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[ urgenteGuadalajara]: cronaca dei fatti 28m-7g
by garabombo&bossa Saturday, Jun. 12, 2004 at 11:32 AM mail:

da http://guadalajara.mediosindependientes.org/

Cronaca dei fatti precedenti alla marcia del 28 maggio e poi fino al 7 luglio.

Dei 11 detenuti:
33 sono stati liberati durante l'alba del 29 maggio, per la maggior parte persone di Guadalajara.

10 sono stati liberati nel pomeriggio dello stesso giorno.

8 stranieri sono stati portati all'Instituto Nacional de Migración di Iztapalapa nella capitale. Tutti sono già stati rimpatriati.

49 sono stati trattenuti con l'accusa di insurrezione, attentati contro infrastrutture per la comunicazione, resistenza alla Legge e all'arrwsto, vandalismo, lesioni
e danni alla proprietà privata e furto aggravato. 4 di questi sono minorenni e si trovano sotto l'autorità della "polizia tutelare". A tutti i maggiorenni è stato ratificata una situazione formale di arresto, e 12 di questi non hanno
la possibilità di pagare la cauzione per il reato di furto aggravato, che viene considerato un reato grave.

CRONACA DEI FATTI

Giovedi 27:
Il giorno prima della manifestazione, unità antisommossa della SSP (Secretaría de Seguridad Pública dello Stato di Jalisco) circondano gruppi di giovani accampati nel parco contiguo alla Plaza Juarez; la situazione rimane tale
dalle 6 del pomeriggio alle 3 della mattina dopo.
In questo lasso di tempo non è stato permesso ai gruppi organizzati di parlare con le autorità. E' stata cercata una soluzione attraverso il dialogo ma le autorità non sono state disposte ad interloquire fino a notte inoltrata.

L'accaduto ha destato una certa sorpresa visto che il presidente del municipio di Guadalajara, Emilio Gonzalez Marquez, aveva offerto alle organizzazioni che
avrebbero manifestato tutte le garanzie e i servizi necessari per l'accampamento.

Venerdi28:
Poche ore prima della manifestazione sono state avvistate delle camionette senza targa da cui sono scese personaggi in abiti civili con delle radio in mano.
La marcia di 4mila persone è partita dal centro di Guadalajara, e quasi subito circa 150 poliziotti dell'antisommossa hanno costituito un blocco al percorso
del corteo con delle transenne all'altezza di Lope de Vega y Calderón de la Barca. Ricordiamo che questo corteo era stato indetto unitariamente da una serie di organizzazioni sociali e ha visto la partecipazione di sindacati, partiti politici, gruppi anarchici, musicisti, artisti e semplici cittadini.
Era stato preso un accordo per cui al termine del corteo il leader dei cocaleros boliviani Evo Morales avrebbe letto un documento redatto da tutti i partecipanti alle attività alternative e in opposizioni alla CUmbre.
Fino all'incrocio tra Alcalde e 16 de Septiembre la manifestazione è proseguita tranquilla e festosa per il suo percorso. Ad un certo punto una serie di persone sconosciute ai partecipanti al corteo incappucciati e con un
bastone in mano si sono dirette verso le transenne della polizia cominciando gli scontri. Dunque il corteo decide di svoltare a destra verso il tempio Aranzazu e di formare un cordone per difendere il resto dei manifestanti; anche all'arrivo dello spezzone anarcolibertario si forma un secondo cordone "protettivo" mantre il corteo ormai ha cambiato percorso e prova ad avanzare
in direzione del tempio Aranzazu.
Dietro gli ultimi gruppi di manifestanti si forma un secondo blocco di poliziotti con transenne e equipaggiamento antisommossa; di li a poco i due gruppi di agenti della polizia si stringono, chiudendo in mezzo una parte
consistente dei manifestanti. Proprio dal blocco posteriore arrivano i primi gas orticanti e poi diversi lacrimogeni sul corteo che si spezza e con molta confusione corre verso il tempio di Aranzazu.
La manifestazione dunque è stata dispersa ma il peggio è avvenuta poche ore dopo la fine della stessa. Retate organizzate per le strade del centro di Guadalajara che sono durate fino all'una della mattina. Anche gente che
camminava o perchè aveva un aspetto "sospetto" o vestita in un "certo modo" è stata bloccata e portata via, alcuni presi fin dentro i negozi, molti sono stati picchiati prima di essere portati via.
-Una volta fermati sono stati trasferiti alla Secretaría de Seguridad Pública de Jalisco (lo stato di Guadalajara) dove sono stati divisi per gruppi secondo la loro provenienza. Le donne sono state spogliate e hanno dovuto rimanere in ginocchio per ore. Gli uomini invece a faccia i ngiù e con le mani sulla nuca.
Ad alcun* sono state mostrate delle fotografie e gli è stato chiesto di identificare delle persone, altr* sono stati osservati attentamente e comparati con delle persone ritratte in altre foto che ritraevano secondo una
stessa scritta i "capetti" di diversi gruppi. A chi provava a rilassarsi dormendo qualche ora non è stato permesso chiudere occhio grazie ai calcioni che gli sono stati rifilati. Al momento dell'arresto una serie di procedure
non sono state affatto rispettate: non sono comparsi davanti al giudice, non hanno potuto realizzare alcuna telefonata e nemmeno nominare un avvocato difensore.
Tutte e tutti sono stati costretti a firmare sotto tortura (psicologica e/o fisica) una dichiarazione che certificava i loro reati di "rivolta, furto, danni alla proprietà altrui" e chi ha resistito è stato torturato.

