Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2004/06/571235.php Stampa i commenti.

contro la democrazia proletaria crescono le lobby
by filadelfo anzalone Tuesday, Jun. 15, 2004 at 6:50 PM mail:

In politica ‘’lasciar fare’’il cosidetto ‘’passo indietro di D’alema’’cifra liberale.Per una societa’ libero scambista ove tutto sia merce e siano mercificabili tutti i rapporti.


Contro la democrazia proletaria crescono le lobby.

In politica ‘’lasciar fare’’il cosidetto ‘’passo indietro di D’alema’’cifra liberale.Per una societa’ libero scambista ove tutto sia merce e siano mercificabili tutti i rapporti. Il denaro grande equivalente. Nello specifico…Le ideologie, il campo delle ideologie del sovvertimento sociale liberista contro l’uomo, ed i diritti umani di cosa si ammantano? Quali fortune personali? Che i molti i tutti non hanno. Battono la politica la cornice stessa della socialita’ dando voce all’individualismo di alcuni. Quali forme di estremismo, dannose? In questo specifico, storico sociale. Dovremmo parlare di idiomi? Rifiuto cio’. Partendo dalla nave comune, in burrasca, l’affondamento della cosa comune. Non del ‘’sogno’’ma della base di produzione e scambio la sua forma in crisi, la base economica in grave malattia.

L’italia e’ un paese in declino. Le scelte di politica industriale degli ultimi trenta anni hanno lasciato un segno indelebile. Venduta casa le stanze sono occupate da altri, forse l'edificio-paese e' stato abbattuto. Il declino della nazione in alto dipende dal cosidetto modello italiano basato e conformato sulla piccola e media impresa. In basso questo vuol dire lavoro interinale, a chiamata, per progetto. Capestro, al collo dei nuovi e vecchi lavoratori, che o perdono diritti o questi diritti non li avranno mai piu’ entrando nel mondo del lavoro dalla porta di servizio, mai piu’ dalla porta principale, i giovani saranno in perpetuo lavoratori in nero, del sommerso. Dire questo vuol dire dare una ricetta per il capitale, spetta ad un presidente di confindustria? Una visione cosi’ parziale e quindi di parte l’ha la classe politica, l’unico sindacato, quello degli industriali. Non ha visione d’insieme, non porta interessi generali, ma incondizionatamente l’interesse del capitale sul lavoro. Chi sta dalla parte del lavoro sostiene il suo no a queste ricette per civilta’.Il maggior sindacato italiano si scosta dalla linea del partito della sinistra, una rottura storica. Il sindacato scendera’ in politica? Intanto lo criminalizzano. . Un oltransismo sui diritti del lavoro e’giusto. Come e’ stato sconfitto il referendum per l’estensione dell’articolo 18? Da un errore cosi’ grande degli italiani da questa occasione storica d’invertire la rotta. Fattane una colpa bisogna fare ragionamenti in comune… Se non si avra’ l’intelligenza di capire ed invertire la rotta anche operando delle fusioni, ingrandendo le aziende, mai il lavoro avra' come un tempo carattere duraturo, che rechera’ garanzie, sicurezza. Questa intelligenza e’ implicita’ nelle