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Un'analisi sul caso Fraria e sui metodi di lotta
by E' ora di iniziare a farla! Wednesday, Jun. 16, 2004 at 3:27 PM mail:

Un'analisi sul caso Fraria e sui metodi di lotta

Sarà solo un caso, ma i maggiori attestati di solidarietà a Luca, Vinicio e Carlo (e i loro emuli di Sassari) stanno arrivando dal "continenete", cioè da quelle realtà che conoscono meno la situazione sarda e cagliaritana in particolare.

Invece qui in Sardegna, oltre ai comunicati degli esponenti del circolo "Fraria" (http://italy.indymedia.org/news/2004/06/571027.php), cui facevano parte i tre arrestati (che non ha espresso solidarietà agli emuli, deficienti!, anarchici di Sassari), e di quelli criptici e ideologici di "a Manca pro s'indipendetzia" (http://italy.indymedia.org/news/2004/06/570768.php), non sono arrivati molti attestati di solidarietà da compagni singoli e/o organizzati, dai collettivi, dal Cagliari Social Forum, che pure in altre occasioni ha speso delle parole in difesa delle vittime della repressione (sarà perché questa volta parlare di repressione è forse improprio?) o da Rifondazione (che aveva come candidato al consiglio regionale proprio l'avvocato difensore dei tre anarchici).

Il perché è facile da capirsi. I tre hanno fatto una coglionata, subito replicata nel tentativo da due balordi (in effetti dare degli anarchici a quei due significherebbe nobilitarli ingiustamente), e difesi (i tre) a spada tratta dai loro compagni del Fraria che con le loro prese di posizione fanno allontanare ancor di più chi aveva ancora la minima intenzione di dare a Luca, Carlo e Vinicio solidarietà umana. Quelli del Fraria, e chi gli gira intorno, sono voluti diventare degli intoccabili, perché chi si avvicina a loro corre il rischio, tutt'altro che remoto, di passare delle grane penali. E, come è stato già scritto, i lavoratori, il proletariato, gli esclusi, di cui questi anarchici si riempiono la bocca senza cognizione di causa, non possono permettersi il lusso (perché di questo si tratta) di perdere il posto di lavoro o di essere considerati degli eversivi, solo per aver dimostrato solidarietà a tre persone.

Il progressivo allontanamento della "gente" dal fare politica dal basso (a parte le grandi partecipazioni a manifestazioni contro la guerra o contro le scorie, che trovano una spiegazione emotiva) è causato dalla politica spregiudicata e menefreghista di queste persone. L'agire senza strategia, il muoversi a tentoni, spinti magari dalle reazioni che può avere volantino ad effetto (bisogna riconscere che hanno il dono del sarcasmo e della fine ironia, sole delle volte però). Chi può dimenticare l'attacchinaggio a tappeto di tutta Cagliari e Quartu con volantini (meglio, tazebao) di formato A2, o comunque enormi rispetto al classico A4, il giorno dopo l'arresto dei tre della rapina di Luras (tra l'altro uno degli arrestati era un frequentante il loro circolo)? Vi ricordate che definivano quell'atto come politico? Bene, io vorrei sapere come facevano a sapere che la linea difensiva scelta dai tre e dai loro avvocati era quella "politica", la rivendicazione "rivoluzionaria" di quel gesto. L'unica pesona, oltre quelli del Fraria, che sosteneva una simile posizione era il ministro dell'interno (non ricordo precisamente chi fosse).

Così facendo queste persone, che desiderano tanto che la gente o il movimento esprima solidarietà a Luca, Carlo e Vinicio, non fanno altro che rendere ai tre il peggior servizio che si possa dare: l'allontanamento della gente, dei compagni, delle persone che gli conoscevano.
E tutto questo per soddisfare un' egoistica (perché di egoismo si tratta), apolitica mania di protagonismo. Cogliendo il risultato, questo non glielo si può negare. Perché se era questo l'obiettivo, l'hanno raggiunto sicuramente: tutti i giornali, anche quelli nazionali, hanno parlato di loro. In italia sono conosciuti in tutti gli ambienti. Ma saranno davvero così rispettati?

Se fossi uno dei genitori di Luca, Vinicio o Carlo non esiteri ad intimare a quelli del Fraria di lasciar perdere, di non esprimersi. Così darebbero il loro maggior (e utile) attestato di solidarietà ai tre ragazzi che stanno rinchiusi a Buoncammino.

Un saluto da uno inkazzato che non ne può più di vedere dei compagni arrestati per delle stronzate.

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