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Parigi: 40 organizzazioni contro Bush il 5 giugno
by da l'Unittà Friday, May. 28, 2004 at 11:39 AM mail:

europei contro

Parigi: 40 organizzazioni in piazza contro Bush
di red

Anche la Francia scenderà in piazza contro Bush: circa quaranta organizzazioni hanno lanciato un appello a manifestare la «solidarietà dei popoli contro le guerre e le occupazioni» sabato 5 giugno a Parigi, in occasione dell'arrivo dei presidenti americano e russo, George W.Bush e Vladimir Putin.

I due capi di stato -in occasione della visita in Francia per le celebrazioni del 60/o anniversario dello Sbarco alleato in Normandia- incontreranno quel giorno nella capitale francese il presidente della Repubblica, Jacques Chirac. Il coordinamento delle organizzazioni - fra le quali il Movimento per la pace, il Comitato Cecenia, G-10 Solidaires, la Lega dei diritti dell'Uomo, il Partito comunista francese, i Verdi - ha precisato che il corteo si
riunirà alle 17:30 alla Bastiglia per dirigersi verso un luogo ancora da decidere. «Nell'agire per un mondo pacifico, di giustizia e democrazia -si legge nell'appello- le nostre organizzazioni vogliono in quest'occasione rendere omaggio a tutte le vittime della barbarie hitleriana, a quelle cadute per liberare l'Europa e il mondo dal razzismo e dal fascismo. Non accettiamo che la loro memoria venga utilizzata per legittimare le logiche
imperialiste che imperversano nel Medio Oriente e nel Caucaso».

Nel nostro paese intanto, continua l'organizzazione delle iniziative pacifiste in occasione della visita di Bush a Roma il 4 giugno, e continua anche la discussione politica sull'opportunità o meno di partecipare a tali iniziative.

Alla manifestazione, tra i partiti politici, ci saranno solo Prc, Pdci e Verdi. Gli altri partiti del centro-sinistra, Ds in testa, invece, esprimono una certa cautela. Posizione, quest'ultima, anche del Sindaco di Roma, Walter Veltroni: «C'è un capo di Stato che viene in Italia e che deve essere accolto come tale e mi auguro che tutte le forme di dissenso siano espresse in modo civile, senza alcuna forma di intolleranza o violenza. Non si può sostenere la pace se non con la pace e mi auguro che sia una giornata in cui si dia prova di senso di responsabilità. Penso che esporre le bandiere arcobaleno sia una buona idea, lo ha detto Romano Prodi ma anche altri». E aggiunge: «Comunque, Se avessi l’invito a incontrare Bush ci andrei per rispetto istituzionale: sono il sindaco di tutti i romani».

Sì al corteo, ma no ai cappucci. Questa la posizione di Legambiente: «Scenderemo in piazza perchè rifiutiamo la guerra preventiva, perchè chiediamo la fine dell'occupazione dell'Iraq e il ritiro immediato delle nostre truppe. E soprattutto perchè i valori della libertà e della lotta contro l'oppressione, così centrali nella ricorrenza del 60mo anniversario della liberazione di Roma, sono i valori fondanti dell'Europa - ha spiegato Maurizio Gubbiotti - Le numerose polemiche di questi giorni e le varie strumentalizzazioni non devono ostacolare la riuscita della protesta. Non dobbiamo dimenticare l'oggetto della contestazione: non sono l'America nè il suo popolo ad avere voluto questa guerra, ma l'amministrazione Bush. Giudichiamo però inopportuni metodi e azioni di lotta che si prestano ad ambiguità e strumentalizzazioni, come la scelta di alcuni di presentarsi incappucciati per ricordare i torturati di Abu Graib».

L’organizzazione della manifestazione, intanto, va avanti. «A partire dal 31 maggio prossimo e per i giorni a venire- ha annunciato il segretario romano del Pdci, Alessio D'Amato - e sino all'arrivo in Italia del presidente Usa, George W. Bush, i Comunisti italiani sorvoleranno i cieli della capitale con un aereo munito di striscione con l'arcobaleno della pace e la scritta 'Bush, no grazie!»'. Il primo giugno, inoltre, il presidente del Pdci, Armando Cossutta, alle ore 12 inaugurerà il presidio che la Federazione romana Pdci terrà in Largo Argentina nei tre giorni a seguire, presidio che nel pomeriggio del 3 giugno vedrà la presenza del segretario, Oliviero Diliberto. «Questa forma di protesta - aggiunge D'Amato - serve a testimoniare l'avversità di Roma contro colui che ha determinato la guerra in Iraq. Questa è una protesta civile, pacifica, a viso aperto: non ci nascondiamo dietro alcun cappuccio. Roma, merita di più; Roma è capitale di pace; Roma dice, a testa alta, il suo no a Bush. Dal 31 in poi noi
sorvoleremo i cieli della capitale, sperando che non ci buttino giù».

L’autorizzazione del governo alle iniziative pacifiste è stata sollecitata oggi particolarmente da Prc e Verdi. «Il quattro giugno a Roma non ci sarà solo la manifestazione del pomeriggio, ma saranno organizzate una marea di iniziative simboliche e teatrali contro la guerra», ha chiesto Graziella Mascia del Prc, durante un’interpellanza di Rifondazione al sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, sollecitando il governo «a decidere al più presto sull'autorizzazione delle iniziative del movimento pacifista, nell'interesse di tutti; altrimenti si prende la piega dell'intralcio politico alle manifestazioni, cui tutti dicono di opporsi». Il Prc ha chiesto chiarimenti sull’esistenza di forme di condizionamento del piano per garantire l’ordine pubblico da parte di strutture di sicurezza degli Usa. Mantovano ha smentito tali interferenze, ammettendo però che ci sarà «un doveroso raccordo con la struttura dedicata alla protezione individuale del presidente Usa, cioè con l'agenzia federale americana denominata secret service, il servizio di scorta personale dello stesso presidente».

«Piena libertà di manifestazione, massimo rigore contro provocatori e violenti»: queste le richieste che il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio rivolge in un'interrogazione al ministro Giuseppe Pisanu affinché «siano garantiti ai verdi e ai pacifisti italiani gli stessi diritti dei verdi e pacifisti americani che manifestano liberamente di fronte alla Casa Bianca».

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