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[inchiesta g8] Di Bernardini in coma
by ansia Saturday, Jun. 26, 2004 at 11:10 PM mail:

G8: DIAZ; 26/6 UDIENZA PRELIMINARE,RISCHIA SLITTAMENTO. VICEQUESTORE IMPUTATO E' IN COMA DOPO INCIDENTE STRADALE.

Potrebbe anche slittare l' udienza preliminare, che iniziera' sabato prossimo, in calendario fino ad ottobre, nei confronti di 29 poliziotti, tra alti dirigenti, funzionari e capisquadra, imputati per l' irruzione nella scuola Diaz, avvenuta il 21 luglio del 2001, durante il G8, sfociata nell' arresto e nel pestaggio di 93 no global.

Uno degli indagati infatti, il vicequestore romano Massimiliano Di Bernardini, 38 anni, ha avuto ieri sera, in sella alla sua moto, un incidente stradale e si trova ricoverato in ospedale in coma.

Il gup Daniela Faraggi, su istanza del pm o delle parti, potrebbe decidere infatti di rinviare l' udienza preliminare o di stralciare la posizione dell' indagato. Ma il difensore del vicequestore intende proseguire.

''Nel ribadire l' innocenza del mio assistito - ha commentato l' avv. Massimo Lauro del Foro di Roma - non chiedero' al giudice ne' il rinvio dell' udienza ne' lo stralcio, in quanto la volonta' di Di Bernardini e' quella di raggiungere al piu' presto la verita'''.

Di Bernardini, attualmente a capo della sezione rapine della squadra mobile di Roma, e' il poliziotto che per primo parlo' delle due bottiglie molotov viste nella scuola la sera dell'irruzione in mano di Pietro Troiani, a sua volta indagato. Le bottiglie incendiarie sono state usate, secondo l' accusa, come false prove della polizia per giustificare l' arresto dei 93 manifestanti. Intanto il collegio difensivo degli imputati romani e la procura di Genova stanno redigendo le rispettive memorie conclusive da presentare davanti al giudice. I pm Enrico Zucca e Francesca Cardona Albini non l' hanno ancora depositata all' ufficio del gip, mentre i difensori la stanno aspettando per preparare le loro repliche. Il collegio difensivo comunque ha intenzione di chiedere di conoscere le prove documentali e di vedere i filmati. Di questi il piu' importante, ai fini dell'accusa, della durata di una decina di secondi, e' il famoso ''conciliabolo'' avvenuto davanti alla scuola Diaz, dopo la scoperta delle due bottiglie molotov. Al vertice improvvisato erano presenti tra gli altri Francesco Gratteri, ex capo dello Sco (Servizio centrale operativo), Giovanni Luperi, all' epoca vice comandante dell' Ucigos, Gilberto Caldarozzi, vice direttore Sco. In particolare dopo la notizia del ritrovamento nella scuola delle due molotov, si vede nel filmato Gratteri che parla concitato al telefono cellulare.
''Stava semplicemente informando il suo superiore, Antonio Manganelli - ha spiegato il difensore, avv. Luigi Li Gotti - di questo ritrovamento''.

La telefonata pero' aveva subito destato molti sospetti nei magistrati, soprattutto dopo la scoperta che le bottiglie incendiarie erano state portate all' interno dell' istituto non dai manifestanti, ma dalla polizia per fabbricare delle false prove contro i i manifestanti e giustificare inoltre la sanguinosa irruzione.

Altro episodio contestato ad alcuni indagati, come falso e calunnioso, e' quello della coltellata da parte di un manifestante, rimasto ignoto, all' agente scelto romano Massimo Nucera, a sua volta imputato.

Ci sono poi le firme sui verbali di arresto dei manifestanti di cui devono rispondere una decina di imputati tra cui Spartaco Mortola, ex dirigente della Digos di Genova, Nando Dominici, ex capo della squadra mobile, Salvatore Gava e Filippo Ferri.

L' ex capo del reparto mobile di Roma, Vincenzo Canterini, il suo vice Michelangelo Fournier e otto capisquadra sono invece accusati anche di lesioni personali per l' irruzione nell'istituto.

Le accuse contestate agli imputati sono, a vario titolo falso, calunnia, abuso d' ufficio e lesioni gravi in concorso.

Intanto sono attesi per venerdi' una trentina di ragazzi stranieri che quella notte si trovavano nella scuola Diaz. Sono parti offese nel processo e vengono dalla Germania, dall'Inghilterra e dalla Spagna, e saranno ospitati dal Comune di Genova. Il sindaco di Genova Giuseppe Pericu inoltre ha annunciato che l' amministrazione si costituira' parte civile per i danni subiti all' istituto Pascoli, dove era stato sistemato il centro stampa, danneggiato dall' irruzione arbitraria decisa da alcuni poliziotti.

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