Sabato29:
-Alle 3 del mattino sono stati liberati i primi arrestai, tutti di Guadalajara, che si trovavano nel palazzo della Secretaría de Seguridad Pública.
-Alle 3 del pomeriggio invece hanno cominciato a trasferire chi ha avuto ratificato l'arresto, prima alla sede centrale della Procura Generale dello stato di Jalisco (PGJ) e poi alla sede periferica nella zona industriale.
-Tra questo gruppo di persone una ragazza portava un camice e la testa completamente bendata.
-Nella stessa giornata di sabato altre 10 persone sono state liberate; la lista delle persone fermate e trattenute non è ancora stata resa pubblica dalla PGJ
-Agli 8 cittadini stranieri (4 spagnoli, una canadese, una australiana, un italiano e uno statunitense) che sono stati arrestati sono stati trattenuti nella SSP, mai letti i loro diritti, sono rimasti all'oscuro delle accuse a
loro carico; sono state vittime di minacce, intimidazioni, hanno sofferto la fame la sete e sono stati oggetto di sfottò da aprte degli agenti presenti.
Nella notte di sabato sono stati trasportati alla Stazione Migratoria di Iztapala a Città del Messico. La canadese e lo statunitense sono passati per l'ospedale a Guadalajara visto che erano feriti.

Domenica 30:
-Alle due di pomeriggio il resto dei giovani viene trasportato negli uffici
della Procuraduría General de Jalisco (PGJ). Fino a questo momento le uniche persone che hanno potuto vedere i fermati sono stati dei rappresentanti della Commissione Statale dei Diritti Umani di Jalisco; permesso negato perfino ad
alcuni avvocati difensori.
-Due ore dopo ad alcuni genitori è stato permesso di vedere i fermati.Quelli che hanno potuto incontrarli hanno raccontato di aver raccolto testimonianze di torture compiute ai danni dei figli, dichiarazioni firmate
sotto minaccia e privazione prolungata di acqua e cibo.
-Anche gli avvocati della Asociación Nacional de Abogados Democráticos, che si erano resi disponibili alla difesa, non hanno potuto contattare gli arrestati.
-Gli stranieri hanni rifiutato la difesa offerta dal Centro de Derechos Miguel Agustín Pro Juárez, visto che questa possibilità avrebbe scaturito, secondo il commento di persone presenti, una "punizione" di almeno 3-8 mesi di
carcere. Atterriti dal permanere tanto tempo in un carcere messicano hanno forzatamente rifiutato l'offerta di difesa.
-Alle sette di questo giorno si viene a sapere che l'arrestata che portava un camice da ospedale e una benda su tutta la teata è Liliana Galavíz López, di cui sconosciamo le condizioni fisiche e che permane rinchiusa nel Ministerio
Publico senza attenzioni mediche.

Lunedi 31:
Alle 10,30 del mattino si riesce ad ottenere l'annullamento del regime di isolamento per 6 dei fermati che formano parte del collettivo di Indymedia; tuttavia voci ufficiali provenienti dalla Settima Procura annunciano l'impossibilità di applicare il provvedimento visto che la presenza delle
persone in questione in qualche centro di detenzione non è riscontrata durante tutto il giorno.
-Alle 15,00 circa vengono tutti portati al penal del Puente Grande e messi a disposizione di un giudice; forniscono tutti le loro dichiarazioni finalmente alla presenza degli "Avvocati Democratici", in cui smentiscono le
dichiarazioni precedentemente confermate visto che erano state ottenute sotto tortura e senza nemmeno conoscerle del tutto. Vengono così tutti trasferiti in una zona del Puente Grande di massima sicurezza, zona solitamente riservata ai detenuti "pericolosi" o a quelli in pericolo di vita viste le minacce subite in altre zone del carcere.
-Agli straniere viene confermata la possibilità di rimanere in carcere dai 3 agli 8 mesi in caso avessero accettato difesa giuridica.
-Nella notte vengono stabilite le cauzioni: 25mila pesos per quelli di Guadalajara e 50mila pesos per chi venisse da fuori lo stato di Jalisco. Chi è sotto giudizio per "danneggiamenti" dovrebbe pagare tra i 137mila e i 247mila
pesos. Chi viene accusato di furto non riesce a racimolare le cifre di cui sopra.

