Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2004/09/613855.php Stampa i commenti.

(video) sorvegliare e punire a scuola
by Bright Eyes Thursday, Sep. 02, 2004 at 4:49 PM mail:

Da Umanità Nova, numero 24 del 3 luglio 2004

Torino: video sorvegliare e punire a scuola

È in atto, nelle scuole superiori torinesi, al momento ci risultano l'Itis Avogadro, l'IPSIA Zerboni ed l'Itis Pininfarina di Moncalieri, ma altre scuole sono interessate, la corsa all'installazione di sistemi più o meno complessi di video sorveglianza.
Varrebbe la pena di verificare se fatti simili avvengono in altre città.
La giustificazione normalmente accampata dai dirigenti scolastici è la necessità di evitare furti e danneggiamenti alle cose e di salvaguardare l'incolumità delle persone.
Di fatto il tutto si traduce nella realizzazione di un modello sociale occhiuto, proteso a sorvegliare e punire cancellando i residui spazi di diritto alla riservatezza e realizzando il pieno trionfo della TV spazzatura, che esporta il "grande fratello" anche negli edifici scolastici.
Superfluo dire che si tratta di un bel business al costo medio di 10-15.000 euro per installazione, cioè l'equivalente di un'aula informatizzata di medio livello e questo da solo, nel panorama sgangherato della scuola italiana, grida vendetta.
Vale la pena di ricordare che l'introduzione della videosorveglianza nelle scuole contraddice sia lo statuto dei lavoratori, che pone alcuni precisi limiti all'utilizzo di strumenti di controllo a distanza, che la tutela della privacy.
Sullo stesso terreno legale, insomma, assistiamo all'ennesima forzatura che prepara una modificazione, in senso peggiorativo, della stessa norma se non vi sarà un'opposizione adeguata a questa deriva.
D'altro canto la forzatura dal punto di vista del controllo sui lavoratori della scuola, oltre che degli studenti, sta diventando uno sport praticato dai dirigenti scolastici più zelanti con la copertura dell'amministrazione.
Sempre nella provincia di Torino, le sospensioni "cautelari" dal servizio in attesa di sanzioni più severe - a rigore, il licenziamento - sono cresciute, nel corso dell'ultimo anno scolastico, in maniera esponenziale.
Ovviamente, i lavoratori colpiti da queste sanzioni sono, di norma, "deboli" e si tratta, nella gran parte dei casi, di persone che non riescono a "imporre la disciplina" agli studenti.
È interessante notare come le vittime delle sanzioni tendano a chiudersi in se stesse, a sentirsi "inadeguate", a cercare, al massimo, una tutela legale.
Il reale effetto, in altri termini, di queste pratiche consiste nel trasformare una questione sociale, il degrado della scuola pubblica che vede l'aumento degli alunni per classe, il taglio delle risorse, l'abbandono della pretesa di svolgere un ruolo di contrasto alla stratificazione sociale in una questione individuale: vi sarebbero
individui deboli ed inadeguati da espellere dalla scuola e la scuola "epurata" da questi soggetti tornerà a funzionare mirabilmente.
D'altro canto, se la scuola viene eguagliata ad un supermercato con la pubblicità per attrarre i clienti non si vede perché, come avviene nei supermercati, non debbano esservi strumenti di controllo sulla clientela e sul personale.
È, d'altro canto, interessante notare il fatto che gli stessi dirigenti che si distinguono nell'introduzione di forme di controllo più "rigorose" siano allegramente disposti all'illegalità quando si tratta di non tener conto dei diritti sindacali dei lavoratori e come, in questi casi, la stessa gerarchia sia disposta a chiudere entrambi gli occhi quando si tratta di sanzionare i suoi.
Siamo perfettamente consapevoli che vi è del metodo in questa, apparente, follia e che la sistematica pratica della illegalità da parte di settori
dell'amministrazione è la realizzazione pratica di un'idea di scuola non come diritto generale ma come assieme di aziende sottoposte all'arbitrio della dirigenza scolastica.
Si tratta, di conseguenza, di sviluppare nelle scuole una rete per la difesa dei diritti e di invitare ad operare in questo senso tutte le forze sindacali non concertative, i delegati delle rappresentanze sindacali unitarie, le sezioni sindacali di scuola e, soprattutto, i lavoratori e
gli studenti.

Cosimo Scarinzi

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.