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arresti rassegna stampa
by fantasmino Tuesday, Jul. 27, 2004 at 7:36 PM mail:

da anarcotico

Una quarantina le perquisizioni dei ROS

Roma, 27 lug. (Apcom) - Sono una quarantina le perquisizioni, molte delle quali dirette a centri sociali, che i carabinieri della sezione Anticrimine del Ros di Roma, coordinati dal colonnello Arnaldo Cieri, hanno effettuato nell'ambito dell'operazione contro la galassia anarcoinsurrezionalista. Due le ordinanze di custodia cautelare richieste dal gip Guglielmo Muntari, che il Ros ha effettuato. [...]

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EVERSIONE: CC FERMANO SOSPETTATO PER ATTENTATO MARESCIALLO SINDONA
M. F. BLOCCATO A TORRE DEL GRECO, SEQUESTRATI DOCUMENTI SU PACCO-BOMBA

Roma, 27 lug. - (Adnkronos) - Ha 25 anni, originario di Viterbo, la persona sospettata di essere il presunto responsabile dell'attentato compiuto il 4 novembre dello scorso anno con un pacco-bomba esploso tra le mani del maresciallo dei carabinieri Stefano Sindona. Si tratta di xxxxxxx, fermato dai militari dell'Arma a Torre del Greco nell'ambito dell'operazione 'Cervantes' scattata nei riguardi delle organizzazioni anarco-insurrezionaliste. Gli investigatori, ha spiegato il colonnello Luigi Arnaldo Cieri, della sezione anticrimine del Ros in una conferenza svolta al Comando provinciale dei carabinieri di Roma alla presenza del comandate provinciale, generale Umberto Pinotti, hanno sequestrato ''documenti autografi e manoscritti dai quali si puo' risalire esplicitamente all'attentato che ha ferito il maresciallo Sindona. Vi sono chiari riferimenti a quel fatto criminale dove si parla espressamente di 'mani monche' e delle conseguenze per le forze dell'ordine che controllano o chiudono i centri sociali''. Il pacco-bomba che feri' il maresciallo Sindona era confezionato con circa 100 grammi di polvere pirica. A casua della deflagrazione, il sottuficiale dell'Arma ha riportato gravissime ferite da scoppio ad entrambi gli arti superiori. (Mac/Rs/Adnkronos)

13:39

Anarchici insurrezionalisti, i nomi dei 4 arrestati

Sono stati resi noti i nomi degli arrestati nell'ambito delle indagini sugli attentati attribuiti agli anarco-insurrezionalisti. Si tratta di Sergio M. S. (già agli arresti domiciliari per l'attentato ad una macelleria di Arezzo rivendicato dagli Animalisti anarchici), S.Del M., D. S., M.F. (condannato a un anno di reclusione per aver partecipato agli incidenti del 4 ottobre scorso all'Eur in occasione della conferenza intergovernativa).
Secondo l'accusa i quattro fanno parte del gruppo di anarchici insurrezionalisti che gravita nell' area Roma-Viterbo, area riconducibile alla Federazione anarchica informale (Fai), sigla che ha rivendicato numerose azioni. Tra le persone perquisite figura anche Massimo Leonardi, l'anarchico viterbese condannato ad un anno e due mesi di reclusione anche lui per i fatti del 4 ottobre 2003 (aggressione ad un poliziotto in borghese). Tra gli episodi violenti contestati agli arrestati, a seconda delle posizioni, c'è anche il fallito attentato (tanica di benzina non esplosa) al Centro servizi sociali di Viterbo.

Reppublicaonline

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ANARCO-INSURREZIONALISTI: TRA ARRESTATI RESPONSABILI ATTENTATI (AGI) - Roma, 27 lug. - "L'operazione scattata questa mattina e' il frutto di due indagini distinte condotte dalla polizia e dai carabinieri". Ha spiegato all'Agi il capo della Digos di Roma Lamberto Giannini, che ha sottolineato che entrambe le inchieste sono state coordinate dal pool antiterrorismo della Procura della Capitale, in particolare dai Pm Franco Ionta e Salvatore Vitello. Per quanto riguarda l'indagine condotta dalla Digos sono state eseguite "oltre 20 perquisizioni nel Lazio (Roma e Viterbo) Trentino Alto Adige e Piemonte". Il capo della Digos ha inoltre confermato che nei provvedimenti emessi dal Gip Montoni si contestano l'associazione sovversiva in relazione ad alcuni attentati dinamitardi compiuti a Viterbo. Tra questi quello del gennaio 2004 contro il tribunale della provincia laziale. (AGI) .
270859 LUG 04
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Anarco-insurrezionalisti quattro arresti nella notte

Maxi-operazione in mezza Italia, su ordine della Procura di Roma. Decine di perquisizioni

