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Cose bolognesi
by mazzetta Thursday, Jun. 17, 2004 at 1:34 PM mail:

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Gli ultimi giorni a Bologna hanno visto molto movimento.
Le peculiarità politiche emiliane si sono mostrate nella loro interezza nel volgere di pochi giorni, rendendo chiaro a tutti che l’humus partecipativo non era andato disperso alle precedenti elezioni.

Bologna ha defenestrato il “casuale” Guazzaloca ed è ritornata compatta agli antichi costumi, come riconosciuto anche dagli avversari, la città non ha mai smesso di essere di sinistra, e in questa occasione si è mobilitata per rimuovere l’anomalia bottegaia.
Occorre dire, in tutta onestà, che il Guazza non aveva speranze. Solo un robusto training autogeno aveva permesso ad alcuni del centrodestra di professarsi fiduciosi fino all’ultimo, in realtà tutta la città sapeva che non c’erano speranze.
Il tradizionale “zoccolo duro”, una volta del PCI, è passato indenne attraverso i terribili anni ’90 ed è tornato a battere il colpo nel nuovo secolo.
Se alla precedente tornata le beghe di partito avevano di fatto spinto molti a non partecipare alla disfida per ripicca verso il partitone, questa volta l’unanimismo e la voglia di rivalsa hanno compattato i bolognesi nel sostegno a Cofferati.
Nella cornice generale di un’Emilia-Romagna tornata rossa come non mai, con percentuali che nella regione si mantengono a cavallo del 70% dei consensi raccolti dall’ulivo e dalle altre formazioni, la città ha espresso la voglia di rimuovere l’infelice parentesi guazzalochiana, si è recata al voto ed ha umiliato i polisti. Grande la voglia di rivincita.
La mia impressione, al di la’ delle qualità di Cofferati, è che sarebbe stato eletto anche un cavallo.

