Anarchici liberi ma malconci.

Sono stati scarcerati ieri mattina i cinque attivisti fermati sabato sera dai carabinieri a Roma (Trastevere), dopo un presidio di solidarietą con i quattro anarchici arrestati il 27 luglio nell'ambito delle inchieste su pacchi bomba e attentati (oggi la decisione del tribunale del riesame). Il giudice ha convalidato i fermi e ha imposto ai cinque l'obbligo di firma. La manifestazione si era conclusa tranquillamente alle 20 al Gianicolo, ma poche ore dopo i carabinieri sono entrati in azione a Trastevere, in mezzo al via vai del sabato sera, per «identificare» gli anarchici. Forse per alcune scritte sui muri, forse esclusivamente ai fini delle indagini sul «terrorismo». C'č stato un po' di parapiglia e cinque fermi. A fronte di due carabinieri con tre giorni di prognosi, tre dei fermati - secondo la Crocenera anarchica e il comitato di Viterbo - sarebbero stati picchiati anche in caserma a Trastevere. Nessuno di loro ha comunque fatto denuncia. Un 30enne bolognese č finito all'ospedale San Camillo, piantonato: trauma cranico, quattro punti sulla nuca, prognosi otto giorni. Ieri mattina č uscito dall'ospedale con la febbre, nonostante il parere contrario dei medici. Agli atti risulta che mentre lo portavano a fare le foto segnaletiche, negli uffici di Trastevere, il ragazzo č caduto sulle scale battendo la testa.