lotte dei lavoratori, esse difendendo il lavoro tutelano la ricchezza nazionale, il modello Italia va corretto, comprendendo le ragioni del lavoro, gli sbagli, gli autogol del capitale. Questo processo detto di modernizzazione deve essere arrestato a cominciare dalle mentalita’ ed aspettative, sbagliate dei rassegnati cittadini, rassegnati allo status quo, rassegnati alle idee dominanti, che in materia di ‘’tutto’’proclamano dicktat, questo e’ il mondo attuale, non andare contro di esso. La trasformazione sociale ? Morali da pessimi padri di famiglia nel non vedere il futuro, non aspettando guai. Essi arrivano. Futuro? togliendolo, in questa liberta’ senza apprensione. I mali distribuiti fra cittadini e classe politica: Non pagare le tasse, liberta’ di tagliare i servizi, la scuola, nell’assicurarsi la sanita’ privata non lasciano nulla questi atti sono distruzione sociale. Previdenti egoisticamente. Il welfare era prodotto nel mondo diviso in blocchi (est-ovest) prodotto delle lotte sociali interne, coperte dal grande numero dei lavoratori nel ciclo dell’automobile sindacalizzati. Cio’ ha esteso diritti, forze contrapposte:dentro e fuori. Fuori cioe’nel campo socialista che in occidente di riflesso ha reso forti i sindacati proteggendoci dalle scelte imprenditoriali, tutto cio’ deve diventare di nuovo attuale con una parola’’grande’’-politica. Fino ad ora per virtu’ della stessa grande parola, danni sui lavoratori ma non c’e’ altro ‘’asilo’’che la politica per persone pacifiche. La politica, il dialogo, la rappresentanza, tuttavia. Noi (!)comunisti vogliamo una politica che nasca dalle forze produttive e le renda rappresentanti. Senza la mediazione cioe’ senza la zooologia della classe politica borghese. Le forze economiche del lavoro, denunciano che le cose ‘’pubbliche’’sono state dismesse. Le industrie, pubbliche o private, liquidate da Prodi o dal mercato. Membra per un branco famelico…il paese. Le mentalita’ non accurate, che disdegnano il mettersi in procinto di fare qualcosa con gli altri per un bene comunitario mandano allo scatafascio. E’ la deregulation. Loro senza l’insensata improvvisazione, non stanno bene, figlio dello sbaglio delle classi dirigenti ed imprenditoriali si boicotta il servizio pubblico. Il mio ragionamento da ‘’ben pensanti’’del tempo addietro ha nuova realta’, nel vandalismo neoliberista, che per mentalita’ associa allo stato la parola ‘’furto’’questa eversione che attacca lo stato e’ liberale.Indebolisce le fasce sociali non garantite, spingendole alla rovina. E’ una incessante ‘’lotta di classe’’ha forma nuova. Assidua toglie il futuro incidendo sulla ‘’riproduzione sociale’’per garantire privilegi, togliendo diritti.L’istruzione, il lavoro poi. Non capiranno, la loro parte piu’ privata ‘’messa in vendita’’non sara comperata. Affari loro in ultimo mi riferisco a chi si sente per un estremizzazione cosi’ libero anarchico a suo dire da non volere garanzie, non versando i soldi per la pensione, non proteggendosi. Che avventura?