Troppo l’abisso tra il modo di essere e fare politica al quale i cittadini sono stati abituati per decenni, e l’improbabile stile dei prodi berlusconiani.
Fin dalla chiusura dei seggi diversi bolognesi si sono ritrovati sotto al maxischermo che avrebbe dovuto diffondere i dati. Era la sera nella quale si attendevano solo i dati europei, ma l’attesa era palpabile. Ricorrente tra gli affezionati del rito, il ricordo dei bracci levati nel saluto fascista all’appuntamento precedente, e lo scoramento per la ritirata alternativa all’aggressione degli orrendi festeggianti.
A farne le spese Rocco di Torrepadula, il consigliere con la pistola; lo sceriffo cittadino ha dovuto sostenere le proteste di chi dallo schermo voleva vedere qualcosa di piu’ del dato dei votanti, evidente la volontà di ritardare l’armageddon in pubblico.
Dileggiato, contestato, Rocco diceva che il tabellone non era collegato che a quei numeri, mentre la piazza si diceva disposta ad accetare anche Emilio Fede, frase ricorrente: “E’ l’ultima che fate!”. Risolveva una manina che faceva tuonare gli schermi del vicino ufficio del turismo, dal quale dopo un paio d’ore passate ad ascoltare una radiolina posta sul selciato della piazza, finalmente le centinaia di presenti potevano assistere alla diretta del TG5. Nel cortile interno le bandiere di Usa ed Israele, poste dagli aennini, erano arrotolate, spariranno il giorno dopo.
Musica diversa la sera successiva.
Questa volta i bolognesi sono migliaia, e il tabellone snocciola i dati degli scrutini che stanno affluendo, gioia vera sui volti, ole’ ad ogni aggiornamento che segnalava percentuali stabilmente sopra il 55% con l’avversario ben sotto il 40%.
Popolo e non partiti, pochissime le bandiere. Dal palazzo del comune e da quello dei Notai al lato, finalmente illuminati a festa e popolati di affacciati sorridenti, pendevano striscioni lunghissimi, i colori della pace erano alti in cielo portati da palloncini multicolore. Uno di questi diceva “Bologna si è svegliata, Sergio l’ha baciata”.
Sergio è poi apparso sul palco al centro della piazza, di fronte alla chiesa, e ha provato ad arringare la folla. Tutto è stato molto poco formale, grazie anche ad un microfono sicuramente sovversivo, e forse è stato un bene. Dopo il primo boato Cofferati ha raccolto un’ovazione dichiarando che Bologna si deve riaprire al contesto internazionale, poi fortunatamente, il microfono lo ha abbandonato. A quel punto dal sagrato è partito dalla parte dei “giovani”, un sostenuto “Bella ciao”, lungo e crescente che si è diffuso nella piazza, finchè non si è ripreso il microfono.
Cofferati non fa mistero della sua debolezza come arringatore di folle, lo ha dimostrato. Il resto del “discorso” infatti, pur lastricato di affermazioni in massima parte condivisibili, l’ha pronunciato in un tono troppo impostato per sembrare “vero”, andando sopra le righe e lasciando un sapore strano in bocca alla piazza. Il “bella ciao” gracchiato dall’altoparlante alla fine non ha raccolto l’entusiasmo di quello spontaneo.
Cofferati farà bene a non dare retta a quello striscione, probabilmente è Bologna che bacia Cofferati.
In questo matrimonio la dote la porta la città, e la città detterà le regole, un punto di vista che il neo sindaco farà bene a tener presente, continuando a tenere il profilo basso e dialogante inaugurato in campagna elettorale.
La “base” ha infatti dimostrato di essere sensibile, e pure permalosa. Il messaggio di 5 anni fa è stato molto chiaro e ancora dovrebbe rimbombare nelle teste degli strateghi, i cittadini ed elettori di sinistra pretendono rispetto ed ascolto, non amano le lotte per le poltrone e considerano i loro interessi primari sulle beghe interne ai partiti, fossero pure i rappresentanti che vorrebbero votare a scannarsi.
Soprattutto i cittadini hanno dimostrato di sapere passare ai fatti spietatamente, punendo i comportamenti sgraditi, cosi’ fu per le vicende che portarono alla candidatura di Silvia Bartolini, cosi’ è stato per la giunta Guazzaloca, troppo lontana dagli standard accettabili dai palati sensibili dell’elettorato. Certamente in questa tornata il successo delle sinistre è dipeso anche dalla diffusa ripulsa per Berlusconi, vera e propria benzina sul fuoco delle passioni, ma la chiave resta l’area del partitone, molto meno disciplinata di un tempo, fortunatamente.
In ogni caso la città si è risvegliata contenta, sono fiorite le feste e l’allegria, le pacche sulle spalle e le facce sorridenti a 64 denti. Feste di associazioni, circoli, sezioni, feste di strada, come la grigliata con “salsicce di puro Berlusconi”, bevute nei bar e racconti sulle giornate degli sconfitti che passano di bocca in bocca con soddisfazione.
Stasera Cofferati farà festa in piazza, per ringraziare la città, se abbandona l’impostazione da comizio, e parla come quando si confronta con la gente, l’avventura comincerà con il sorriso, alla città non farà male avere un “arbitro” esterno alle logiche locali e il nuovo sindaco, che sa’ stare al mondo, la rappresenterà degnamente nei momenti istituzionali.
Cofferati non ha un lavoro facile davanti a se’, ma una difficile navigazione alla guida di una città esigente, nella quale un sacco di gente chiede ascolto e fatti conseguenti.
Atti urgenti attendono da troppo tempo, l’area del disagio si è allargata negli ultimi anni e chiede ascolto ed aiuto, Bologna non è fatta solo di vetrine scintillanti, statue e mausolei devono essere rimossi, le associazioni culturali sono alla canna del gas, i quartieri abbandonati, gli asili insufficienti, la legge Moratti porterà problemi anche alle altre scuole.
I grandi temi dello sviluppo urbano sono, di fatto, all’anno zero. I fondi per l’aeroporto non sono stati assicurati a Gazzaloca, come neppure quelli per la fantomatica metropolitana, Tremonti che scuce per Cofferati sembra aumentare le difficoltà, sarebbe uno scandalo, ma ci hanno abituato a molto peggio.
La prima cosa “partecipata” che deve fare Cofferati,è quella di promuovere una larga consultazione popolare sul futuro assetto urbanistico della città.
Nessuno ha ancora capito quale sarà il destino della stazione, il futuro di quelle aree; il passante autostradale ha raccolto pesanti critiche, non vuote nel merito; diversi “mostri” sono spuntati in città, ed altri sono in progetto, sottratti completamente al giudizio pubblico. Il prezzo che la cittadinanza dovrà pagare per tali stravolgimenti, deve essere messo nero su bianco, in questo vortice di metri quadri e milioni di euro non deve mancare la casa per un povero, o la cura per un debole.
L’area Staveco, la dismissione delle aree militari, il futuro del centro devastato dal traffico automobilistico e dal franchising, le infrastrutture tanto “necessarie” quanto ancora indefinite, richiedono assolutamente un momento di coordinamento e di discussione collettiva, posto che implicano una completa ri-progettazione della città. Impensabile affrontare un tale rivolgimento affidandosi al giorno per giorno, e privi di una visione complessiva, che al momento nessuno è in grado di fornire.
Molti bolognesi sono preoccupati per un futuro che pare passare sopra le loro teste, numerose associazioni sono nate perché puri speculatori hanno ottenuto troppo a scapito della qualità della vita comune.
Lo stesso affarismo è debordato nell’abuso dell’appalto d’opera, al quale ricorre anche l’amministrazione, un atteggiamento da correggere per dare un segnale a tutti, il rispetto comune è un valore aggiunto, il liberismo selvaggio non deve essere lo stile dell’amministrazione di una comunità.
In pratica un lavoro non facile e sicuramente enorme, fare veramente il sindaco non è una passeggiata.

Se Cofferati ne uscirà a testa alta avrà ottime referenze da presentare alle avventure future, 5 anni duri, vedremo se diventerà principe o se si perderà, il bacio è stato scoccato, la palla è in mano sua, i critici sugli spalti e lo spettacolo sta per cominciare, stasera si comincia con la musica in piazza, da domani bisogna cominciare a lavorare.


I compiti per casa:
http://cst.provincia.bologna.it/ptcp/passante_autostradale/tav10.htm
http://www.bolognaeprovincia.com/ferrari_articoli/parco-staveco.htm
http://www.bologna.repubblica.it/speciali/metropolitana/00.html
http://www.newsland.it/nr/browse/italia.bologna.metropoli.ferrovie/41.html
http://www.subways.net/italy/bologna.htm
http://www.ilmondodeitreni.it/FCV.html
http://www.legambientedoc.it/trasporti/nodobologna.htm
http://www.celestini.it/
http://www.ngvision.org/mediabase/169
http://www.edilportale.com/edilnews/Npopup.asp?IDDOC=4337
http://www.bolognaeprovincia.com/ferrari_articoli/stazione.htm
http://www.bolognacentrale.it/pagine.cfm?cont=m_1&lang=it
http://www.giuristidemocratici.it/what?news_id=20031013190612
http://italy.indymedia.org/features/bologna/

In ordine perfettamente casuale.

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