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LA CIVILTÀ DEI PADRONI
by Cattivik Friday, Jun. 11, 2004 at 3:37 PM mail:

LA CIVILTÀ DEI PADRONI

LA CIVILTÀ DEI PADRONI

Le armi di sterminio di massa di Saddam non sono mai state trovate. Ai padroni occidentali: americani,
inglesi e italiani, non restava che giustificare la legittimità morale della guerra all’Iraq sulla base della
ferocia del regime di Saddam, le fosse comuni dei dissidenti, le torture nel famigerato carcere di Abu
Ghraib, alla periferia di Bagdad. Ora i padroni sono completamente smascherati. Hanno fatto la guerra
all’Iraq per impossessarsi del petrolio. Sono i padroni occidentali i maggiori possessori di armi di sterminio
di massa (l’esercito dei padroni italiani le usò al tempo della conquista della Libia). La ferocia
degli occupanti, americani, inglesi e italiani, contro la popolazione civile ha superato di gran lunga la
ferocia di Saddam. Prima i bombardamenti con migliaia di morti tra i civili e la distruzione delle infrastrutture
dell’Iraq. Poi la rappresaglia contro Falluja con oltre mille morti tra donne, vecchi e bambini.
Ora esplode la verità sulle torture. Gli eserciti occupanti torturavano fino alla morte i poveri disgraziati
che capitavano nelle loro mani. La stessa Croce Rossa ammette stupidamente di aver informato i governi
delle forze di occupazione delle torture. I governi dei padroni USA, inglesi e italiani sapevano perché
sono loro che hanno ordinato le torture. La Croce Rossa doveva denunciare pubblicamente le torture. Il
criminale Bush e i suoi complici si scusano e dichiarano che sarà fatta piena luce. Berlusconi è dispiaciuto,
ma continua a ripetere che i soldati italiani resteranno in Iraq.
I suoi militari e gli agenti in borghese al seguito si “limitarono solo” a rastrellare e consegnare nelle
mani dei torturatori i prigionieri, ma continua a ripetere che i soldati italiani resteranno in Iraq. Gli
imbecilli della sinistra borghese, come Fassino e Rutelli, ci hanno messo più di un anno per chiedere il
ritiro dei militari, senza troppa convinzione.
Cosa ci hanno fatto ingoiare. La tortura elevata a sistema nell’esercito del paese che si dice più democratico
del mondo, un’aggressione ad un paese sovrano per rubargli il petrolio, un’aggressione ad opera
di un’alleanza di paesi che si dicono civili. Ci hanno fatto ingoiare la trasformazione di combattenti per
la libertà del loro paese in banditi, terroristi…, un capo di governo come Berlusconi, questo sì, dittatorello
in patria e trasformato all’estero in un paladino della libertà degli iracheni. Hanno scambiato una
festa nuziale per un covo di ribelli ammazzando tutti, donne e bambini.
Si paga il prezzo di aver dovuto cancellare dal cervello alcuni termini chiarificatori e dobbiamo ringraziare
la sinistra che di autocritica in autocritica ha convinto tanti a sbarazzarsene. Sono stati messi al
bando la critica al capitalismo come tale, l’esistenza di operai e borghesi come classi in lotta, popoli
oppressi e imperialismo come capitalismo maturo, si è accettato di parlare di guerra senza aggettivi, di
pace senza classi, si è finito così ad invocare la pace unendo gli uomini buoni mentre i cattivi bombardano
le città, invocare il rispetto della dignità umana mentre al ribelle attaccano la corrente alle dita per
convincerlo a collaborare.
Tutto sarebbe finito in niente: i buoni a posto con la loro coscienza per essere inorriditi di fronte a tante
violazioni della costituzione, della convenzione di Ginevra; i cattivi a sostenere che era stato tutto necessario
per la sicurezza di questo bel mondo borghese … Tutto sarebbe finito in niente se ... se i ribelli
iracheni non avessero resistito per oltre un anno con accanimento, organizzato una resistenza che nemmeno
la tortura ha piegato, ... se non avessero risposto colpo su colpo ad un esercito invasore di oltre
centocinquanta mila uomini, ben attrezzati e con la pancia piena. La resistenza irachena ci costringe a
vedere l’inconsistenza delle chiacchiere pacifiste, ci costringe a prendere in considerazione il fatto che
sono i padroni i nemici veri e che come tali vanno affrontati. Gli iracheni che combattono da Falluja a
Nassirija hanno già fatto tanto per noi, per gli stessi operai americani. Grazie a loro Bush e i suoi amici
si individuano per quello che sono: dei padroni o rappresentanti dei padroni che per i loro profitti sono
disposti a tutto, dalle torture ai massacri. Pensare che ci voglia una rivoluzione per buttarli giù non è poi
così difficile.

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