‘’Il socialismo nasce dalla rovina del capitalismo, il comunismo viene anticipato nel capitalismo.’’ Tony Negri. Questo livello di elaborazione forse ‘’molto alto’’sara’ una guida per un ragionamento. In K.Marx il socialismo era la condizione (concentrazione statale dei mezzi di produzione) per il passaggio alla societa’ comunista. Il comunismo e l’estinzione dello stato. Mai realizzata. .(Fu creato uno stato piu’ forte-Kelsen-‘’teoria bolscevica dello stato’’.)
O riorganizzazione dei ‘’segmenti produttivi’’.Per un ragionamento l’autore che ho citato (Negri) postula che il passaggio alla societa’ comunista si dia senza mediazione/fase di passaggio. Senza mettermi a paragone con il celebre filosofo. Insisto sull’urgenza di elementi di socialismo, subito.

Fare scuola di questo passaggio.

La fabbrica taylor-fordista, basata sulla razionalita’ assoluta, sulla linearita’ dei tempi della produzione, tempi altrettanto divisibili, in fasi, e’ stato modello che produceva a monte crisi da sovraproduzione a valle conflitto strutturale che portava al partito di massa al sindacato di classe. Qui finiva la pretesa della razionalita’ ‘’olimpica’’(Simon) un'altra razionalita’si doveva incontrare, lo sciopero, perfino il sabotaggio.A margine un osservazione se la mentalita che Gramsci connota come ‘’americanismo’’.Lavorare finche’ vecchi decrepiti. Manchi al nostro paese detta mentalita’ e’ radice per dire che il capitalista sia ‘’astemio’’non goda del suo prodotto, investa in ‘’capitali addizionali’’quindi compri altre materie prima assuma altri lavoratori. Il capitale tende sempre piu’ ad ingrandirsi. Che sia al servizio della collettivita’ (il celebre scritto di Weber) i comunisti lo respingono. Io sicuramente! Il capitalista sia la sua una sorta di ‘’ascesi’’nei termini di un autore:Weber. Questo capitalismo allora l’Italia paese cattolico e non protestante, non l’ha conosciuto se non nei burocrati: Valletta, Cuccia. I capitalisti: Gianni Agnelli… per esempio era tutto sport e battute di spirito …Una montatura atletica verrebbe facile ma la battuta e’ stonata.

L’operaio sociale sottolineato da Alfred Sonrethel.

Nel capitale di Marx gli operai che producono il ‘’valore necessario’’che cioe’ hanno erogato lavoro a sufficienza per ammortare il costo del capitale fisso: macchine e materie prime; in quel valore che gia’ non e’ denaro hanno in potenza la fabbrica. Che riscatto. Lo studioso citato:Alfred Sonrethel, nel libro celebre: ‘’lavoro manuale e lavoro intellettuale’’mette a fuoco un punto di Marx, ma poi e’ Marx, a dirlo l’autore rilancia in modo forte l’analisi fino a dare un nome a questa analisi: ‘’Operaio sociale’’. Analisi vera quella di Marx, Sonrethel la verifica. E’ esistita nella storia del 900 questa figura ‘’L’operaio sociale’’ che chiama a discordia dei rapporti giuridici borghesi, dentro la fabbrica il fatto che gli operai anticipino con il lavoro la ricchezza che verra’ fuori da quel lavoro. Questo: l’operaio sociale prima non c’era e’ il prodotto dell’intensa cooperazione della fabbrica capitalistica.Ancora si puo dire…’’la contraddizione fra la forma privata dei mezzi di produzione e la forma sociale del lavoro.’’Nasce e muore questo operaio sociale? Che mette in comune la sua forza lavoro di individuo. Verra’ Taylor, prendera’ i tempi, misurera’ i movimenti, individuali dei lavoratori creera’ qualifiche, categorie. Ma..Oggi il modello a rete sul territorio, le imprese, che figura in essere hanno dentro? C’e’ attualita’ c’e’ annodamento tra le figure del lavoro? Serve una loro ridimensione. Ingigantiamo il particolare. Senza gli effetti:il consumismo. Le cause stesse della valorizzazione capitalista, il profitto, e’ dato dal lavoro.Ma in che forme si fa’ soggetto molare il lavoro oggi? Pensare cio’. Urgentemente

Cosa ce ne facciamo di Maslov?

La cosidetta:’’ teoria dei bisogni’’ che uno psicologo conio’, davanti a senza casa che scrivono libri, mette in disordine, e’ il mercato che crea nuovi desideri toglie razionalita’ pone modelli inraggiungibili, cio’ si dice, si sa’. I bisogni? Nascono da un confronto sociale nascono e si patiscono inevasi, in societa’ dal confronto fra le clasi. Le altrattento diverse prese dalla ricchezz prodotta dal ‘’lavoro sociale’’. Il potere dei salari non riproduce i bisogni minimamente necessari. Si lavora per meno di quello che serve al mero sostentamento.

