianesimo copto-etiope e a quello siriaco-malabarico; dall’altro all’esoterismo cristiano alto e tardomedievale, d’origine celtico-germanica. Il cristianesimo mariano si è basto sulla figura centrale nel culto di Maria, concepita ellenisticamente e romanamente come la Vergine Immacolata alla maniera di Artemide e Diana Trivia, delle quali ha incorporato parte dei rituali antichi. Non a caso la Madre di Dio ha sostituito nei trivi e nei crocicchi le vecchie effigie della dea lunare. Ciò nonostante durante duemila anni il cattolicesimo si sia dato la briga d’estirpare tutti i precedenti culti pagani che incontrava per la via e persino le eresie interne, effettive o presunte che fossero. Nell’Europa Orientale il cristianesimo ortodosso ha svolto una funzione più elevata, direttamente collegata all’eredità greco-slavonica, conservando persino una forma esoterica di culto chiamata ‘Esicasmo’. L’Esicasmo, coltivato sul Monte Athos ( ove si praticava il Carmelitanesimo, ossia una sincresi fra il Giudaismo e il Cristianesimo ), altro non è che l’aspetto cristiano del Tantrismo. Attraverso la meditazione si fa discendere la Grazia, in altre parole lo Spirito Santo, nel corpo. L’intera ortodossiaè sempre apparsa più intellettuale che devozionale e in questo ha fatto da punto d’incontro delle tematiche mariane con quelle magdaleniane. Bisogna infatti sapere che Maddalena, la quale secondo la leggenda merovingia ( da alcuni come Baigent, Leigh, Lincoln e – per quel che conta – il sottoscritto ritenuta verità storica ) era emigrata nel sud della Francia su nave fenicia, era ritenuta dagli esoteristi cristiani medievali un’immagine della Sapienza. Alla maniera della bella amata da Salomone nel ‘Cantico dei Cantici’. Poiché colei che si dà a chi la cerca, formalmente la Prostituta, è fuor di matafora la Gnosi. Invece la verginità di Maria ha raffigurato quella ‘tabula rasa’ che fa il credente dentro la sua anima per raggiungere lo stato di comunione con Cristo. Pertanto, si può dire che storicamente la via cattolico-religiosa, sebbene abbia finito in seguito per incorporare in sé il monachesimo (1) al modo come fra i musulmani ha fatto la ‘Sunnah’ col sufismo, rappresentava quel tipo di fede adatta alle masse popolari e comunque ai profani. Insomma la continuazione neotestamentaria della ‘Torâh’ ebraica. Mentre la tradizione cristiana nazarena, direttamente connessa alla famiglia di Gesù ( per quanto si sia amalgamata nei primi secoli della nostra era col ceppo beniaminita-gerosolimitano, praticante riti cabbalistico-libertini concernenti la ‘Shekinâh’ ), ha coperto un ruolo simile per così dire a quello avuto dalla ‘Shi’iah’ nel mondo musulmano orientale (2). In altre parole un misto di essotersimo ed esoterismo, vale a dire di pratiche esteriori adatte ai profani e di pratiche interiori adatte agli eletti. Un altro paragone possibile è quello col mondo buddhista, dove lo ‘Hinayâna’ ( Piccola Via ) si è rifatto alla tradizione degli ‘Arhat’ ( Monaci ) risalente al Principe Siddharta. Al contrario il ‘Mahâyâna’ ( Grande Via’ ) ha esteso il messaggio del Buddha al di là delle plaghe himalayane. L’unica differenza è che tanto la Sunnah quanto il Mahayana hanno dato spazio meglio della controparte all’esoterismo, perciò hanno finito per surclassarla a lungo andare, nonostante non fossero collegati alla trasmissione profetica diretta. Viceversa il Cattolicesimo ha operato contro di esso, preferendo dedicarsi alla repressione della gnosi tramite molteplici concili, che hanno favorito la cristallizzazione del dogma in senso teologico. Con le conseguenze tragiche che tutti conosciamo. Vedi persecuzioni religiose medievali, messe al’indice, scomuniche varie, dalla Santa Inquisizione a… Ratzinger. I maggiori pensatori della comunità cristiana, da Eckart all’Alighieri, ne hanno subito inevitabilmente le conseguenze. E ancor oggi chi predica a favore dello scontro delle civiltà, sia l’avversario il mondo islamico ( o, come temo fra un po’, il mondo indù ), è su quella lunghezza d’onda. Le religioni sono delle consorelle e vanno rispettate tutte in egual misura, anche se come nella storia di Cenerentola una può essere o apparirci più bella delle altre.


a) Giacomo il Giusto, fratello di Gesù.