Sono sospettati di aver partecipato a diversi attentati tra cui il ferimento di un carabiniere con un pacco-bomba
ROMA - Un blitz partito dalla capitale ma che ha coinvolto anche altre regioni italiane, con decine di perquisizioni e quattro ordinanze di custodia cautelare: nel mirino degli inquirenti la galassia anarco-insurrezionalista, i militanti sospettati di essere coinvolti in attività eversive e di aver preparato e recapitato diversi pacchi-bomba esplosi in questi ultimi anni.
L'operazione è scattata in piena notte, su ordine della Procura di Roma. Una delle persone arrestate è stata presa a Roma dai carabinieri del comando provinciale, in collaborazione con i colleghi del Ros; un'altra a Torre del Greco, vicino Napoli. Altri due esponenti dell'organizzazione sono stati invece arrestati dalla Digos della capitale a Viterbo. Secondo quanto si è appreso, gli investigatori li hanno individuati dopo una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali.

A firmare le ordinanze di custodia è stato il gip Guglielmo Muntoni, su richiesta del pm Salvatore Vitello. Le richieste di arresto sono state visionate anche dal responsabile del pool antiterrorismo della Procura di Roma, Franco Ionta. I reati ipotizzati - associazione sovversiva con finalità di terrorismo e attentati - fanno riferimento a una serie di attentati compiuti dagli anarco-insurrezionalisti in tutta Italia. In particolare, i magistrati sarebbero riusciti a risalire agli autori di almeno quattro episodi: tra questi, il pacco-bomba recapitato alla stazione dei carabinieri di Viale Libia a Roma, il 4 novembre del 2003, in cui fu ferito il maresciallo dell'Arma Stefano Sindona. E anche un episodio successo a Viterbo, un ordigno davanti alla Questura piazzato il 19 gennaio 2004.

Ma il fatto che ha dato il via all'indagine è un altro, avvenuto sempre nella capitale: l'attentato all'istituto scolastico spagnolo Cervantes, il 17 giugno del 2003.

Secondo quanto si è appreso, gli esperti dell'antiterrorismo avrebbero individuato nell'organizzazione eversiva un doppio livello: uno ufficiale e l'altro clandestino. Numerose anche le perquisizioni, sia in nottata che in mattinata, nel Lazio, in Piemonte e Trentino Alto Adige.

Repubblica online

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Arresti e perquisizioni contro gli anarchici

Alcune ordinanze di custodia cautelare e numerose perquisizioni sono state eseguite, e sono tuttora in corso, sia a Roma sia in altre città nell'ambito di una operazione congiunta di polizia e carabinieri nell'area anarco-insurrezionalista.

I carabinieri del Ros, gli uomini dell'Arma del comando provinciale di Roma e gli investigatori della Digos della questura della capitale sono arrivati all'organizzazione eversiva attraverso una serie di indagini incrociate. Le accuse ipotizzate nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma sono quelle di associazione sovversiva con finalità di terrorismo e attentati. A firmare le ordinanze di custodia cautelare il Gip, Guglielmo Muntoni su richiesta del Pm, Salvatore Vitello. Le richieste di arresto sono state supervisionate anche dal responsabile del pool terrorismo della Procura di Roma, Franco Ionta. L'organizzazione eversiva, si è appreso, era strutturata in ambito nazionale e aveva collegamenti anche a livello internazionale.

Le ordinanze di custodia cautelare sono quattro, emesse dalla Procura di Roma ed eseguite, in queste ore, da carabinieri e polizia. Una delle persone arrestate è stata presa a Roma dai carabinieri del comando provinciale, in collaborazione con i colleghi del Ros, ed un'altra a Torre del Greco, vicino Napoli. Altri due esponenti dell'organizzazione eversiva anarchica sono stati invece arrestati dalla Digos della capitale a Viterbo. Numerose le perquisizioni, sia in nottata che in queste ore, nei centri sociali della capitale e di altre città. Alle quattro persone arrestate, si è appreso, gli investigatori dell' Antiterrorismo sarebbero arrivati dopo una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Tra le accuse contestate nell'ordinanza della procura di Roma alle persone coinvolte nell'indagine sull'associazione sovversiva anarchica, anche quella dell'attentato alla stazione dei carabinieri di Viale Libia a Roma, avvenuta il 4 novembre del 2003 e nel quale fu ferito il maresciallo dell'Arma Stefano Sindona.

L'indagine dei carabinieri del Ros era comunque stata avviata dopo un altro episodio terroristico avvenuto nella capitale, quello dell'attentato all'istituto scolastico spagnolo Cervantes, il 17 giugno del 2003.

Secondo quanto si è appreso gli esperti dell'antiterrorismo dell'arma avrebbero individuato nell'organizzazione eversiva un doppio livello: uno ufficiale e l'altro clandestino. Tra i reati contestati alle persone arrestate, avvenuti con le stesse modalità di quelli di Roma, c'è anche l'attentato avvenuto a Viterbo, con un ordigno davanti alla Questura il 19 gennaio 2004.

di red.

L'Unità online

di Martedì, 27 Luglio 2004 - 11:25

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