I bisogni che siano cosi’ lineari, e per stadi i bisogni avvertiti, con impellenza urgenza. Il capitalismo si e’ ammodernato? Il capitalismo vuol dire lavoro alienato. Ma cos’e’ il lavoro alienato? Dai manoscritti del 44 di Marx: L’alienazione:1) Estraneita’ a se’ stessi.2) Estraneita’ alla propria specie.3) Estraneita’ al proprio prodotto. Il lavoro stesso,’’grandezza che ci sovrasta’’questa analisi valida per oggi serve! Un bisogno nasce dal legare il lavoro ad un qualche tipo di soddisfazione . Non possono il lavoro e la soddisfazione dal lavoro essere cose separate per la maggioranza. I cosidetti fattori ‘’igienici’:sicurezza, vivibilita’ di rapporti ed ambiente di lavoro. Bene ancora questo basilare livello e’ condizione non risolta. Continuando…perche’ no la civilta’ (aumentiamo il carico). Esiste un disagio della civilta’? Non si formula piu’ questa asserzione. Con molta cautela certo non a furor di popolo io rilancio la teoria ‘’stadiale’’per cui alla cima di una piramide dovrebbero stare le nostre ‘’autorealizzazioni’, sotto il ‘’bisogno di stima’’piu’ in basso la ‘’socialita’’,’’ il sesso’’, giu il ‘’mangiare’’, ‘’il potersi coprire’’a base di tutto. Attualita’ di Maslov!

La fabbrica toyotista automatizzata e il traguardo di lotte sociali dal basso e’ dall’alto rivoluzione tecnologica. I ‘’destri’’ dicono che i sindacati comunisti per avere voti dagli operai non l’avrebbero fatta introdurre. Certo gli operai morivano di tumore nei reparti verniciatura ma la colpa era di Agnelli non dei sindacati. Lenin scriveva proprio di come servissero i sindacati per frenare l’automazione e garantire posti di lavoro. Automazione: processo che va definito nell’uso capitalistico della fabbrica luogo, da cui non si sfugge, dannata realta’, i sindacati servono a mantenere i posti di lavoro. In una societa’ migliore che nasca da questa ci saranno ancora le fabbriche ed i sindacati con esse seno’ la societa’ non sarebbe migliore ma peggiore.

Come Franklin, Marx vedeva nelle mani il proprium della nostra specie. Ora il lavoro che uccide con le macchine mutila, l’uomo viene usato dalla macchina, non sono contro il progresso ma per un alternativa in esso, il produrre non per il profitto ma per i bisogni. La macchina sostituiva il lavoro dell’adulto maschio con quello della donna, prima che emancipata sottopagata.Non si deve dire e’ indegno ma il lavoro e’ merce lo e’ sempre stato nei rapporti capitalistici. Il lavoro di donne e bambini costa meno dall’ottocento inglese fino al duemila e’ rimasta questa regola per i lavoratori manuali. L’uso capitalistico delle macchine porta al crollo del saggio di profitto perche’ la merce da cui il capitale prende valore e’ il lavoro umano. Come la merce e’ potenzialmente denaro, il sopralavoro da sopravalore, non si produce per i bisogni ma per avere plus valore. Conferma di cio’ la sterminata serie di merci e’ stata prodotta non per la vendita, e non si guadagna dal prezzo ma dal valore, cioe’ lavoro erogato da cui prendere una parte sopralavoro non pagato. Plus valore. Il produrre capitalista e’ furto di lavoro umano.Una definizione che mi piace ricordare e’ quella che Engels da’ del plus valore: ‘’il tempo di lavoro veramente svolto ed il tempo di lavoro per cui si e’ pagati, sono due grandezze non commensurabili’’-Engels. L’automazione: Questo difficile passaggio portato dalla concorrenza intracapitalistica e dalle lotte di classe che non distruggono le macchine ne rifiutano il lavoro (generalmente) e’dovendo aprire il libro maledetto dalle borghesie mondiali(il capitale): la sussunzione reale o dominio reale, quella che teorici borghesi tanto pagati edonisti e lontani dal mondo dei sacrifici piu’ comuni chiamano post moderno, teorici che dapprima fantasticavano sulla fine del lavoro data dall’automazione.
La sussunzione reale vi invito a cercare di leggere nel capitale di Marx tutta questa parte. Il plus valore con l’introduzione delle macchine si prende in misura minore. Essa e’ la crisi stessa del sistema la sua imperfezione che porta con la massima crescita, maturazione, il male seme di conflitto globale e’ il mondo a diventare stretto. Mondializzazione o globalizzazione sono termini che Marx aveva anticipato. Il capitale stesso e’ mondo. Stando al fatto che: La valorizzazione capitalistica avviene sul lavoro. Detto all’acqua di rosa.Il capitale e’ costretto ad introdurre le macchine. Portato dalla concorrenza intercapitalista. Il profitto di fatto diminuisce anche se il capitale si espande. Il signor Smith aveva un industria piu’ piccola del figlio ma il suo profitto era maggiore di quello del figlio. La valorizzazione del capitale avviene sul lavoro.’’Il capitale e’ lavoro non pagato’’.Marx