Nell’ottobre 2002 fu reso noto da parte della B.H.R. del reperimento di un sarcofago risalente al 63 d.C. e contenente l’epigrafe “Giacomo, fratello di Gesù, figlio di Giuseppe”. Giacomo, primo vescovo di gerusalemme, era stato fatto lapidare l’anno prima dall’autorità dell’epoca. Veniva definito il “Minore” per distinguerlo da un “Maggiore” omonimo mandato a morte ad opera di Erode Antippa in precedenza. La figura di Giacomo – detto anche il “Giusto” – e della Chiesa di Gerusalemme, sfociata alfine nel movimento ebionita (3), sono stati oggetto di analisi da parte di molti testi, alcuni anche canonici. Esse sono esaltate da coloro che scorgono nella Chiesa di R, nel Cattolicesimo e nella dotrina paolinauna deviazione inaccettabile rispetto alla parola primaria di Gesù. Nella prospettiva del cristianesimo primitivo è probabile che sia Giacomo sia Gesù fossero considerati due incarnazioni messianiche, ovvero l’uno un messia di tipo sacerdotale del tipo di Aronne e l’altro un messia profetico alla stregua di Mosé (4).


b) La storia ocultata del cristianesimo primitivo

Indipendentemente dall’interpretazione secondo me inadeguata menzionata in nota, si può affermare che Baigent, Leigh e Lincoln abbiano fornito nello stesso libro un quadro abbastanza chiaro degl’avvenimenti occorsi nel I sec. d.C. in Palestina. Riassumendo, si può tracciare questa linea di demarcazione.
Gesù fu preso di mira politicamente da Pilato, poiché il messaggio da lui evocato non aveva un significato esclusivamente religioso, come ci ha sempre fatto credere la Chiesa Cattolica; ma pure politico, in perfetto accordo con le tradizioni messianiche ebraiche (5). Non sto facendo del filo-sionismo mascherato, sono antisionista. Bisogna però onestamente prender atto della tematica originaria del sionismo giudaico-cristiano, che una volta non era un’eresia, bensì un ramo alternativo ed europeizzato dell’ebraismo. La forma cristianizzata del Beniaminismo (6). Pilato, è da ritenere, temeva che “l’Unto del Signore” fornisse una base dottrinale valida alle rivolte degli Zelati. Nei Vangeli canonici la figura cristica appare invece piuttosto scialba ed accomodante nei confronti degli occupanti. Non un collaborazionista, come Caifa, ma troppo estranea alle sofferenze d’Israele. Il concetto di “dare a Cesare quel che è di Cesare” è stato senza dubbio introdotto da S.Paolo e dunque costituisce un’interpolazione, essendo questa congeniale all’ellenizzazione e alla romanizzazione del messaggio originario, completamente ambientato dapprincipio nel più ristretto ambito della società palestinese. Giuda tradisce la Buona Novella, interpretandone in chiave messianico-politica il messaggio, cosa che lo porterà infine a suicidarsi per rimorso. Non a caso gli osservanti scrupolosi dell’interpretazione paolina insistono sul suicidio di Giuda. Secondo Baigent e gli altri due Giuda era però il fratellodi Gesù, anzi chiamatasi per l’esattezza Giuda Tommaso. Questo Tommaso altri non sarebbe chen l’apostolo omonimo presentato dai Sinottici come incredulo nei confronti della Resurrezione di Gesù al tempo della Pentecoste. Diversamente dalla tradizione cattolica, i Vangeli Apocrifi ( cfr. Vangelo di Tommaso ed altri testi )(7) illustrano Tommaso insieme a Giovanni, giovane cugino del Profeta, quale vero titolare della trasmissione autentica della dottrina cristiana. Più ancora di Giacomo medesimo. Perché Tommaso, ovvero Giuda Tommaso, era un gemello di Gesù (8).
Evidente che nel quadro d’avvenimenti considerato la Crocefissione non sia mai avvenuta. O meglio, allorché Gesù fu accusato dai romani e dalla sezione più collaborazionista del Sinedrio, un parente dell’accusato, Giuseppe d’arimatea, operò uno stratagemma in modo che il suo assistito uscisse di scena con una sorta di drammatica sceneggiata. Affermano i testi apocrifi e quelli gnostici che Gesù si prestò a tale macchinazione forse per adempiere alle profezie vetero-testamentarie, e che in ogni caso al posto del nazareno fu crocefisso Simone di Cirene (9). La Chiesa ha in certo senso trasformato Cristo in Simone, che certamente doveva essere tuttavia un devoto del Maestro. In definitiva si realizzò una tragica recita rituale affinché Simone parve morire agli occhi dei fedeli, tenuti a debita distanza, nei pannio di Gesù; ma il sostituto del Profeta riuscì lo stesso a cavarsela, secondo quanto prestabilito, utilizzando un espediente farmacologico conosciuto a quel tempo. Proprio quel che racconta il Corano. Come poteva Maometto conoscere la verità sulla vicenda? Ebbene, Maometto aveva seguito gl’insegnamenti dei nestoriani. Il Nestorianesimo è stato considerato un’eresia dal Cattolicesimo, ma hanno dimostrato oggi Baigent & C. che esso non meno di altre eresie, costituiva una dispersione frammentaria del Nazarenismo. Ovvero aveva raccolto il patrimonio fondamentale del Cristianesimo primigenio, un’eredità rintracciabile anche nell’Arianesimo (10), diffusosi nel Medioevo attraverso il barbo barbaro.



