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[Milano] Dal Corriere: Basta abusi, legalizziamo gli spazi per i giovani
by dal corriere Sunday, Jul. 18, 2004 at 11:09 AM mail:

Accordo Comune-Provincia sul Leonka per evitare lo sfratto. Milly Moratti: intervenga la Regione. Bulk a rischio: nuova sede in arrivo.

Svolta nei rapporti tra la città e i centri sociali. Nel primo caso la virata è da parte delle istituzioni pubbliche. Comune e Provincia hanno deciso di lavorare insieme per trovare una soluzione alla sede del Leoncavallo di via Watteau gravata da un’ordinanza di sfratto. Nel secondo sono i privati dell’Immobiliare Porta Volta a lavorare per trovare una mediazione con i ragazzi del Bulk. La soluzione sembra dietro l’angolo: una sede alternativa in periferia in cambio del rilascio del deposito del Monumentale su cui pesa la richiesta di un sequestro preventivo da parte della Procura. Situazioni diverse, identico atteggiamento. Lo dimostra la nuova alleanza tra il Comune e la Provincia sul Leoncavallo. Impensabile fino a ieri con l’amministrazione Colli in sella. L’arrivo di Filippo Penati ha cambiato le carte in tavola e dopo la Serravalle è in dirittura d’arrivo una possibile soluzione per il Leonka. Il presidente di Palazzo Isimbardi Penati e l’assessore ai Giovani di Palazzo Marino Aldo Brandirali si sono incontrati l’altra sera alla cena organizzata dalla Compagnia delle Opere. Dialogo semplice e conciso. Brandirali: «Lavoriamo insieme sul Leoncavallo?». Penati: «D’accordo, è importante». I due si incontreranno nuovamente settimana prossima. Intanto l’assessore di Palazzo Marino ha incontrato sia la Fondazione «La città che vogliamo», sia la famiglia Cabassi per studiare il piano di acquisto. Due le opzioni. La prima è quella di tutti, maledetti e subito. Ossia la possibilità di trovare finanziamenti pubblici e privati per poter comprare la vecchia stamperia. Sembra quella più difficile. Più praticabile la seconda: Comune e Provincia potrebbero offrire una permuta d’area ai Cabassi con i leoncavallini che rimangono nella «loro» sede. La differenza di valore verrebbe messa dalla Fondazione che ha a cuore il destino del centro sociale.
«È importante questo lavoro in comune con Palazzo Marino - attacca Penati - perché trovare una soluzione per il Leoncavallo è un modo per far crescere e per far fare un passo avanti anche agli altri centri sociali senza istituzionalizzarli». «Quello che conta adesso è che tutti facciano la propria parte - risponde Brandirali -. Compreso il Leonka che comunque deve essere spremuto come un limone». Traduzione: «Stiamo pensando a una permuta con un’area della Provincia o del Comune, ma la differenza deve mettere la differenza».
«Anche noi abbiamo incontrato Penati - spiega il leader del Leoncavallo Daniele Farina -. E abbiamo avuto ottimi segnali. Sarebbe il coronamento di un lavoro durato anni. Qualcosa di riproducibile anche per le altre realtà sociali milanesi. Dobbiamo correre. Sulla nostra testa pende la spada di Damocle della sentenza giudiziaria». Soddisfatta anche Milly Moratti che fa parte della Fondazione La città che vogliamo: «Ottima la collaborazione tra Provincia e Comune. Auspico anche l’intervento della Regione, in modo che tutte e tre le istituzioni lavorino per risolvere il problema. È il momento giusto».

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