Disoccupazione c’e’ sempre stata.La teoria e’ quella dell’esercito di riserva per avere sempre nuovi e piu’ ricattabili lavoratori. Ecco un motivo del voto agli stranieri hanno capito che il pil dipende dalla massa di gente che lavora, hanno letto i fisiocratici: Child, Barboun, Davenatt. Disoccupazione c’e’ perche la composizione capitalistica diminuisce il numero necessario di occupati, supplenti sono le macchine. Non volendo tornare al passato piu'’odioso, alla condizione del lavoro coatto. Oggi c'e’per il proletariato nuova crisi, nuovo male. Il non lavoro, l’ozio forzato, porta forme di avilimento, distruzione sociale, passando dall’esclusione alla perdita di diritti politici, Capitalismo e democrazia rappresentativa non vanno piu’ d’accordo.
La fine del lavoro Marx l’immagino’ anche come una peste, a questa condizione epocale si arriva sani solo se nel paese c’e’ un movimento socialista vigile, la politica impedira’ la violenza lo stato espropiera’ ridistribuira’ reddito, unica mano legittima. ‘’il frammento sulle macchine’’di Marx (grundrisse), profezia lontana, su cui si e’ adagiato il pensiero del marxismo borghese? E’ una scappatoia? Il capitalismo strutturalmente ha una legge, getta sul lastrico in seguito alle sue crisi i lavoratori. La tecnica al giogo capitalistico e’ una condanna a morire di fame per i lavoratori. Le rivoluzioni tecniche alla lunga o alla breve danneggiano i lavoratori, li scalzano, non e’ la tecnica in se, e’ l’uso scellerato inresponsabile. Contro il lavoro che viene rivoluzionato espellendo dalle sue fila migliaia di uomini.

‘’Il sessantotto e’ nato dalla crisi del modello fordista, nella societa’ il mercato immetteva nuovi bisogni’’Forse…L’ha scritto Negri dicendo ancora: ‘’In Italia il sessantotto e’ durato dieci anni.’’Preferisco questa analisi al recente film di Bertolucci.

Nemica della politica comunista che ha tutte le ragioni piu’ vere per opporsi alla cosidetta modernizzazione del mercato del lavoro che chiede flessibilita’ ai lavoratori e produce precarieta’c’e’ la mentalita’ liberale la sua filosofia prima la sua politica poi, quindi questa ideologia diffusa a meta’ strada tra il pensiero di chi e’ costretto a fare bene i propri conti e li fa fare male agli altri. Detto volgarmente ma in modo chiaro.

La flessibilita’.

Un vecchio disegno liberale: la flessibilita’. Un lavoratore senza qualifiche particolari, percio’ non altro che un uomo sostituibile con un altro. Tutto cio’ parla di grandi possibilita’ ma a volo basso si e’ tradotto nei fatti, per l’uomo, il lavoratore, in una catena di lavori, umili, senza sbocco, una volta disoccupato senza credenziali particolari per trovare un altro lavoro (mai impiego). Questo ‘’disperato’’ingrossa le fila dei disoccupati in tutti i rami. E’ la guerra tra poveri. Accanto cresce un esercito di lavoratori di riserva, piu’ giovani, lo sostituiranno. In queste condizioni si realizza il disegno liberale, l’uomo non solo e’ merce, ma la sua merce cioe’ lui stesso che non ha una sua mansione, ha costo bassissimo. D’apres ‘’lavoro salariato e capitale’’, mutate vesti il tempo di Marx era gravido del male della flessibilita’.