Note

(1) In principio il monaco, barbuto, stava al prete come il ‘guru’ ( maestro ) in India sta al ‘pandit ( ‘erudito’ ). Difatti è questo che significa il termine ‘clero’. La classe degli uomini colti. Faccio notare che anche nell’Islâm sunnita gli ‘Ulamâ’ costituivano in origine secondo Hamilton Gibb ( L’Islamismo, Bologna 1970, pp. 224-5 ) il nucleo degl’eruditi. Mentre i sufî erano i veri maestri. Il vocabolo stesso con cui designamo ancor oggi il frate, indica una fratellanza di tipo solidaristico che va oltre la semplice sacerdotalità e si richiama a quelle delle antiche confraternite.
(2) Ricordo che gli shi’iti ossequiano la discendenza diretta del Profeta, con speciale riferimento al cugino Alî.
(3) Gli ebioniti erano coloro che volevano limitare il messaggio cristico originario, distinguibile da quello evangelico più tardivo, ai giudeo-cristiani e perciò a farlo rimanere una fase interna al giudaismo. Cosa che fu loro impedita dall’insegnamento paolino.
(4) Il trio Baigent-Leigh-Lincoln parla invece ( nella “Eredità messianica” ) di ‘Messia Sacerdotale’ in riferimento a Gesù e di ‘Messia Regale’ in riferimento a Giacomo, interpretando l’espressione “Maestro di Giustizia presente nei testi di Qumrân in rapporto al “fratello del Signore”. Espressione che, pur desunta da un testo neotestamentario, si voleva far credere fino al ritrovamento dell’epigrafe in questione e persino dopo designasse un cugno di Gesù, quando invece in greco ‘adelphos’ è da intendere nella chiara accezione di ‘frater’ alla maniera latina e non in quella semitico-giudaica, coinvolgente la cuginanza. L’errore degli autori anglosassoni è quello di confondere le figure comuni dell’Inviato di Dio e del proprio Messaggero Sacerdotale con i due aspetti inferiori del ‘Re del Mondo’ ebraico, da intendere per contro in chiave esoterica.
(5) Le figure patriarcali di Mosé e Maometto non hanno svolto vicendevolmente nell’ambiente semitico aloro corrispondente una funzione esclusivamente profetica. La loro azione ha avuto un senso anche in campo storico-politico. Per Mosé non sarà stato esattamente come descritto nel film di Cecil de Mille ( mi riferisco alla seconda versione, la prima non l’ho mai vista per intero ), tuttavia è indubbio che abbia causato la liberazione degli schiavi ebraici dalla servitù egiziana. In quanto a Maometto, sebbene il Jihâd da lui proclamato sia giunto solo fino ai confini dell’Arabia, non si può negare abbia determinato uno sconquasso storico notevole. Per la verità anche il cristianesimo mariano lo ha determinato, ma siccome è pervenuto al potere nell’allora capitale del mondo, l’Urbe, non per la dottrina implicita nel messaggio cristiano. E, comunque, non ad opera del profeta medesimo. Rapportare Gesù a Mosé chiarisce invece la componente giudaica della figura cristologica.
