da anarcotico.net
LA GUERRA E' ANCHE QUI, "GUERRA AL TERRORISMO" E' REPRESSIONE DEL DISSENSO, OVUNQUE.
Aggiorniamo di seguito la situazione dei 6 compagni arrestati la mattina del 20 luglio.forse le date hanno un senso anche per gli sbirri.
Sono detenuti da ieri nel carcere di via Pilati 7 a Trento, sei anarchici roveretani - GIGI, TIBO, MARCO, MATTIA, MASSIMO e LOLLO - con l'accusa di percosse e lesioni aggravate in concorso, ai danni di 6 nazifascisti trentini. Sono proprio questi ultimi ad aver riconosciuto e denunciato alla polizia i compagni dicendo di essere stati aggrediti da almeno quaranta persone. La storia è in realtà molto diversa. La sera del 4 ottobre 2002, come anarchici abbiamo organizzato una serata presso l'università di Trento sul tema dell'immigrazione, contro le espulsioni e i lager per immigrati. L' iniziativa non è piaciuta ai destri che ci hanno aspettato poco lontano dall 'università per farci la festa. Ci hanno seguito fino al parcheggio di S. Severino e lì, forti del fatto che eravamo una ventina di cui per la maggior parte ragazze, ci hanno affrontato, muniti di mazze, cinture e catene. Ma hanno trovato pane per i loro denti.
Il giorno dopo scopriamo attraverso i giornali che, essendogli andato male l 'agguato, avevano deciso, di comune accordo con la polizia, di mettercela nel culo in altro modo, rovesciando l'accaduto e tentando di incastrarci.
Ma torniamo ad oggi visto che non c'è nulla di nuovo né negli agguati fascisti, né nella secolare collaborazione tra i burattini dalle teste rasate e la polizia.
La motivazione della rissa è un'evidente pretesto, poiché le misure adottate nei confronti dei compagni sono assolutamente sproporzionate rispetto ai reati che gli vengono contestati, (se dovessero arrestare tutti quelli che a vario titolo vengono coinvolti in risse serali, dubitiamo che incontreremmo più molta gente per strada).
Oltre all'arresto il PM Storari ha disposto che i ragazzi non possano comunicare fra loro, con i familiari né con il loro avvocato per almeno 5 giorni, termine massimo di detenzione prima dell'interrogatorio di fronte al giudice. Questo è un provvedimento che di solito viene emesso per reati di mafia e non per risse ed evidenzia la pressione psicologica che vogliono esercitare sui compagni.
Il materiale sequestrato durante la perquisizione, inoltre, perlopiù non ha nulla a che vedere con le accuse, solo per fare degli esempi sono stati sequestrati occhiali, parrucche, batterie, bombole di gas da campeggio, cera, petardi, libri e volantini.
E' dunque lampante il carattere politico di questi arresti che seguono le decine già avvenute nel resto d'Italia con modalità simili e che si aggiungono agli altri provvedimenti, di tipo sia penale che amministrativo, che sono fioccati negli ultimi mesi sulle teste di chiunque tentasse di resistere e di opporsi alla miseria che ci viene sempre più imposta quotidianamente.
Dalle iniziative contro la guerra, a quelle contro le ultime riforme, a quelle contro i lager di permanenza temporanea, a quelle contro la Bossi-Fini, contro i licenziamenti o per aumenti di salario, la situazione sociale è sempre più esplosiva e i birri non gradiscono che resti in circolazione chi soffia sul fuoco per farlo divampare.
La solidarietà è un'arma che colpisce attraverso l'azione, soffiamo più forte, questa società basata su sopraffazione e sfruttamento dell'uomo sull' uomo e dell'uomo sulla natura non può essere riformata,
va rasa al suolo.
LIBERI TUTTI, LIBERI SUBITO
FUOCO ALLE CARCERI
I compagni arrestati sono: Stefano Tiberi, Luigi Keller, Lorenzo Jorg, Marco Beaco, Mattia Dossi e Massimo Passamani.
L'indirizzo del carcere è via Pilati 7, 38100 Trento
Per oggi pomeriggio è previsto un presidio non autorizzato sotto il carcere di Trento.
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