Appunti sul modo di diffondere questo testo

Questo testo per carta ed inchiostro a mie spese puo’ arrivare in modo ‘’intraspecifico’’cioe’ ad una rosa di pochi e chi saranno? L’alternativa e’ stata stare a braccia conserte o solo militare, affollate o meno riunioni di circoli ‘’politici’’ senza poter arrivare pur a modesti ragionamenti come questi, pur alla portata di tutti.

Ratenau.

Ingegniere per volere della famiglia, studioso di economia, uomo ucciso dai nazisti quando in politica comprese che la russia dei soviet poteva insegnare al suo paese (La Germania) come uscire dalla crisi fra le due guerre. Per dar ragione ad una formula:Capitalismo di stato.Riprendendo la citazione da Tony Negri: ‘’il socialismo nasce dalla rovina del capitalismo’’.

La globalizzazione e’ delle imprese e poi dei consumatori:Siamo pagati in lire, compriamo in euro.

Decine di migliaia coloro che vivono gia’ l’Europa, la vivranno. Che opportunita’ per pochi. Il grande capitale, gia’ la piccola impresa all’estero affonda, l’innovazione, le idee cioe’. Non sono un compito di scuola si possono pur copiare. Difatti durano poco. Non ci si puo’ basare un economia. La formula che ‘’la proprieta’ privata distrugge la proprieta’’’e’ attuata per -concentrazione e direzione dei capitali-imprese sovranazionali detengono il monopolio delle attivita’ piu’ importanti eliminando ogni concorrenza. E’ il discorso dei new global? O di un nazionalista?
Lasciando stare la formula dei cosidetti ‘’otto grandi’’e la fiducia che tutto sia ancora ad occidente contro il resto del mondo. Il capitale che e’ globale non ha nazione. Quando c’e’ un conflitto sindacale chiude stabilimenti. Chiede tagli al costo del lavoro. La cosidetta globalizzazione e’ la sua formula per conquistare ceti politici di sinistra e di destra, se valgono queste etichette. Presto e’ il disastro nazionale. Il capitale si sgretola. Il lavoro si dara’ in sovranumero al peggior offerente, alle peggiori condizioni.

Di questa europa non parliamo che una lingua o due, il processo e’ lontano, arduo, per alcuni ceti e classi si traduce tutto in nuove opportunita’. Chi sta indietro, e’ ottimistico dire si faccia avanti si aggiorni. Gia’ all’ordine del giorno dovrebbe essere che la scuola pubblica(abborro all’idea che accanto ci sia un'altra scuola:privata) ci insegni due lingue, per esempio:Tedesco, francese. L’inglese e’ da un pezzo obbligatorio. Quale soluzione provocatoria, ridicola puo’ stare assieme alla scoperta che in maggioranza stiamo fuori dalla globalizzazione, dall’Europa liberale. Con che mezzi lo stato nazione che si dilegua ci lascia?

Per seguire l’America faremo la fine dell’Argentina?

