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[inchiesta-g8] un film per il pm
by imc italia Wednesday, Jun. 09, 2004 at 12:03 AM mail:

a proposito dei 3 dvd del teste Corda

Il processo contro 25 manifestanti del G8 che si sta svolgendo nell'aula bunker del tribunale di Genova è il primo processo in italia che vede un utilizzo massiccio ed esclusivo di un montaggio video nella formazione delle prove: non i filmati originali nella loro interezza, bensi' un estratto in cui si è scelto cosa mostrare e cosa *non* mostrare.
L'accusa ha infatti estrapolato da centinaia di ore di filmati un "sunto" di tre ore, lo ha condito con didascalie a mo' di sottotitoli e intende usarlo come prova a carico dei manifestanti. Tre dvd di circa un'ora ciascuno vorrebbero condensare centinaia di ore di filmati ed estrarne il succo.
Per fare questa operazione, la pubblica accusa si è avvalsa di un consulente - un vigile urbano genovese di nome Corda - al quale ha fornito come basi di partenza ben 240 ore di "girato" (materiale non lavorato). Insieme ad una "scaletta" che conteneva i luoghi, i momenti e le situazioni che dovevano essere raccontate dal montaggio finale.
Ma un montaggio è sempre un'opera di "ingegno": si sceglie cosa mostrare, si taglia quello che "non serve". nel caso che ci interessa, grazie all'opera di Corda - montata su canovaccio della Procura - la storia di genova viene riscritta ancora una volta. nel filmato viene compresso lo spazio cronologico e fisico del luglio 2001, mentre titoli suggestivi introducono gia' in queste "prove" alcuni elementi di requisitoria del PM, inquinandole in modo irrimediabile. E' come costruire un guscio interpretativo che contiene le "prove", prima che le stesse prove siano state prese in esame.
Un'operazione sfacciatamente politica: se, come ci insegna la storia del cinema, il montaggio è una scelta artistico/politica, allora un montaggio presentato come prova è una scelta politico-giudiziaria che peserà come un macigno sugli esiti processuali.
I fatti del 20 e 21 Luglio 2001 possono essere valutati solo se si considerano quelle giornate nella loro interezza. Mostrare esclusivamente la reazione dei manifestanti a cariche selvagge, proterve e illegali, su cui si preferisce sorvolare, significa essersi già formati una visione dei fatti.
E' legittimo che il PM abbia una visione dei fatti, quello che non è legittimo è chiamare questa visione *prova* e su questa *prova* magari chiedere condanne per 25 persone - in un meccanismo totalmente autoreferenziale.
Se la corte accoglierà le richieste del PM, avremo il primo processo della storia giudiziaria italiana in cui la prova principale e' un film montato su istruzioni-sceneggiatura dello stesso PM.


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