Martedi 1 giugno:
-Avvocati della Commissione Nazionale per i Diritti Umani hanno avuto la possibilità di incontrarsi con gli stranieri; questo incontro sembra aver accelerato le attività delle autorità migratorie. Alle 4,30 sono stati portati
all'aeroporto: lo statunitense e l'italiano in quel momento sono stati rimpatriati. Agli spagnoli è stato confermato poi un viaggio in compagnie commerciali.
-Alle 3,00 del pomeriggio si è riusciti a incontrare Liliana Galaviz nell'ospedale: il referto medico parla di "trauma craneoencefalico lieve" e dovrebber cavarsela in pochi giorni. Fino a questo momento nessuno le aveva
riferito dsi essere a disposizione del giudice e che aveva diritto a designare un avvocato.

MERCOLEDI 2 giugno:

- Circa 30 ragazzi presidiano il palazzo di governo. Due di loro vengonob arrestati dalla polizia municipale per aver attaccato due cartelli. Li
portano al palazzo municipale. Gli altri cercano di liberarli, forzano la
porta e riescono a tirarli fuori. Si ritirano verso la plaza de Armas. I poliziotti chiedono rinforzi, arrivano 2 pattuglie e arrestano 8 persone,
che vengono liberate circa 4 ore dopo. Uno di loro è stato violentemente colpito al viso e al torace.

- In seguito alle detenzioni, una pattuglia si apposta fuori dal Centro Media con il lampeggiante acceso e vari poliziotti chiedevano a tutti dove si dirigessero. I ragazzi che erano all'interno del centro non hanno potuto
uscire per varie ore (vedi allegato 2).

- La Commissione Permanente del Congresso dell'Unione, all'unanimità, si è pronunciata perchè il governo dello stato di Jalisco individui le responsabilità e ordini l'immediata libertà delle e dei detenuti relazionati
con le manifestazioni dello scorso 28 maggio. Si esorta il governatore di Jalisco, Francisco Javier Ramírez Acuña a:

1) presentare un chiarimento puntuale dei fatti e definire le responsabilità per poter agire sia penalmente che amministrativamente, per sanzionare i
responsabili intellettuali e materiali che dal governo statale avrebbero ordinato questa repressione indiscriminata

2) dare a conoscere la lista completa dei/delle detenut*, sia messican* che stranier*

3) procedere all'immediata liberazione di quant* sono stat* illegalmente e ingiustificatamente detenut*, desistendo dal proseguimento dell'azione legale

GIOVEDÌ 3 giugno:

- Avvocati della ANAD, incaricati del caso dei/delle detenut*, si riuniranno con Leobardo Treviño e otto pubblici ministeri, sottodirettore degli affari interni del governo federale, per controllare i casi e negoziare in linea di
principio la caduta delle accuse per furto che vengono imputate a 16 degli accusati dal governo dello stato.

Come hanno avuto inizio le discussioni, Leobardo Treviño ha puntualizzato che gli avvocati potevano controllare gli atti, ma che non si può modificare niente dato che le verificazioni e dichiarazioni sono state raccolte
correttamente, che i pubblici ministeri hanno agito impeccabilmente e che la polizia si è comportata generosamente.

VENERDÌ 4 giugno:

- Vengono chiamate mobilitazioni ai consolati messicani in differenti parti del mondo. A Guadalajara si realizza una marcia pacifica, durante la quale i/le manifestant* si difendono dalle infiltrazioni con lacci attorno ai
blocchi. Si rileva la presenza di molte persone non appartenenti a nessun media scattando foto ai volti di alcun* manifestant*.

· Il Centro Media viene chiuso per "motivi di sicurezza".

· 10 detenuti nel carcere di Puente Grande iniziano uno sciopero della fame.

SABATO 5 giugno

- 4 detenuti vengono avvisati di incarcerazione.

DOMENICA 6 giugno

- Per varie ore non è possibile collegarsi alla pagina di Indymedia Guadalajara, per un "guasto" e "caduta" del server che ospita il sito.

LUNEDÌ 7 giugno

- I 41 fermati restanti vengono tratti agli arresti. Per 12 di loro non ci sono prove per accusarli di furto aggravato, considerato un reato grave.

























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