Nelle logge ‘’regolari’’gia’ stavano e stanno per dire dei ‘’liberi muratori’’agenti della CIA. Nella P2 c’era il grande editore Angelo Rizzoli non il signor Rossi. Gelli parla dell’Italia attuale, chiedendo i diritti d’autore. Siffatto paese e’ quello che avevano in mente. Un paese in cui pochi controllano l’informazione. Ormai il conflitto d’interessi come una montagna mette l’attuale presidente del consiglio (ex piduista) al di la’ di ogni complotto o dietrologia. Non si puo’ dare ragione al filosofo liberale Karl Popper che lamentava:’’chi dice che la verita’ e’ evidente ci porta alla tirannide’’.La realta’ Italiana e’ un trave nell’occhio. Il conflitto d’interessi e’ verita’ evidente e tirannide reale. Inprescindibile questione caso, modello nostrano di capitalismo. Ieri il compromesso storico tra DC e PCI era temuto da quei gruppi di potere espressione del grande capitale. Ieri come oggi gli stati uniti d’america, presenziano i fatti della nostra vita politica interna anche con i legami con la massoneria. Non e’ il leit motiv fascista; complotto pluto, giudaico, massonico. E’ vocazione liberale fare lobby, dicktat americano destabilizzare. Il ‘’venerabile’’ Licio Gelli uomo calamita di ogni eccessiva semplificazione, era solo la punta di un iceberg che affondava nelle acque atlantiche. La Cia+l’internazionale nera commisero le stragi, su cui c’e’ veto dello stato a dircela per filo e per segno. L’Italia nel mondo diviso in blocchi se si compiva il ‘’compromesso storico’’cosa sarebbe stata? Con il senno di poi son buoni tutti ma cio’ fu’ scongiurato dall’estrema sinistra che si organizzo’ al di la’ di ogni trama per sua forza che fa’ ancora paura, al potere direttamente. La geometrica precisione delle BR. Esse hanno sempre avuto memoria. Come lo stato ha la sua memoria negli archivi ed in tutto cio’ ch’e’ scritto. Gli appuntamenti rituali delle brigate rosse hanno fatto pensare ad una logica messa in scena del potere. Non confondendo stato e governo. Le date e le ricorrenze sono un aperto ed inconcluso scenario di lotta che ora una volta di piu’ sta sullo sfondo di ogni lotta sociale.Tuttavia e’ killeraggio e terrorismo o incapacita’ politica? Assenza di politica. Sembra proprio che il potere non stia sulla canna del fucile, con buona pace di Mao, l’uomo costretto dalla violenza si ribella. Hanna Arendt, una donna e filosofa distingueva tra potere e potenza. Il potere e’ dato dal consenso. La potenza e’ la potenza di fuoco. Mi sembra di dover sottolineare questo pensiero non come appropriato in ogni situazione, ma molto appropriato al nostro recente livello di civilta’. Non siamo un salotto viste le nostre galere… Paura indirettamente al cittadino collaborazionista dello stato, c’e’ una falla, oggi quella paura l’hanno le maggioranze silenziose americane dopo l’11 Settembre. Paura di una generica diversita’ che colpi’ il movimento politico del settantasette. Reo di essere assimilabbile a quei proiettili brigatisti assassini. Ricordo bambino episodi infondati che portarono a forme di delazione, inventate cose nate da fatti insussistenti, psicosi. Una cacciata di streghe. Nessuno pero’ aveva vere scope… allo stesso tempo cio’ disastroso per la vita civile del paese arresto’ ogni critica sociale. Anche le piazze si sfollarono, questo inesorabile passaggio non e’ semplificabile, il dilemma… E’ vero davanti alla morte di Aldo Moro la sinistra ha visto la sua storia e contenuto inesorabilmente opposti. Nessuno metterebbe le brigate rosse nella storia della politica del nostro paese.Nessuno le vuole a destra o a sinistra.Soggettivamente le brigate rosse sono o sono state? Contro. Anche contro il compromesso storico. Nella medesima situazione quel patto politico non lo volevano soprattutto gruppi di pressione gli ambienti della finanza internazionale, non ultima la Nato, temevano l’Italia uscisse dall’orbita americana. Il peggio. Si era deciso di conquistare il parlamento della repubblica, ed addirittura il maggiore partito, la democrazia cristiana, comprando uno stragrande numero di tessere d’iscrizione.Una forma di ‘’entrismo’’per pilotare la vita politica del paese era la P2.
Questi dieci anni cosidetti: ‘’di transizione’’dopo tangentopoli.Oggi con i recenti fatti della giunta comunale di Piombino, dove si e’ detto se’ e come massoni possano con diritto essere iscritti al partito dei, democratici di sinistra. Trova il mio no spero tra quello di molti e molti altri. La voce serena e forte di qualcuno tra tante magagne di quel partito e’ un argine. No a chi vuole nell’anonimato iscritto a logge segrete, partecipare ed influenzare la vita dei partiti politici della sinistra per pilotare le nomine, decisioni e votazioni. Questa forma di ‘’entrismo’’ e’ un aspetto della trasformazione della politica da sempre consono all’idea liberale che le lobby siano lecite. La transizione verso destra dei DS dura quasi da un decennio, un riformismo che non sa’ da che parte andare sotto l’egida dell’impresa, contro il lavoro, incapace di sanare il caso Italia. Colpe di queste politiche, la guerra in Kossowo, la cattura di Ocalan, le privatizzazioni, un ciclo di riforme imposto dall’alto senza il beneplacido politico, senza base, contro i suoi iscritti ed elettori. Politica delle oligarchie. I movimenti nati per tenere fuori dal partito la societa’. I girotondi appunto che solo di temi di politica istituzionale hanno avuto cura o almeno amplificazione pubblica. Mi scuso. Un partito con un assetto interno inossidabile..o preso dal di dentro da forze estranee al nostro paese, stella oggi non e’ l’urss ma l’america. Altro che libera muratoria, altro che complottismo, una politica suicida quella dei DS. Le lobby umiliano la vita politica democratica che deve dal basso rappresentare la societa’.La societa’ borghese, e la sua vita politica ha senza rimedio questo destino. ‘’bisogna lottare finche’ in ogni paese non sia instaurata la democrazia proletaria’’- Marx-discorso di Amsterdam. Filadelfo 30 Ottobre 2003