(6) I beniaminiti erano i discendenti di Beniamino, fratello di Giuseppe. Erano stati espulsi dalla confederazione ebraica in cui vivevano e privati della loro giurisdizione in territorio gerosolimitano. Rifugiatisi in Arcadia erano risalitifino in territori barbarici, unendosi con certe tribù franche, sicambre per l’esattezza. Avrebbero dato luogo ala formazioni di popolazioni etnicamentemiste, coi capelli e la barba rossiccia, quali i Goti. Donde discendo peraltro anch’io ad essere sinceri. La leggenda merovingia insegna che l’aristocrazia di tali tribù si era poi unita con quella dei figli di Gesù, arrivati in Francia assieme alla Maddalena, ritratta non per nulla incinta in una cattedrale francese. Se non fosse stato un sacro seme non sarebbe stata scolpita a quel modo in un tempio cristiano. Non credete?
(7) Si ritiene che il Vangelo di Tommaso sia l’Evangelium più antico, secondo solamente al Vangelo ( ebraico ) di Matteo, andato irrimediabilmente perduto.
(8) L’esistenza di una doppia persona di Gesù, secondo l’interpretazione sacrale antica, compare nella pittura medievale di grandi autori quali Leonardo da Vinci, il vero uomo ritratto nella Sindone torinese.
(9) Simone, considerato giustamente o meno ( non saprei ) il padre di Saulo poi divenuto San Paolo, sarebbe così stato venerato dai cristiani al posto di Gesù. Paolo medesimo viene considerato forse non a caso il “Tredicesimo Apostolo”. Sarebbe interessante sviluppare la tesi della parentela con Simone. Se risultasse credibile che si tratta veramente del figlio di tale persona ne risulterebbe che la Chiesa Apostolica Romana ed anche la Chiesa Ortodossa non hanno osservato il culto di Gesù, bensì per trasposta persona di Simone di Cirene e in senso lato di San Paolo. Io non credo che ciò possa comunque essere considerato eretico. I vishnuiti venerano talvolta Balarâma anziché il fratello Krishna e a volte anche figure ad essi minori. Gli shivaiti addirittura non venerano alcun avatâra, poiché dichiarano che la divinità reale è senza nome né forma. Non se ne abbiano a mele i cattolici, è perfettamente lecito quel che ha fatto S.Paolo, trasformando il Cristo di carne in un Cristo spirituale divinizzato. E’ perfettamente ortodossa la Chiesa Cattolica, l’unico problema vero è la pretesa assurda dell’esclusivismo, che però Baigent & C. sbagliano a ribaltare a favore dei nazareni.
(10) Ario fu un vescovo di Costantinopoli condannato per eresia.


Link:


http://www.consapevolezza.it/notizie/ott-dic-2002/giacomo_fratello_gesu.asp
( l'ossario di Giacomo il Giusto scoperto nel 2002 )

http://digilander.libero.it/sabato/Principale1.htm
( il Tredicesimo Apostolo )

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