Questo scritto puo’ essere ulteriormente diffuso, esso entra e non entra con precisione in un ‘’contesto’’tuttavia i tanti tavoli occasione di dibattito superano questa estemporanea riflessione. Ma avvenuta la mia riflessione ve la comunico, anche con toni’’polemici’’in tutto le forze del lavoro intellettuale si sono sganciate dalla societa’ dagli interessi del mondo generale del lavoro, e dalla democrazia quindi per essere elite of course ma in peggio elite attaccate al potere.Un potere che ha legami internazionali l’appoggio ad Israele e’ legge di Bush. La guerra preventiva ad ogni paese non allineato al liberismo. L’annientamento di popoli, quello palestinese. Serve in quella terra una forza d’interposizione militare, per fermare i carriarmati e gli attentati.Ristabilire la pace far rispettare le risoluzioni dell’Onu che sanciscono l’immediato ritiro degli israeliani dai territori arabi.

Anche questo scritto e’ un elogio della follia da parte ‘’di chi vi ha scritto’’e’ forse strumentale averlo fatto. Jose’ Escriva’voleva il cristianesimo raggiungesse le elite prima che il popolo. Per il conservatore cattolico il popolo doveva restare con il peccato originale e ad essere redenti cristianamente:nobili, ricchi. L’ingiustizia sociale non e’ peccato e’ colpa civile e politica. Che destino le idee social comuniste debbono avere? Socialiste sono le idee economiche, comunista, collettivista il modello sociale a cui aspirare. Cio’ e’ nell’interesse generale di ceti e classi che il capitale schiaccia, mette al suo giogo. Restituisco, repplico la condizione (mia) e quella generale. Il no generale e particolare. C’ e’ lotta d’ interessi e conformate mentalita’.Pericolosoa la politica di costola all’Imperialismo americano, minaccia mondiale della pace, focolaio del terrorismo, schiaffo al diritto internazionale. Da destra e da sinistra si vogliono rifocillare gli aggressori. Che Sia Bush o Sharon, gli si porgono uomini e mezzi. Nel paese sappiamo che manovre sono state fatte. Conflitto d’interessi, legge sull’eredita’ del proprio patrimonio, legge Cirami etc..Governare per se’ stessi. Per i propri interessi. Al di la’ di una visione economico sociale, socialista, spero’ di avere sottolineato un dato di allarme morale, ‘’hanno mafiato’’sono collusi. Lo erano ieri lo sono oggi. Questa democrazia borghese ha scopi, interessi, inconciliabili con il benessere e la giustizia proletaria. Filadelfo Anzalone Buongiorno cittadini.










versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.